martedì 22 giugno 2010
Fiòm 'e mmerd
Incredulità e sgomento a casa Marcegaglia dopo il rifiuto da parte della Fiom di firmare il contratto con la Fiat che avrebbe sistemato una volta per tutte la situazione dello stabilimento di Pomigliano d'Arco. Informata della notizia, la Marcegaglia ha urlato così forte che il padre ha temuto che gli fosse arrivato un altro avviso di garanzia; i domestici sono riusciti a disincastrarlo dalla tazza del cesso solo otto ore dopo: aveva cercato di fuggire in Cile attraverso le fogne usando lo scarico come propulsore. L'accordo avrebbe adeguato Pomigliano agli altri stabilimenti che già da tempo hanno accettato e dove, non a caso, la produzione ha ripreso brillantemente a dare i suoi frutti con piena soddisfazione di ambo le parti: i padroni e Confindustria (continua)
Giulio Volàno Da il Misfatto del 20 giugno
Culo
Sembra in leggera ripresa: infatti, specialmente in Emilia, si organizzano serate per eleggere Miss Culetto. L'attrice Ornella Muti, protagonista del film L'amante bilingue, confessa: Mi piacevano le mie labbra, gli occhi, le mani. Ma non avevo mai pensato che il mio sedere potesse essere tanto attraente. Nei più aggiornati manuali della seduzione, la parola d'ordine è: esibire anche l'orlo dei glutei, che per tanto tempo vennero trascurati a favore delle gambe e del seno. Pare, secondo gli storici, che la decadenza del culo (si parla sempre, come è ovvio, di quello femminile) sia cominciata con la Rivoluzione francese, che esaltava gli sviluppi lineari e umiliava le curve. Ma è provato che i grandi uomini lo hanno sempre considerato con molto rispetto e si narra che una delle mogli di Maometto, Aisha, lo aveva enorme, e la saggezza indiana consigliava allo scapolo che cercava moglie: Bada che essa abbia l'andatura graziosa di un giovane elefante. In certi posti del Sahara, infatti, si procede, ancora oggi, alla vigilia delle nozze, all'ingrasso, con dosi massime di latte e di burro, e nel Sudan variano la dieta: molta polenta e molta carne (continua)
Enzo Biagi (“I” come italiani 1993)
Dell'Utri: assoluzione ad personam?
Dell'Utri, una sentenza "politica" - Cinà è uno dei tanti personaggi che secondo i giudici di Palermo sono mafiosi, Cinà era della famiglia mafiosa di Malaspina imparentato tramite la moglie con i vecchi boss, poi deposti dai corleonesi nei primi anni 80 e cioè Stefano Bontate e Mimmo Teresi, Cinà poi è morto e quindi non compare più nel processo di appello dove è rimasto soltanto Dell'Utri che è accusato di concorso esterno.
