venerdì 30 luglio 2010
L'ora della libertà
L'irruzione della legalità ha dunque fatto saltare per aria il Pdl, mettendo fine alla costruzione politica e mitologica del più grande partito italiano nella forma che avevamo fin qui conosciuto, come l'incontro tra due storie, due organizzazioni e due leader in un unico orizzonte che riassumeva in sé tutta la destra italiana, il suo passato, il suo futuro e l'eterno presente berlusconiano.
Tutto questo è andato in pezzi, perché la legalità è come una bomba nel mondo chiuso del Cavaliere, dove vigono piuttosto la protezione della setta, l'omertà del clan, il vincolo di servitù reciproca di chi conosce le colpe individuali e il destino comune di ricattabilità perpetua. Trasformando la legalità in politica, Fini ha scelto il terreno più proficuo per mettere psicologicamente e moralmente in minoranza la potenza del premier, dimostrando la solitudine dei numeri e la debolezza dei muscoli. In più, si è posizionato su un terreno elettoralmente e mediaticamente redditizio, dove può nascere una cultura di destra-centro che provi per la prima volta a parlare insieme di ordine e di regole, di moralità e di Costituzione (continua)
Ezio Mauro (La Repubblica - 30 luglio 2010)
giovedì 29 luglio 2010
Ecco il documento del Pdl che epura i finiani
L’Italia necessita di profondicambiamenti sia nella sfera economica che in quella politica e istituzionale. L’azione del nostro governo presieduto da Silvio Berlusconi e la nascita del Pdl rappresentano ciascuno nella propria sfera, la risposta più efficace alla crisi del Paese. Il governo ha dovuto agire nel pieno della crisi economica più grave dopo quella del 1929, riuscendo ad evitare, da un lato, gli effetti più dirompenti della crisi sul tenore di vita delle famiglie e dei lavoratori, e, dall’altro lato, preservando la pace sociale e la tenuta dei conti pubblici. Con la nascita del Pdl, dall’altra parte, la vita politica italiana ha fatto un ulteriore passo in avanti verso la semplificazione e il bipolarismo. Occorre aggiungere che, in questi anni, gli elettori hanno sostenuto e premiato sia l’azione del governo che la nuova realtà politica rappresentata dal Pdl (continua)
Da Il Fatto Quotidiano del 29 luglio 2010
domenica 4 luglio 2010
Il Fascismo vinse e vincerà finché conserverà quest'anima ferocemente unitaria
"Il Fascismo ha vissuto perchè ha sempre stroncato sul nascere le tendenze, le correnti ed anche le semplici differenziazioni: il suo blocco é monolitico. Il Fascismo vinse e vincerà finché conserverà quest'anima ferocemente unitaria e questa sua religiosa obbedienza, questa sua ascetica disciplinà."
Benito Mussolini (Dal . Viatico per il 1926 , pubblicato nel numero del Gennaio 1926 di Gerarchia). - V, 249 e 250.
Ghe pensa la P2
Ieri il Presidente del Consiglio ha utilizzato Tg1 e Tg5, per fare i suoi monologhi farneticanti sulla democrazia. Il governo Berlusconi sta alla democrazia come Josef Mengele, medico nazista nei campi di Auschwitz, stava alla medicina. Il "Ghe pensi mì" è un ritornello già sentito un anno fa, forse la sua memoria, sul far della senilità, lo ha tradito.
Il Presidente del Consiglio, in sostanza, dice che si occuperà personalmente di democrazia e libertà. Ve lo immaginate come un tesserato della P2 può occuparsi di democrazia?
Certamente a parole ha convinto e rassicurato qualche nonnina preoccupata del fatto che ultimamente, dal passo del San Gottardo a Ragusa, vede sempre più spesso riempirsi le piazze di cittadini insofferenti. Oggi per una fabbrica che chiude, ieri per la libertà di informazione, domani per il no all’acqua privata e al nucleare (continua)
Blog Antonio Di Pietro (3 luglio 2010)
La storia del Banco di Napoli, dove i poveri dei Quartieri impegnavano la biancheria usata, si confonde con quella dell’antica capitale borbonica
Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (Corriere della Sera - 3 luglio 2010)
I pensionati e i sommersi
L'Italia di Mussolini aveva otto milioni di baionette, l'Italia del nuovo millennio ha 17 milioni di pensionati. Per andare in pensione sarà necessario aspettare la loro dipartita di massa. Chi lavora (o cerca un lavoro) vede l'asticella alzarsi, 35/40 anni e forse più di contributi. In pratica, un ragazzo di venti o trent'anni in pensione non ci andrà mai. Lavorare 40 anni ininterrottamente con un posto fisso e il versamento mensile all'INPS dei contributi è come vincere al Superenalotto.
