domenica 29 agosto 2010

Finalmente qualcosa di sinistra. Ma a dirla sono i finiani


Lettera aperta di Farefuturo ai pidiellini moderati. Paradossalmente un manifesto di quello avrebbe dovuto dire il Pd che affida, invece, il suo controcanto a Veltroni e alla sua algida lettera al Corriere della Sera.
Messaggi chiari e coraggio delle proprie idee. Nanni Moretti lo suggerisce al suo centrosinistra ormai da decenni. E invece sembra esser stato ascoltato dai “dissidenti” del Pdl, i finiani di Farefuturo. Che oggi scrivono (l’ennesima) lettera all’universo berlusconiano.
“Ma come parla? Le parole sono importanti”, diceva Moretti in “Palombella Rossa” nel 1989. Pds, Ds, Ulivo, Pd: il centrosinistra pare continui a non seguire i suggerimenti del regista. I vari segretari hanno lasciato correre anche quel “D’Alema reagisci, dì qualcosa di sinistra”, nel film “Aprile” del 1998, con l’Italia in piena era berlusconiana. E sono ormai passati quasi dieci anni da quando nel febbraio 2002 in piazza Navona il regista accusò pubblicamente i vertici del partito: “Con questo tipo di dirigenti non vinceremo mai”. Moretti criticava agli allora leader dell’Ulivo la “timidezza, la moderazione, il non saper più parlare alla testa, all’anima, al cuore delle persone”. Il problema del centrosinistra, disse, “è che per vincere bisogna saltare due, tre o quattro generazioni”. Una è già andata. E a leggere la lettera del fondatore del Partito Democratico, “Scrivo al mio Paese e vi dico cosa farei”, pubblicata dal Corriere della Sera, sembra che ancora una volta Moretti rimarrà inascoltato (continua)

Davide Vecchi (Il Fatto Quotidiano - 24 agosto 2010)

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