L’appello lo ha fatto lui chiedendo di essere assolto e l’appello lo ha fatto anche la Procura generale di Palermo, dove il Procuratore generale Nino Gatto ha chiesto che la piena gli sia aumentata da 9 a 11 anni, ritenendo proprio lieve quella inflittagli in primo grado (continua)
Marco Travaglio (Passaparola del 21 giugno 2010)
Tu lavorerai con dolore
Marchionne e Tremonti, con l’imposizione del “modello Pomigliano”, vogliono dimostrare a tutti i costi (costi pesantissimi, per gli operai) che aveva ragione il vecchio Marx a sostenere che il sistema capitalistico, per massimizzare il profitto, tende a precipitare il salario del lavoratore al minimo necessario per la mera riproduzione fisica della forza-lavoro. Per dirla in soldoni, a salari di fame. Qualche operaio, che pure si appresta a subire il diktat di Marchionne, ha detto che saranno condizioni di lavoro “da schiavi”. Si sbaglia, ma solo perché in Italia ci sono le condizioni di lavoro-schiavitù di Rosarno. Verso le quali tenderanno comunque le condizioni di tutti i lavoratori salariati, se verrà interiorizzata – come sempre più avviene anche presso coloro che ne sono vittime – la “sovranità della globalizzazione” (continua)
Paolo Flores D’Arcais (Il fatto quotidiano – 16 giugno 2010)
Donne con le palle
Buonanotte al secchio. È tutta colpa del corpo calloso. Altro che cucche. Noi baiadere non solo abbiamo fianchi consistenti, polpacci da lottatore di sumo e pancette da piccolo buddha, ma anche un corpo calloso più spesso. Che sarebbe a dire che con gli anni ci abbiamo fatto il callo? Anche. Ma Piero Angela la spiegherebbe diversamente. Praticamente nelle donne il fascio di fibre nervose che collega l'emisfero destro a quello sinistro del cervello è più voluminoso. Questo significa che pensiamo più in fretta, parliamo più veloce e facciamo prima a darci una mossa. Gli uomini invece, avendocelo piccolo piccolo, il corpo calloso intendo (continua)
Luciana Littizzetto (Col cavolo - 2004)
Il capitalismo dei disastri tanto caro a Berlusconi
Da San Giuliano a L’Aquila, trasformare la tragedia in occasione mediatica: il piano “New Town” nei cassetti, pronto mesi prima.
Guido Bertolaso resisterà fino alla fine: il terremoto che la notte del 6 aprile 2009 rase al suolo L'Aquila e uccise 300 persone, non era prevedibile. Gli allarmi, le 400 scosse registrate nei quattro mesi precedenti, il verbale della rapidissima riunione degli esperti fatto firmare la sera stessa del sisma, le relazioni di Giuliani, valgono poco, l'inchiesta della procura de L'Aquila ha un unico obiettivo: distruggere la Protezione civile. La "sua" Protezione civile, quella che insieme con Silvio Berlusconi ha modellato nel corso degli anni. Non più organismo che cerca di prevedere col concorso di esperti e tecnici le catastrofi naturali e di mitigarne i disastrosi effetti, ma ente con poteri smisurati che si sovrappongono alle competenze di ministeri, Regioni e Comuni, che agisce al di fuori e al di sopra delle leggi correnti, delle normative sugli appalti, insofferente alle lentezze delle burocrazia e ai controlli. Tutto in nome dell'emergenza (continua)
Enrico Fierro (Da il Fatto Quotidiano dell'8 giugno 2010)
CSM a orologeria
Il giudice Mesiano, quello che una settimana fa condannò Berlusconi a pagare 750 milioni a De Benedetti, è stato promosso dal Csm con una motivazione che inneggia alla sua indipendenza e imparzialità. In questi casi a Roma dicono: «Nun ce se crede» (continua)
Massimo Gramellini (da La Stampa - 15 ottobre 2009)
L'Inventore del cavallo
Accademia di Immortali - Libroni e polvere - In fondo, una finestra. Gli Accademici sono seduti sui loro scrannoni.
All'alzarsi del sipario sono in iscena il Presidente, il Clinico, l'Enciclopedica, lo Scienziato e il Poeta.
Entra subito il Segretario perpetuo, sorretto dall'Usciere che porta con fatica il registro dei verbali.
Presidente (scampanella) Segretario perpetuo, date lettura dell'ordine del giorno.
Segretario (prende posto e legge con voce d'oltre tomba) Ordine del giorno della seduta straordinaria dell'Accademia di Scienze, Lettere ed Arti: ricevimento e nomina ad Accademico onorario del professor Bolibine, inventore del cavallo. Presentazione ai membri dell'Accademia e discorso illustrativo del professor Bolibine sull'invenzione del cavallo.
Achille Campanile
Vangelo apocrifo ritrovato casualmente nei sotterranei della Banca d’Italia
In quel tempo scribi e farisei avevano aizzato gli abitanti della Giudea contro i bancari accusandoli di essere affamatori del popolo.
