Il pagliaccio che ride ma dovrebbe piangere. Stampare euro, Berlusconi smentisce “Grave scambiare battuta per proposta”. Ce ne sono tante di questioni delle quali oggi bisogna occuparsi: la recessione mondiale che ormai morde dovunque e non solo in Europa e in America ma anche nei Paesi emergenti come la Cina, l’India, il Brasile, il Sudafrica; la corruzione presente ovunque vi sia il potere ed ha raggiunto con drammatica intensità perfino i vertici della Chiesa di Cristo; l’incapacità europea di darsi un governo e una linea di politica economica. E poi ci sono le questioni italiane dove il dramma e a volte la tragedia si mescolano con il “burlesque” determinando una miscela esplosiva e comica. Il “ridi pagliaccio, la faccia infarina” con dietro la maschera dell’attore che piange lacrime di dolore e di sofferenza meriterebbe d’essere oggi assunto come simbolo delle sventure nazionali che contengono una dose di comicità tale da configurare un personaggio mostruoso in preda a passeggere ma intense emozioni prive di qualunque punto di riferimento razionale (continua)
Eugenio Scalfari (La Repubblica - 3 giugno 2012)
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