venerdì 28 febbraio 2014
I casi di Egitto e Ucraina la democrazia funziona solo quando ci fa comodo
Nel
1991 si svolsero in Algeria le prime elezioni libere dopo decenni di
una sanguinaria dittatura militare e furono vinte dal Fis (Fronte
islamico di salvezza) a larghissima maggioranza. Allora i militari
annullarono le elezioni, con il plauso dell'intero Occidente (che
evidentemente non ha atteso l'11 settembre per diventare islamofobico)
sostenendo che il Fis avrebbe instaurato un regime totalitario. Per
impedire una dittatura del tutto ipotetica (il Fis era composto da varie
componenti, in maggioranza moderate) si ribadiva quella precedente (continua)
La questione Banca d’Italia, spiegata bene. Il decreto approvato mercoledì è davvero "un regalo alle banche", come dice il M5S?
La sera di mercoledì 29 gennaio, dopo una movimentata giornata
alla Camera – il giorno dell’ormai famosa “tagliola” o “ghigliottina” –
il Parlamento ha convertito in legge un decreto che riguardava temi
diversi: i principali erano la rivalutazione delle quote della Banca
d’Italia e l’abolizione della seconda rata dell’IMU.
La minoranza parlamentare, e in particolare il Movimento 5 Stelle, si
è opposta molto duramente alle novità sulla Banca d’Italia. Secondo
alcuni si tratta del regalo di un sacco di soldi per le banche private;
secondo altri si apre alla possibilità che la Banca d’Italia venga
comprata da qualche società straniera: come vedremo al momento non è
possibile dire quanto e se ci guadagneranno le banche (continua)
Un giorno i giapponesi getteranno 30 Atomiche su New York
Caroline Kennedy, figlia di JFK, nuova ambasciatrice americana a
Tokyo, ha denunciato la mattanza di 40 delfini avvenuta nella baia di
Taiji, nel distretto di Wakayama, dicendosi "profondamente preoccupata
dalla disumanità della caccia e dell'uccisione dei delfini" e ricordando
che "il governo degli Stati Uniti si oppone a questa pratica". La
caccia ai delfini, specie non a rischio di estinzione, in Giappone
comincia in autunno e finisce a marzo e "come la signora ambasciatrice
deve sapere noi viviamo di questa attività" ha detto il capo dei
pescatori di Taiji (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, venerdì 24 gennaio 2014)
Come trasformare una minoranza elettorale in una maggioranza parlamentare
Il Porcellum non esiste più. La Corte costituzionale lo ha dichiarato
incostituzionale. Se si dovesse votare domani si voterebbe con una
legge proporzionale con sbarramento al 4%. Che – sbarramento a parte –
per la democrazia e i cittadini è infinitamente meglio di qualunque
marchingegno maggioritario. Ma è proprio questo il punto: ciò che va
bene per la democrazia e i cittadini non può andar bene per Renzi e
Berlusconi, i due che – scopertisi in profonda sintonia – si sono messi
d’accordo per una nuova legge truffa maggioritaria (continua)
LA LEZIONE DI MACHIAVELLI: «REPUBBLICA INETTA NAZIONE CORROTTA»
Nonostante gli angeli vendicatori di Tangentopoli la corruzione
dilaga ancora in Italia. E la spiegazione si trova in Machiavelli: è
l’incapacità di governare a produrre malaffare e conflitti d’interessi
Corruzione, corrotti, corruttori. Non si parla d’altro. Ma come?