Un vice capufficio di Cafarnao, sorpreso mentre ritirava il premio di rendimento, fu condotto nella valle della Geenna e lapidato.
Allora i discepoli chiesero:- Maestro, perché vi è tanto odio contro i bancari?
Ed il Maestro raccontò loro questa parabola:
- Un usuraio di Betania si recò dal Governatore romano Antonio Fazio per chiedere il permesso di aprire un banco in terra di Galilea.
Ed il Governatore disse: - Ti concedo di aprire un banco in terra di Galilea a patto che tu presti molti denari a basso interesse e senza garanzie a me ed ai miei amici (continua)
Torna a SICILCASSA “Cassa Centrale di Risparmio V.E. per le Provincie Siciliane ” (Discussioni - 13 settembre 2009)
I giornali pubblicano notizie su paghe e pensioni di onorevoli e dirigenti, in Sicilia siamo costretti a ricorrere al Tar. Domani prima udienza
Da un mese a questa parte i grandi giornali italiani, in testa Il Giornale, hanno dato ampio spazio ai costi della politica. Il Giornale ha pubblicato, a puntate, l’elenco dei 2200 ex deputati e senatori che godono di un vitalizio, la cui entità si aggira fra i circa quattromila euro e i novemila. Accanto ad ogni nome, le notizie essenziali: anzianità, importo mensile. Fra i pensionati ex parlamentari ci sono casi di totale assenteismo, magari per ragioni di forza maggiore, che però non hanno scalfito l’assegno mensile, determinato unicamente dalla durata in carica del senatore o del deputato. Toni Negri, ex docente universitario e leader di Autonomia operaia, raggranellò qualche presenza alla Camera, ma questo non ha inciso sul suo vitalizio.
L’elenco comprende personalità del mondo del cinema, del teatro, della finanza, che potrebbero sicuramente fare a meno dell’appannaggio dello Stato vita natural durante. Ma è così, in nome della democrazia e forse è pure giusto. Il Giornale, il Corriere della Sera e Repubblica, fra gli altri, hanno pubblicato anche altri elenchi, per esempio quelli dei dirigenti pubblici con ruolo, funzioni e importo annuale delle retribuzioni, generalmente molto alte (continua)
Sicilia Informazioni (21 giugno 2010)
Camminare a Palermo
Camminare a Palermo. Il viale bianco di sole. Le grandi nuvole che arrivano da Punta Raisi, la loro ombra corre sul viale più veloce delle auto. Il cielo sul mare è abbagliante, il cielo sulle montagne a sud, è nero di tempesta. Il gelato da Roney. Tre signore di mezza età stanno sulle poltroncine verdi, con le sopracciglia alte e le boccucce delle signore di Tolouse Lautrec, sedute al divano rosso. Fumano con boccate avide, l'una racconta e continuamente ride, scuote la cenere in aria, l'altra sorride melliflua, la terza annuisce. Sorbiscono granita di mandorla. Tre boccucce eguali come fossero state dipinte dalla stessa mano.
Camminare a Palermo. Il cuore del vecchio mercato a mezzogiorno. Almeno cinquemila persone in un groviglio di vicoli che affondano tutti verso la piazzetta. Cento bancarelle sormontate dai giganteschi ombrelloni rossi, pesce, verdura, carne, mele, noci, aragoste, i quarti insanguinati di vitello, i capretti sventrati che pendono dagli uncini, i banditori urlano tutti insieme, lottano così l'uno contro l'altro, in mezzo alla folla (continua)
Giuseppe Fava (Giugno 1983 – I siciliani)
Passaparola: "Dead Berlusconi Walking"
La non giustizia italiana - Per quale motivo, perché fa troppe intercettazioni? Perché si arresta troppo? Esattamente il contrario, perché c’è troppo lassismo, troppa impunità, troppe leggi che portano impunità, prescrizione troppo breve, la prescrizione assurda perché continua a decorrere anche dopo la condanna in primo grado in appello, nonché dopo il rinvio a giudizio, la possibilità infinita di fare ricorsi senza pagare mai pedaggio, infiniti formalismi che sono la pacchia degli avvocati Azzeccagarbugli, soprattutto di imputati colpevoli, le condanne che anche quando diventano definitive, le rare volte non vengono eseguite, la famosa certezza del diritto e la famosa certezza della pena.
