E anche i privilegi più insopportabili, quelli che fanno ribollire il sangue, non appartengono affatto al passato. Lo dimostra platealmente la presenza nel Parlamento italiano, nella legislatura iniziata nel 2006, di 6 siciliani che ogni mese portano a casa non solo lo stipendio da deputato ma anche, come ex consiglieri regionali, un sontuoso vitalizio dell’ARS, l’Assemblea Regionale Siciliana, dai 3 agli 8000 euro e mezzo. Sono il margheritino Franco Piro, i forzisti Giovanni Ricevuto e Giuseppe Firrarello, il nazional-alleato Nino Strano e i diessini Vladimiro Crisafulli e Angelo Capodicasa, che incassa anche lo stipendio di viceministro alle infrastrutture e passa quindi in carrozza i 25.000 euro al mese. Tutta colpa, dicono, di un buco nei regolamenti parlamentarti siciliani. Ma come,direte voi, vogliono farci credere di non essersene accorti? Esatto. Al punto che la loro reazione, alla domanda sul perché non avessero segnalato l’ingiustizia di questo privilegio, somiglia alla risposta che diede un architetto palermitano quando gli chiesero perché diavolo avesse costruito la grande piscina olimpionica, rimasta chiusa per anni, senza l’impianto di riscaldamento. Si battè una mano sulla fronte e disse: “Minchia: m’u scurdai!”
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