lunedì 28 ottobre 2013
IN RICORDO DI ENRICO BERLINGUER: “UN PARTITO SERIO NON TRADISCE LA LINEA”
Enrico Berlinguer da qualche mese è
entrato nell’ufficio più importante di Botteghe Oscure: è il nuovo
segretario del Partito comunista italiano, ha preso il posto di Luigi
Longo che nel 1969 lo aveva voluto accanto a sé come vice.
L’appuntamento è alle dodici. È stato battezzato “il sardo-muto”, perché
è nato a Sassari e parla poco. È uscito dal liceo per entrare nel
partito. Non ha concluso l’università, ma ha studiato profondamente i
teorici del marxismo, e i classici della politica. La ribellione
comincia quando è ancora ragazzo, ma nella sua nobile famiglia si
contesta quasi per tradizione. Ha alle spalle un bisnonno repubblicano,
un nonno che va con Garibaldi e un padre che è contro Mussolini (continua)
Enzo Biagi (JACK'S BLOG -12 settembre 2013)
«Dovete chiamarmi "onorevole"» E la Intrieri blocca la Prefettura
LAMEZIA TERME «Perché io so io, e voi non siete un...».
Sempre attuali e illuminanti le parole del marchese del Grillo, alias
Alberto Sordi, in un'Italia da sempre morbosamente affezionata a titoli e
onorificenze. Mai dimenticarle, pena le rimostranze stizzite dei loro
orgogliosi quanto altezzosi possessori. Ma forse solo nell'ancora
feudale Calabria è possibile che l'attività amministrativa di un ente
pubblico venga bloccata proprio a causa di una mancata “riverenza” a un
personaggio istituzionale. A subire quella che ha giudicato come
un'insopportabile “onta” è stato il Garante per l'infanzia e
l'adolescenza della Regione Calabria, l'ex deputata Marilina Intrieri.
Che, particolarmente piccata per la mancata attribuzione del titolo di
“onorevole”, ha deciso di bloccare un iter amministrativo (continua)
Pietro Bellantoni (Corriere della Calabria - 10 settembre 2013)
La strana storia di Davide Cuperlo contro Golia Renzi
Il messaggio col quale entreranno nelle primarie lo sintetizza Andrea Orlando, ministro dell’ambiente ed ex giovane turco ormai cresciuto: «Saremo Davide contro Golia». Il tipico underdog, lo sfavorito che può sorprendere battendosi a mani nude contro lo strapotere di una macchina da guerra elettorale.
Solo che le parti nel melodramma del congresso Pd sono uscite da una
sceneggiatura impazzita (continua)
QUIRIMEDIASET (Marco Travaglio)
La domanda è molto semplice e, nonostante la comicità della situazione generale, molto seria.
Se è vera la notizia – pubblicata da alcuni quotidiani e non smentita
per tutta la giornata di ieri – del “colloquio riservato” di Fedele
Confalonieri con Giorgio Napolitano per impetrare la grazia o altri
salvacondotti sfusi per l’amico Silvio, a che titolo il presidente della
Repubblica ha ricevuto il presidente di Mediaset? Il 2 luglio scorso,
quando Beppe Grillo, leader del M5S che aveva appena raccolto il 25%
alle elezioni, chiese sul suo blog di incontrare il capo dello Stato,
questi rispose piccato di non aver “ricevuto alcuna richiesta di
incontro nei modi necessari per poterla prendere in considerazione” (continua)
Marco Travaglio ( giacomosalermo.com)
La quercia del Tasso
Quell’antico tronco d'albero che si vede ancor oggi sul Gianicolo a Roma,
secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro
il quale è stato murato acciocché non cada o non possa farsene legna da ardere,
si chiama la quercia del Tasso perché, avverte una lapide, Torquato Tasso
andava a sedervisi sotto, quand'essa era frondosa.
Anche a quei tempi la chiamavano così.
Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.
Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era, ai tempi del grande e infelice
poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del
genere dei plantigradi, detti tassi (continua)
Achille Campanile
Lezioni di etica dai Talebani
Per gli occidentali le elezioni sono il sacro perno
della democrazia. Quando le vinciamo noi o i nostri amici. Se invece le
vincono gli altri non valgono più. E' storia vecchia e quanto sta
accadendo in Egitto ne è la riprova. Il precedente più noto è l'Algeria.
Nel 1991 le prime elezioni 'libere', dopo trent'anni di una sanguinaria
dittatura militare, furono vinte dal Fis (Fronte islamico di salvezza)
con una schiacciante maggioranza del 47% (aveva già vinto le
amministrative dell'anno prima col 54%). Ma si stimava che al
ballottaggio avrebbe raggiunto i due terzi dei consensi con l'apporto
dei partiti islamici minori. Allora i generali tagliagole, con
l'appoggio dell'intero Occidente, annullarono le elezioni sostenendo che
il Fis avrebbe instaurato una dittatura. In nome di una dittatura del
tutto ipotetica si ribadiva quella precedente (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2013)
IL DEPOSITARIO E IL GIURAMENTO
Un tale aveva ricevuto un deposito da un amico e contava
di non restituirglielo. E poiché l’amico lo invitava a prestar giuramento, a
buon conto, partì per la campagna. Giunto alle porte della città, vide
uno zoppo che stava per uscirne, e gli chiese chi fosse e dove fosse diretto.
Quello rispose che era il Giuramento e che andava a punire gli spergiuri.
Allora egli gli domandò quanto tempo stava, di solito, prima di tornare in una
città (continua)
Esopo (Favole)
Marcello D'Orta (IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Sessanta temi di bambini napoletani - 1990)
Il personaggio storico che preferisco è Caligola, perché era pazzo.
Caligola mi è troppo simpatico per le sue pazzie! Lui nominò senatore il suo cavallo, lui si mangiò il figlio per fare come Saturno, lui schierò l'esercito in riva al mare e poi disse che era tutto uno scherzo, perché il nemico se l'era inventato, lui volle essere adorato come un dio (continua)
Caligola mi è troppo simpatico per le sue pazzie! Lui nominò senatore il suo cavallo, lui si mangiò il figlio per fare come Saturno, lui schierò l'esercito in riva al mare e poi disse che era tutto uno scherzo, perché il nemico se l'era inventato, lui volle essere adorato come un dio (continua)
Marcello D'Orta (IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Sessanta temi di bambini napoletani - 1990)
La Scienza ci farà sapere la data della nostra fine. E moriremo di paura.
Dai e ridai ci sono finalmente arrivati. L'ambizione
della scienza moderna e della medicina tecnologica è di farci sapere,
con largo anticipo, la data della nostra morte. Adesso, a quanto pare,
ci siamo. Gli autorevoli scienziati dell'Università di Lancaster hanno
messo a punto uno studio sulle cellule endoteliali, "il serbatoio di
tutte le potenziali cellule staminali" come scrive Edoardo Boncinelli (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, 22 agosto 2013)
BERLUSCONI: La guerra non c'è (di Stefano Benni)
Cittadini
italiani. Qui è Silvio W. Berlusconi che vi parla. Anche se la
propaganda comunista e vaticana cerca di convincervi del contrario, i
miei avvocati mi hanno rassicurato che:
a) l'Italia non è belligerante
b) non solo non è belligerante, ma non è neanche in guerra
c) non c'è in realtà nessuna guerra
Non abbiamo mai concesso né basi né spazio aereo agli americani. Era già tutto loro (continua)
a) l'Italia non è belligerante
b) non solo non è belligerante, ma non è neanche in guerra
c) non c'è in realtà nessuna guerra
Non abbiamo mai concesso né basi né spazio aereo agli americani. Era già tutto loro (continua)
Stefano Benni
LA RAGNATELA - DALLE TRAME NERE AL GOVERNO BERLUSCONI
I Servizi Segreti Usa, già nel 1942
durante il fascismo, allacciano rapporti con la mafia siciliana e
determinati settori politici, e quindi instaurano durature alleanze con
questi soggetti. Lo scopo è quello di controllare la vita politica
italiana, in modo da piegarla con qualsiasi mezzo, anche terroristico e
sanguinario, agli interessi degli Stati Uniti e dei gruppi
politico-economici di loro riferimento.