Se voi leggete i giornali di questi giorni, vi faccio soltanto alcuni esempi perché c’è veramente da divertirsi, scoprirete che il problema in Italia è che i giudici sono dei nababbi, indovinate da dove arrivano questi titoli? L’oro dei giudici, pronti a paralizzare l’Italia con una serie di scioperi per evitare la loro parte di sacrifici, ecco i danni che fanno, guadagnano 5 volte gli statali, hanno ancora la scala mobile, in 3 anni il loro stipendio è salito del 17%, la vita in discesa dei Magistrati, Belpietro, Libero, pagina interna ancora più forte, la dolce vita dei magistrati, stipendi d’oro, carriera garantita, supervacanze, dicono di battersi per il funzionamento dei tribunali, ma difendono i loro privilegi e rendono la nostra giustizia la più cara e la meno efficiente d’Europa. Quindi abbiamo dei giudici nababbi che non lavorano, ce lo spiegano in tutte le salse gli articoli dei giornali del centro-destra nei quali si racconta addirittura il privilegio, scrive questo Giordano su Libero, il privilegio dei magistrati è che possono andare in pensione a 75 anni, forse non sa che questa norma l’ha introdotta Berlusconi nel 2003 quando sperava di ingraziarsi i giudici della Cassazione che dovevano spostargli il processo (continua)
Marco Travaglio (Passaparola del 14 Giugno 2010)
La Camera, Vietnam del Cavaliere
Puntando tutto sul Senato per l'approvazione della legge bavaglio, Berlusconi si è indebolito a Montecitorio.
La telefonata che ha cambiato i rapporti di forza in campo è iniziata così: “Scusa Umberto, ma ti voglio chiedere una cosa. Tu, il testo del Senato, lo hai letto bene? Perché...”. Umberto è Umberto Bossi. E dall’altro capo del telefono c’era Gianfranco Fini. Se Silvio Berlusconi avesse potuto intercettare quella telefonata, molto probabilmente, gli sarebbe venuto un coccolone (continua)
Luca Telese (Il Fatto Quotidiano del 18 giugno 2010)
La morte di Dio
L'uomo folle. Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. " E' forse perduto?" disse uno. "Si è perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? 'E emigrato?" - gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? :- gridò - ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per cancellare l'intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci muoviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto più freddo? Non seguita a venire notte, sempre più notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso (continua)
F.Nietzsche, La Gaia scienza 125
Il popolo e la libertà
Soltanto un potere impaurito poteva decidere di proteggere se stesso con una legge che ostacola la libertà delle inchieste contro la criminalità, riduce la libertà di stampa e limita soprattutto il diritto dei cittadini di essere informati. Tre principi dello Stato moderno e democratico - il dovere di rendere giustizia cercando le prove per perseguire il crimine, il dovere della trasparenza e della circolazione delle informazioni nella sfera pubblica, il diritto di avere accesso alle notizie per capire, controllare e giudicare - vengono messi in crisi, per il timore che i faldoni dell'inchiesta sulla Protezione Civile aprano nuovi vuoti nel governo, dopo le dimissioni del ministro Scajola. È la vera legge della casta che ci governa e ha paura, come ha rivelato ieri Berlusconi, di "toghe e giornalisti". Per una volta, quello del Premier non è un anatema, ma una confessione: legalità e informazione sono i due incubi della destra berlusconiana, e nel paesaggio spettrale dei telegiornali di regime il governo con questa legge s'incarica infatti di bloccarli entrambi. L'obiettivo è che il Paese non sappia (continua)