Non avevamo stretto un patto col destino dopo Tangentopoli? Che mai più saremmo
incorsi in simili peccati? Non erano discesi dal Sinai eserciti di Di Pietro,
con il loro seguito di angeli vendicatori? (continua)
Massimo Cacciari (Jack's Blog - 26 gennaio 2014)
L'Onu, inutile zerbino degli Stai Uniti
Una conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che
l'Onu è solo un costosissimo fantasma a uso e consumo degli americani
(che peraltro non ne pagano nemmeno le quote), è venuta dalla Conferenza
di pace sulla Siria tenutasi a Montreux con la partecipazione di una
quarantina di Paesi. Il giorno prima dell'inaugurazione il Segretario
generale Ban Ki-moon aveva invitato a partecipare anche l'Iran. Ma la
cosa ha provocato la "forte irritazione" degli americani e questo è
bastato perché la sera stessa Ban Ki-moon ritirasse l'invito (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 25 gennaio 2014)
Come rispondere a insulti e provocazioni
Alle medie andavo a judo, come tutti
quanti. Un cliché per un undicenne. Ero convinto che con un corso di
arti marziali sarei riuscito a superare i limiti del mio fisico
tutt'altro che imponente, addirittura speravo di arrivare a incutere un
reverenziale timore nei miei coetanei, come con naturalezza riuscivano a
fare gli amici meglio equipaggiati in peso e muscolatura. Rimasi
piuttosto deluso quando alla prima lezione - in uno scantinato che
puzzava di muffa - il maestro ci spiegò che la parola judo si poteva
tradurre come "via della gentilezza", e che avremmo imparato a usare la
forza dell'avversario per sottometterlo. Delusione, dicevo: volevo
diventare forte, io, dell'avversario me ne fregavo (continua)
Michele R. Serra (La Repubblica - 23 gennaio 2013)
lunedì 3 febbraio 2014
Il lavoro è schiavitù. Ripensiamolo
Quando
al V-Day di Genova Grillo, abbandonato per un momento il mantra del
«Tutti a casa», che campeggiava anche sulle magliette distribuite in
Piazza della Vittoria è tornato sul tema del lavoro (già sfiorato in
altre occasioni senza ottenere molta attenzione) visto pero' in
un'ottica completamente diversa da quella attuale («Chi non lavora non
mangia») affermando che «il lavoro è schiavitù e deve essere ripensato»,
la folla osannante che gremiva la piazza non lo ha seguito e non lo ha
capito (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 7 dicembre 2013)
LA LEZIONE DI MACHIAVELLI: «REPUBBLICA INETTA NAZIONE CORROTTA»
Corruzione, corrotti, corruttori. Non si parla d’altro. Ma come?
Non avevamo stretto un patto col destino dopo Tangentopoli? Che mai più saremmo
incorsi in simili peccati? Non erano discesi dal Sinai eserciti di Di Pietro,
con il loro seguito di angeli vendicatori? E ancora non vi è chi tema le loro
pene? Neppure i nipotini di Berlinguer e i giovani scout? Nulla dunque può
spezzare l’aurea catena che dalle origini della patria va ai Mastellas e da lì
ai Boccias, e abbraccia in sé destri e sinistri, senes, viri et iuvenes? (continua)
Massimo Cacciari (Jack's Blog - 26 gennaio 2014)
L’ex pm Gherardo Colombo, l’intervista: “Italiani? Più sudditi che cittadini
“La prima giustizia è la coscienza”, dice Jean Valjean, travestito da monsieur Madeleine, ne ”I miserabili’
di Victor Hugo. Si rivolge a Javert, l’ispettore che incarna la
giustizia cieca, testarda e inesorabile. Una prospettiva che è stata
spesso l’orizzonte prevalente del dibattito, nel Paese dove da vent’anni
si farnetica di una supposta guerra tra politica e magistratura:
il futuro della giustizia resta un perno centrale nella vita
democratica. E dunque anche della salute dell’Italia (continua)
