martedì 22 giugno 2010

Il capitalismo dei disastri tanto caro a Berlusconi


Da San Giuliano a L’Aquila, trasformare la tragedia in occasione mediatica: il piano “New Town” nei cassetti, pronto mesi prima.

Guido Bertolaso resisterà fino alla fine: il terremoto che la notte del 6 aprile 2009 rase al suolo L'Aquila e uccise 300 persone, non era prevedibile. Gli allarmi, le 400 scosse registrate nei quattro mesi precedenti, il verbale della rapidissima riunione degli esperti fatto firmare la sera stessa del sisma, le relazioni di Giuliani, valgono poco, l'inchiesta della procura de L'Aquila ha un unico obiettivo: distruggere la Protezione civile. La "sua" Protezione civile, quella che insieme con Silvio Berlusconi ha modellato nel corso degli anni. Non più organismo che cerca di prevedere col concorso di esperti e tecnici le catastrofi naturali e di mitigarne i disastrosi effetti, ma ente con poteri smisurati che si sovrappongono alle competenze di ministeri, Regioni e Comuni, che agisce al di fuori e al di sopra delle leggi correnti, delle normative sugli appalti, insofferente alle lentezze delle burocrazia e ai controlli. Tutto in nome dell'emergenza (continua)

Enrico Fierro (Da il Fatto Quotidiano dell'8 giugno 2010)

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