Guido Buffarini Guidi, che per anni è stato il vero ministro degli
Interni, esce, la sera del 25 luglio, quando si ignora la sorte di
Mussolini, in questa amara profezia: «La rivoluzione fascista finisce
nella più stretta legalità, nessuno farà un gesto per salvarla».
I gesti sono pochi, il più disperato è quello di Morgagni, il
direttore della «Stefani», l'agenzia ufficiale d'informazioni. Si
uccide dopo aver scritto a Mussolini: «L'esasperante dolore di
italiano e di fascista mi ha vinto [...]. Da più di trenta anni tu,
Duce, hai avuto tutta la mia fedeltà. La mia vita era tua. Ti domando
perdono se sparisco». Un fascista si uccide, altri resistono con
le armi agli arresti, casi isolati che la censura di Badoglio
nasconde accuratamente; ma la guardia armata del regime, la Milizia
volontaria sicurezza nazionale, passa agli ordini del generale
badogliano Armellini e il fascismo come regime si dissolve (
continua)
Giorgio Bocca (La repubblica di Mussolini - Arnoldo Mondadori Editore - 1994)
1 commento:
La storia si ripete, ma, come diceva Marx, in forma di farsa:
http://antoniolonardo.blogspot.com/2009/09/la-caduta.html
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