Silvia Truzzi (Il Fatto Quotidiano del 22 gennaio 2014)
Napolitano, chi critica il Re merita il carcere
Con Peter Gomez ho presentato a Milano il libro di Travaglio Viva il Re!.C'è
voluta proprio tutta l'insipienza e la mediocrità della classe politica
italiana degli ultimi anni per far assurgere Giorgio Napolitano a un
ruolo di protagonista. Nel Pci d'antan, quello dei Togliatti, degli
Amendola, dei Pajetta, dei Lajolo e persino dei Colajanni, Napolitano
era una semplice suppellettile. Si diceva che era autorevole. Se
chiedevi a un ragazzo della Fgc, un 'figiciotto', di Napolitano ti
rispondeva «Ah, è autorevole», ma perchè mai lo fosse non sapeva
spiegartelo (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 18 gennaio 2014)
I GUARDIANI DEL BARO
Siccome la politica italiana è un manicomio
organizzato, i giornali di ieri mattina riprendevano le dichiarazioni
dei lettiani, dei bersaniani, dei dalemiani e dei napolitaniani, cioè di
tutti gli sconfitti da Renzi alle primarie del Pd, con questo titolo:
“Se fa l’accordo con Berlusconi, cade il governo Letta”. Raramente si
era concentrata tanta demenza in così poche parole: come può il governo
Letta, nato dall’accordo fra B. e il Pd con la benedizione di
Napolitano, cadere se il segretario del Pd si accorda con B.? (continua)
Marco Travaglio (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2014)
ORA IL GIOCO SI FA DURO
Enrico Letta chiamava in continuazione per
sapere come andavano le cose e Matteo Renzi non rispondeva. È finita che
ad aggiornare il premier sull’incontro con Berlusconi al Nazareno è
stato lo zio Gianni Letta (la famiglia innanzitutto). Deve essere stato
piuttosto rassicurante se poi Letta nipote ha comunicato che il
segretario pd si muove nella giusta direzione. Questa è la prima
notizia (continua)
Antonio Padellaro (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2014)
Quelli belli come noi
Molti
anni fa, nell’inverno del 1969, avevo cinque anni e mia sorella tre. Il
sabato sera mia madre ci faceva il bagno, ci asciugava i capelli per un
tempo infinito, ci riempiva di borotalco, ci infilava il pigiama. Mio
padre veniva a prenderci in bagno e in braccio ci portava in soggiorno,
su un divano enorme. Poi andavano di là, mentre noi vedevamo Carosello, e
preparavano dei grossi panini con la frittata che erano morbidissimi,
grazie all’olio e al calore. Ci sedevamo tutti e quattro sul divano e
mangiavamo, aspettando. L’annunciatrice diceva che stava per cominciare (continua)
Francesco Piccolo (L'Italia Spensierata - 2007 - Giuseppe La Terza & Figli)
domenica 2 febbraio 2014
Insulti e "social network" se lo sfogo del singolo in rete diventa devastante
Tutti i giornali italiani, compresi quelli di destra da Il Giornale a Libero,
si sono giustamente indignati per la caterva di volgarità, insulti,
auguri di morte piovuta dal web su Pierluigi Bersani colpito l'altro
giorno da una grave emorragia cerebrale. Ognuno, come ho già scritto, ha
diritto di odiare chi gli pare, ma farlo quando uno è quasi «drèe a
muri», come si dice a Milano, non mi pare particolarmente elegante.
I
'social network', dove chiunque, spesso anonimo o sotto falso nome,
puo' esprimersi senza freni inibitori si stanno rivelando, com'era
prevedibile, un boomerang inquietante (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, 10 gennaio 2014)
METODO E FORZA DEL PENSIERO DEBOLE
Quando
gli psicoanalisti discutono animosamente tra loro tendono a farlo a
colpi di diagnosi. L' avversario non viene solo contestato teoricamente
ma viene innanzitutto psichiatrizzato come se fosse un paziente.