Il Paese è diviso in due classi: i pensionati e i sommersi. Sommersi perché precari, in nero, disoccupati, sottopagati, licenziati. Perché la loro pensione è un miraggio sociale. Le pensioni rappresentano il vero "class divide" italiano (continua)
Blog Beppe Grillo (2 luglio 2010)
IL MAREMOTO E I POLITICI
Sono arrabbiato per le reazioni isteriche del mondo a un evento naturale quale il maremoto asiatico. Questo inconveniente non deve farci dimenticare le gerarchie di importanza. Il vero problema del mondo, la prima e unica cosa di cui avere paura è il terrorismo. Ci ho messo anni a inventare questa balla americocentrica, e adesso non venitemi a dire che c’è qualcosa di molto più pericoloso e urgente. La catastrofe ecologica non fa rieleggere i presidenti e ostacola l’economia mondiale. Ci hanno subito accusato di essere tirchi, di essere capaci solo di invadere e sfruttare, non di aiutare. Ci hanno subdolamente chiesto: perché i mille satelliti che monitorano il pianeta metro per metro non sono serviti in un caso come questo? Rispondo: perché i satelliti li usiamo per motivi militari, e spiano i talebani, non gli tsunami. Va bene, ci sono state centoventimila vittime, ma questo è ricattatorio e poco elegante, noi non diamo mai i numeri dei morti nelle nostre guerre. In quanto al sud-est asiatico, non mi è simpatico, ci abbiamo già perso una guerra. Ho chiesto ai miei sponsor petroliferi, e mi hanno confermato che lì c’è poco petrolio e comunque le industrie estrattive sono rimaste intatte. A chi ci accusa di spendere 1000 volte di più per gli armamenti che per le ricerche sui danni all’ecosistema io rispondo: sono eletto dai produttori di armi, non dai pescatori (continua)
Stefano Benni ( tratto da di venerdì 31 dicembre 2004)
Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere - Comunicazioni del Presidente
da Il Fatto Quotidiano
Aforismi romani 1
ME PARI ER CANE DE MUSTAFA' CHE OO PIJA AR CULO E DICE CHE STA A SCOPA': sei un individuo non molto fortunato che non dice sempre il vero.
FAMO COME L'ANTICHI, CHE MAGNAVANO LE COCCE E CACAVANO LI FICHI: in risposta al quesito sul da farsi, chiamiamo in causa l'antica saggezza dell'Urbe.
MI' NONNO DICEVA: MEGLIO ER CULO GELATO CHE 'N GELATO AR CULO: non fidarti mai di chi non conosci bene.
SE TE VEDE LA MORTE, SE GRATTA: hai l'ingrata fama di iettatore (continua)
Sono Silvio Berlusconi, non ci sono altri Premier migliori di me.
Sono Silvio Berlusconi, non ci sono altri Premier migliori di me.
I sondaggi sul mio consenso sono stabiliti da DDL, ampiamente approvati con voto di fiducia, e non possono comunque scendere al di sotto del 60%.
Anche il benessere del Popolo è stabilito con DDL.
L’obiettivo principale del mio governo è abbassare le tasse ….. in futuro, sfido a dimostrare se io non mi prodigo a pagarne sempre meno.
Io sono liberale e chi non la pensa come me è “comunista”.
Il mio ideale è quello di amministrare la cosa pubblica a fini privati (miei o di miei “soci sostenitori”).
I miei collaboratori sono impegnati ad analizzare sondaggi e a studiare nuove trovate per blindarmi dalle leggi; i più affidabili li ho pure “nominati” deputati o senatori della repubblica.
Tutti hanno un prezzo …… la mia abilità consiste nello stabilire il quantum ….. e chi sta con me ne avrà un ritorno.
Molti dei miei amici Premier sono dittatori e gradisco che il Popolo mi acclami “Unto del Signore”.
Ieri una mia fissa erano i capelli: come è nel mio stile ho risolto il problema alla radice. Oggi la mia ossessione è l’impunità: farò di tutto per mantenermi al di sopra delle parti.