Cosa abbia comportato questo disegno lo sicomincia a comprendere solo da qualche anno, grazie alle indagini di magistrati coraggiosi, che tra mille insidie ed ostacoli sono riusciti a fare intravedere, se non tutta la verità, almeno una parte di essa (continua)
Cosa abbia comportato questo disegno lo sicomincia a comprendere solo da qualche anno, grazie alle indagini di magistrati coraggiosi, che tra mille insidie ed ostacoli sono riusciti a fare intravedere, se non tutta la verità, almeno una parte di essa (continua)
Traccia storica e
considerazioni di Renata Franceschini, Soccorso Popolare - Padova
Non c’è grazia che tenga, B. è incandidabile
Berlusconi è sostenuto da tre categorie di persone: credenti,
clienti, stipendiati. I primi non si chiedono che specie di uomo sia
(intelligente, colto, onesto; o il contrario di tutto questo); lo amano
come si crede in Dio, per fede. I secondi sanno che si tratta di uomo
spregiudicato, aggressivo e ricco; ma hanno messo la loro vita nelle sue
mani precludendosi ogni altra strada; la loro appartenenza a B. è un
fatto di sopravvivenza. Gli ultimi sono professionisti al servizio di un
cliente; percepiscono un compenso commisurato alla loro abilità nel
sostenerne la causa; non ha senso aspettarsi che ne riconoscano
l’inconsistenza. Sicché discutere ogni giorno sull’ultimo coniglio
cavato dal cappello degli scout lanciati alla ricerca di una via di fuga
non ha nessun senso: puoi dimostrare senza ombra di dubbio che è solo
un coniglio e non una ragionevole interpretazione legislativa, mai se ne
convinceranno o, se convinti, lo ammetteranno (continua)
Bruno Tinti (Il Fatto Quotidiano, 23 agosto 2013)
Nietzsche e il tema della maschera
Una particolare forma di maschera: il classico
Sostanzialmente il problema della maschera è il problema del rapporto tra essere e apparenza. Da qui, possiamo vedere il rapporto che lega Nietzsche a Schopenhauer (basti pensare al velo di Maja, la liberazione dall’apparenza tramite l’ascesi, il mondo come pura illusione). Il tema della maschera in Nietzsche è legato anche alla sua esperienza diretta come filologo dove l’assunzione dell’antichità classica come modello, lo studio dell’arte e della letteratura greca, vengono usati per poter fare una critica e per poter dare un giudizio sul presente che inevitabilmente appare come decadenza e degenerazione (continua)
Sostanzialmente il problema della maschera è il problema del rapporto tra essere e apparenza. Da qui, possiamo vedere il rapporto che lega Nietzsche a Schopenhauer (basti pensare al velo di Maja, la liberazione dall’apparenza tramite l’ascesi, il mondo come pura illusione). Il tema della maschera in Nietzsche è legato anche alla sua esperienza diretta come filologo dove l’assunzione dell’antichità classica come modello, lo studio dell’arte e della letteratura greca, vengono usati per poter fare una critica e per poter dare un giudizio sul presente che inevitabilmente appare come decadenza e degenerazione (continua)
(da "La crisi delle certezze")
Da "agibilità politica" a "tribunale speciale" Il nuovo dizionario della destra
L'uso astuto e disonesto della lingua è il primo atto di ogni guerra.
Dunque Berlusconi, che ha commesso il delitto, chiama "pacificazione"
l'abolizione del castigo che è la guerra del delitto al diritto,
l'esatto contrario della pace. E il voto del Parlamento, che è la
massima espressione civile della democrazia, per Cicchitto è un
"tribunale speciale" che, secondo Quagliarello, si trasforma esso stesso
in "plotone di esecuzione". Attenzione, però, questa non è una guerra
di parole ma sono parole di guerra (continua)
Francesco Merlo (La Repubblica, 22 agosto 2013)
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