Nei dibattiti filosofici si discute a colpi di "tesi". L' ultimo caso è quello della critica del "nuovo realismo" nei confronti del "pensiero debole". La colpa del pensiero debole come sottoprodotto dell' ermeneutica sarebbe quella di cancellare il peso oggettivo della realtà esterna, di introdurre al posto di questo peso il carattere aleatorio delle interpretazioni che finisce per fare evaporare la nozione stessa di realtà (continua)
Nei dibattiti filosofici si discute a colpi di "tesi". L' ultimo caso è quello della critica del "nuovo realismo" nei confronti del "pensiero debole". La colpa del pensiero debole come sottoprodotto dell' ermeneutica sarebbe quella di cancellare il peso oggettivo della realtà esterna, di introdurre al posto di questo peso il carattere aleatorio delle interpretazioni che finisce per fare evaporare la nozione stessa di realtà (continua)
Massimo Recalcati (la Repubblica - 05 gennaio 2012)
Alla giustizia italiana serve soprattutto la certezza della pena
Prendiamo
spunto dalla vicenda penale di Berlusconi, ma attribuiamola ad un altro
soggetto. Poniamo a un rapinatore che è stato condannato il primo
agosto 2013 dal Tribunale di Milano a quattro anni di reclusione per
aver svaligiato una banca a mano armata. Tre anni gli vengono condonati
per l'indulto. Deve scontarne solo uno. Poichè agosto è mese di ferie
per i Tribunali le cose vanno per le lunghe (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, 3 gennaio 2014)
Quote Banca d’Italia: la Bce bacchetta il Governo
L’aula del Senato ha approvato (9 gennaio) in prima lettura la conversione in legge del discusso decreto che rivaluta le quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia (1). In questa fase, sono state introdotte modifiche opportune che, come già avevamo notato, seppelliscono l’idea iniziale di creare un libero mercato internazionale delle “azioni” della banca centrale.
Nel frattempo, è stato reso noto (27 dicembre) il parere della Banca centrale europea sulla bozza di decreto. Il parere richiede “ulteriori dettagli” sul metodo di valutazione, che ha condotto alla cifra di 7,5 miliardi per il capitale complessivo della Banca d’Italia, e richiama il rispetto delle regole prudenziali e contabili europee nelle operazioni di ricapitalizzazione che le banche italiane, azioniste della Banca d’Italia, potranno fare sfruttando la rivalutazione delle loro quote. Ma al di là di questi aspetti tecnici, quello che colpisce sono due richiami espliciti, seppure formulati nel linguaggio soft dei banchieri centrali (continua)
Nel frattempo, è stato reso noto (27 dicembre) il parere della Banca centrale europea sulla bozza di decreto. Il parere richiede “ulteriori dettagli” sul metodo di valutazione, che ha condotto alla cifra di 7,5 miliardi per il capitale complessivo della Banca d’Italia, e richiama il rispetto delle regole prudenziali e contabili europee nelle operazioni di ricapitalizzazione che le banche italiane, azioniste della Banca d’Italia, potranno fare sfruttando la rivalutazione delle loro quote. Ma al di là di questi aspetti tecnici, quello che colpisce sono due richiami espliciti, seppure formulati nel linguaggio soft dei banchieri centrali (continua)
Angelo Baglioni (La Voce Info)
Il complesso di Telemaco (Introduzione)
Quello
che qui nomino come “complesso di Telemaco” vuole essere un modo per
accostare il nuovo disagio della giovinezza provando a dare una chiave
di lettura inedita alla relazione tra genitori e figli in un tempo –
quale è il nostro – in cui, come faceva già notare Eugenio Scalfari in
un articolo di quindici anni fa intitolato significativamente Il padre
che manca alla nostra società, l’autorità simbolica del padre ha perso
peso, si è eclissata, è irreversibilmente tramontata. La difficoltà dei
padri a sostenere la propria funzione educativa e il conflitto tra le
generazioni che ne deriva sono noti da tempo e non solo agli
psicoanalisti. I padri latitano, si sono eclissati o sono divenuti
compagni di giochi dei loro figli (continua)
Massimo Recalcati (Il complesso di Telemaco: Introduzione - 2013 - Feltrinelli)
Profumo di ... casa
Stamattina
farò i buccellati! Dopo Natale e non prima, com’è consuetudine. Non ho avuto
tempo, sono stata troppo presa da mille cose e non ne ho avuto voglia. Il
ricovero in ospedale di un caro amico ci ha fatto vivere sottotono queste feste
e poi Claudia è arrivata proprio la vigilia di Natale.