"Lui voleva il bavaglio" di Tony Troja
Il Fatto Quotidiano - 1 luglio 2010
Opporsi e proporre
Opporsi e proporre, in politica, sono due attività del tutto complementari. Considerazione banale, ma che non sembra inutile richiamare di questi tempi. È ovvio che non basta la protesta o un’opposizione intransigente ad una certa politica se non è stata elaborata una proposta alternativa. Non si capisce dunque in quale dubbio amletico siano caduti coloro che dovrebbero fare l’opposizione e le proposte politiche: per proporre un’alternativa credibile bisogna operare con efficacia e competenza su entrambi i fronti (continua)
Francesco Sylos Labini (Il Fatto Quotidiano - 19 giugno 2010)
A Genova “Lo Sbarco” della nave dei diritti
La nostra terra inghiottita non esiste sotto i piedi. Potete respingere, non riportare indietro, è cenere dispersa la partenza, noi siamo solo andata”. All’una del pomeriggio, quando il sole picchia forte sul ponte di poppa della “Majestic”, Katia legge al megafono le parole di Erri De Luca. Il popolo degli “sbarchini” applaude, c’è anche chi si commuove in questo momento in cui – per la prima volta a metà della navigazione – ci si ritrova tutti insieme. Per commemorare i caduti in mare, per ricordare chi ha tentato invano di sfuggire alla miseria del Maghreb o dell’Africa sub-sahariana cercando fortuna in Europa. Ma anche per denunciare, attraverso un viaggio simbolico di ritorno verso l’Italia che hanno lasciato da anni, il declino di un paese in preda alla corruzione, al malaffare, al clientelismo, all’intolleranza, persino alla xenofobia. Italiani emigrati, non più per pura necessità di sopravvivenza, come avveniva per i nostri padri: ma anche chi è partito inseguendo semplicemente un’occasione professionale, alla fine ammette che la distanza invita alla riflessione, ti spinge a vedere con maggiore distacco le storture del sistema (continua)
Cervelli in fuga | di Alessandro Oppes (Il Fatto Quotidiano - 27 giugno 2010)
Passaparola: "Brancher: telepatia da San Vittore"
Ci sono le immagini impietose di Sky che mostrano solo la stretta di mano, non solo il giuramento sulla Costituzione ma anche un brindisi con lo spumantino e un applauso a cui partecipa anche il Capo dello Stato, ora che si è reso conto di quello che ha fatto, di avere nominato una persona che diventa Ministro solo esclusivamente per sfuggire ai processi, tant’è che era talmente urgente nominarlo Ministro che poi la delega ministeriale la si discuterà dopo, l’importante è dargli la qualifica di Ministro per farlo rientrare tra gli aventi diritto al legittimo impedimento, il Capo dello Stato ha cominciato a prendere le distanze da chi? Immagino da sé stesso, perché purtroppo le leggi come il legittimo impedimento se non fossero promulgate dal Capo dello Stato non entrerebbe in vigore e i Ministri se non fossero nominati dal Capo dello Stato su designazione del Presidente del Consiglio, non entrerebbero in carica, quindi Brancher lo ha nominato Napolitano, non Berlusconi e la legge sul legittimo impedimento l’ha promulgata Napolitano, non Berlusconi (continua)
Marco Travaglio (Passaparola del 28 giugno 2010)
Una mamma italiana ha scritto una lettera alla Gelmini
05-05-10 Rosalinda Gianguzzi - Colori a Colori
Maria Clementina Forleo
Ha conseguito la maturità col massimo dei voti ricevendo un premio come uno dei migliori 25 studenti in Italia[senza fonte] ("Alfiere Del Lavoro"). Dopo essersi laureata in giurisprudenza con lode presso l'Università di Bari, partecipa ai concorsi pubblici per entrare nella polizia e nella magistratura. Nel 1989, vincendo uno dei due concorsi, diventa commissario della Polizia di Stato ma dopo solo un mese rassegna le dimissioni per intraprendere la carriera di magistrato avendo vinto anche l'altro concorso. Durante la piccola parentesi nella polizia riceve un encomio per il lavoro svolto durante gli sbarchi dei clandestini in Puglia. Divenne famosa come giudice quando assolse dall'accusa di terrorismo internazionale due (continua)
Wikipedia (Al 29 mag 2010)
Le Regioni e la «diplomazia fai-da-te» Spese pazze per 178 sedi nel mondo
Seguendo le orme di Marco Polo anche i moderni Dogi del Veneto hanno fatto rotta a Oriente: puntando dritti alla Città Proibita. Magari, esagerando un tantino. Il leghista Luca Zaia si è quindi ritrovato a governare una Regione che ha 10 (dieci) uffici in Cina. Avete letto bene: dieci. Ma la moltiplicazione dei «baili», come si chiamavano anticamente gli ambasciatori della Serenissima, non si è certamente fermata lì. Poteva forse il Veneto rinunciare ad aprire un ufficetto in Bielorussia? O un appartamento in Bosnia? Un paio di punti d’appoggio in Canada? Tre in Romania? Quattro negli Stati Uniti e altrettanti in Bulgaria (sì, la Bulgaria)? Un pied à terre in Vietnam? Un appartamento in Uzbekistan? Una tenda negli Emirati arabi uniti? Un bungalow a Porto Rico? E un consolato in Turchia, alla memoria dell’ambasciata veneziana alla Sublime Porta, quello forse no? (continua)
Sergio Rizzo (Corriere della Sera - 23 giugno 2010)