Ezio Mauro (La Repubblica - 09 giugno 2010)
Donna
Si comincia a trattare l'argomento sui banchi di scuola: Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori, / le cortesie, le audaci imprese io canto...; Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia...; Meglio era sposar te, bionda Maria..., e poi si continua. Sarà il tema di tutta la vita. L'italiano di una donna non può proprio fare a meno: prima la mamma, poi la moglie, l'amica, fino all'ultimo, quando la buona suorina gli chiude gli occhi dice Lina Wertmuller. In Italia il 90 per cento delle coppie resiste fino alla morte: il doppio di quanto si verifica in Germania o in Inghilterra (continua)
Enzo Biagi (“I” come italiani – 1993)
Passaparola: "Il Pompiere della Sera"
Il Pompiere incendia Di Pietro - Ha deciso di prendere una posizione politica esplicita, non soltanto in campagna elettorale quando è normale, forse anche giusto che i giornali dicano ai loro lettori cosa si augurano dalle elezioni. Il Corriere della sera in passato aveva invitato una volta a votare Prodi, una volta a votare Berlusconi, adesso non siamo sotto elezioni ma Il Corriere della sera ha deciso di scendere dal suo piedistallo di marmo e di entrare a piedi giunti nella contesa politica. E' una cosa legittima, però è una notizia interessante, ha deciso di scendere nell’agone politico con un attacco violentissimo a Di Pietro, approfittando dell’uscita sui giornali dei verbali di Zampolini, l’architetto factotum del costruttore Anemone, il quale aveva già raccontato di avere pagato 900 mila Euro per la casa di Scajola e poi i testimoni e le carte hanno dimostrato che era vero, ha raccontato di avere pagato l’affitto per un pied a terre di Bertolaso in Via Giulia a Roma, cosa che Bertolaso aveva taciuto e cosa che lo stesso padrone di casa ha confermato dicendo che a pagare l’affitto che lui ricordi era questo Zampolini che è il portatore di soldi di Anemone e non era invece Bertolaso che invece occupava quell’appartamento. Poi Zampolini ha detto di avere sentito dire da Balducci Angelo l’ex provveditore alle opere pubbliche, che Balducci aveva procurato a Di Pietro due appartamenti di Propaganda Fide, di proprietà del Vaticano, perché Di Pietro era Ministro dei lavori pubblici e chiedeva di essere introdotto in ambienti Vaticani nei quali Balducci aveva ottime entrature essendo gentiluomo del Papa. Anche questa notizia, doverosamente pubblicata dai giornali - Zampolini dice che Di Pietro etc., - è stata verificata e per il momento si è rivelata falsa, nel senso che i due appartamenti: uno in Via della Vite e l’altro in Via Quattro Fontane a Roma Di Pietro non li ha mai abitati, nessun suo parente li ha mai abitati, Di Pietro non li ha trattati, Di Pietro non ha stipulato contratti di affitto. Quei due appartamenti sono in qualche modo legati all’Italia dei Valori, adesso vi spiego perché (continua)
Marco Travaglio (Passaparola del 7 giugno 2010)
MARCELLO DELL'UTRI
Nel 1993 fondò con Silvio Berlusconi FORZA ITALIA.