Quella dei buccellati a Natale, così come l’estratto di pomodoro, in estate, sono diventate tappe obbligate della mia vita (continua)
Quella dei buccellati a Natale, così come l’estratto di pomodoro, in estate, sono diventate tappe obbligate della mia vita (continua)
Concetta Giamporcaro
La macchina per lavare
Una sera di novembre del 1955 mia nonna, che aveva quarant'anni, riconquistò la sua libertà e si sentì felice: aveva preso in mano un libro ed era riuscita a leggere qualche pagina prima di addormentarsi. Non le capitava più da quattordici anni, da quando, in mezzo alla guerra, era nato il suo primo figlio: Carlo. Da allora, di bambini ne erano arrivati altri cinque; la più piccola, Graziella, non aveva ancora nove mesi (continua)
Mario Calabresi (Cosa tiene accese le stelle - 2011 - Arnoldo Mondadori Editore)
"Il banchiere e il fiascaio" di Daniele Corsini
C'era
una volta un fiascaio...Si', avete inteso perfettamente; c'era una
volta un artigiano che fabbricava fiaschi per il vino. Ed era un ottimo
artigiano e i prodotti erano ammirevoli. Un giorno ad un visitatore che
lodava i suoi manufatti venne da chiedere se anche l'attività economica
andasse di conseguenza. "Certamente, rispose il fiascaio con orgoglio.
Sa, perdo una lira per ogni fiasco, ma ne vendo tanti!" Questa
storiella, banalmente paradossale, non e' poi tanto lontana da alcune
situazioni reali. Prendiamo per esempio l'attività economica delle
banche italiane negli ultimi venti anni (continua)
Daniele Corsini
Verso una democrazia ibrida
Siamo a un passaggio critico, tra diversi tipi e modelli di democrazia
rappresentativa. Tra diversi tipi e modelli di partito. E tra diversi
tipi e modelli di comunicazione e di opinione pubblica. D'altronde, la
relazione fra partiti, opinione pubblica e democrazia è molto stretta.
Quasi inestricabile. Ebbene, oggi assistiamo a trasformazioni profonde,
che coinvolgono i principi del modello di democrazia rappresentativa
dominante - da molti anni (continua)
I FANTASMI DELLE DESTRE BLOCCANO IL CAMBIAMENTO
Sul riconoscimento delle unioni civili, il governo Letta sta mettendo in scena un film già visto troppe volte.
Sono passati quasi vent’anni da quando il primo governo Prodi inserì
negli ormai celebri «provvedimenti dei primi cento giorni», accanto alla
legge sul conflitto d’interessi e alla riforma televisiva, anche una
legge sulle unioni di fatto. Ne sono passati otto da quando il secondo
governo Prodi avviò il complicato e fatale iter parlamentare per
l’approvazione dei Pacs-Dico, ovviamente finiti nel nulla (continua)
Curzio Maltese (Jack's Blog - La Repubblica, 4 gennaio 2014)
Il discorso di Napolitano visto da “Il Fatto”: COLLE 22
Metteva tristezza, molta tristezza, l’ottavo
monito di Capodanno del Presidente Monarca. Triste il tentativo
disperato di recuperare uno straccio di rapporto con la gente comune
dopo il crollo di popolarità nei sondaggi (dall’84% di due anni fa al
47-49 di oggi) inaugurando la rubrica “La posta del cuore”: Sua Maestà
ha declamato alcune lettere di sudditi in difficoltà per la crisi,
omettendo quelle critiche e senza rispondere a nessuna (continua)
Marco Travaglio (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano, 2 gennaio 2014)
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