A PROPOSITO: Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Il primo è stato assolto anche in appello nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei terreni di Macherio su cui sorge la villa di famiglia. Il secondo è stato condannato a due anni e tre mesi nell'ambito dell'inchiesta torinese per le fatture gonfiate legate al mondo delle sponsorizzazioni sportive, che sarebbero state utilizzate da Publitalia per un valore di circa 9 miliardi (continua)
Da "Flickr - Album di libera informazione" (Inserito il 25 feb 2010)
L'indegno baraccone
L’intervento telefonico a Ballarò dell'onnipresente Silvio Berlusconi (nel pomeriggio aveva partecipato al ricevimento del Quirinale per la Festa della Repubblica democratica con quell'"allegra spensieratezza" – così riferiscono le cronache – che certamente si conviene a un presidente del Consiglio di un Paese in crisi), il quale dopo aver dichiarato che “non è accettabile sentire in una Tv di Stato certe menzogne!”, ha buttato giù la cornetta, con la signorilità che sempre lo contraddistingue, ha suscitato il solito canaio. Floris si è preso la parte dell'eroe perché ha replicato che “è inaccettabile in una tv che si inizi un dialogo, ma poi si insulti e si butti giù il telefono” (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano - 5 giugno 2010)
martedì 1 giugno 2010
Libertà di stampa e intercettazioni: Per favore leggete, inoltrate al Presidente della Repubblica e fate girare.
Gentile Presidente Giorgio Napolitano,
Le scrivo per chiederLe di non promulgare la legge sulle intercettazioni, che, a quanto pare, verrà approvata dal Parlamento in tempi inspiegabilmente rapidi (si tratta realmente di una priorità per il nostro paese?). Ritengo questo provvedimento lesivo del mio diritto di essere informato perché i cittadini hanno il diritto di sapere e di essere correttamente informati! I diritti di espressione e di informazione non possono essere sacrificati in nome della tutela del diritto alla riservatezza. La tutela della privacy non si persegue imbavagliando la stampa e l’editoria, e neppure limitando le intercettazioni perché, così facendo, si ostacola il prezioso lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine nella loro quotidiana lotta alla criminalità. Se effettivamente si vuole regolamentare le intercettazioni, si preveda l’introduzione di una “udienza-filtro”, cioè la possibilità per il magistrato di sottoporre ad un ulteriore stralcio i testi delle intercettazioni e degli altri atti portati a conoscenza delle parti, per secretare quei passaggi che riguardino terze persone estranee all’inchiesta o anche gli stessi indagati, ma per aspetti privati non essenziali all’indagine. Ma non si privi mai l’opinione pubblica del diritto di conoscere e di capire (continua)
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Non ci voleva mettere la faccia. È racchiuso tutto qui il “giallo” della firma della manovra da parte del presidente del Consiglio
Non ci voleva mettere la faccia. È racchiuso tutto qui il “giallo” della firma della manovra da parte del presidente del Consiglio: tentare in tutti i modi di far ricadere su qualcun altro – ovvero Tremonti, che ieri se l’è presa con i retroscenisti di Palazzo, augurandogli un “buon week end del 2 giugno” – la responsabilità di misure di correzione dei conti che lo stesso Gianni Letta ha descritto come “piene di sacrifici” e “lacrime e sangue”. E ci ha provato fino all’ultimo a tentare di sfuggire alle sue responsabilità. Si è persino presentato al Quirinale senza le carte, l’altra sera, proprio per avvalorare il fatto che lui non c’entrava nulla, che si era “occupato di tutto Tremonti” e che, dunque, lui non conosceva neppure bene alcuni dettagli del testo. Una bugia. “D’altra parte – avrebbe detto Berlusconi a Napolitano – io sono il presidente del Consiglio, ho delegato il ministro competente”.
Ecco, Napolitano è ormai avvezzo a sopportare queste piccinerie di Berlusconi, ma pare che l’altra sera la sua espressione si sia fatta particolarmente severa quando ha chiesto di vedere il testo della manovra e Berlusconi gli ha risposto “non ce l’ho”. C’è voluto un po’ prima che Napolitano capisse quali erano le vere intenzioni del premier, ovvero non firmare la manovra correttiva per non essere costretto a smentire, con i fatti, i suoi migliori slogan tipo “non metteremo le mani in tasca agli italiani” mentre la manovra ce le metterà eccome (continua)
Sara Nicoli (Da il Fatto Quotidiano del 30 maggio 2010)