sabato 16 giugno 2012

Torino 2012: "Fascisti, carogne, tornate nelle fogne"

Grillo contro Maciste


Le accaldate dichiarazioni dei politici su Beppe Grillo sono uno spettacolo impagabile, da scompisciarsi. Tutti contro uno, come contro la Lega delle origini. Sono talmente terrorizzati da non notare la ridicolaggine di un’intera classe politica, seduta su 2,5 miliardi di soldi pubblici camuffati da rimborsi, padrona del governo e del Parlamento nonché di tutti gli enti locali, ben protetta da Rai, Mediaset e giornaloni, infiltrata in banche, assicurazioni, aziende pubbliche e private, Tav, Cl, P2, P3, P4, ospedali, università, sindacati, coop bianche e rosse, confindustrie, confquesto e confquello che strilla come un ossesso contro un comico e un gruppo di ragazzi (continua)

Marco Travaglio
(Il Fatto Quotidiano, 28 Aprile 2012)



venerdì 8 giugno 2012

Torino Pop

La giustizia non è merce di scambio


Cosa sta succedendo sulla giustizia? Sul campo di battaglia in cui si sono consumati i peggiori misfatti dell'epoca berlusconiana, continuano ad accadere fatti difficili da spiegare. O spiegabili solo alla luce dei "soliti sospetti". Sospetti che sempre accompagnano, purtroppo, i rapporti tra politica e codice penale. Norme "ad processum" per inquisiti eccellenti, salvacondotti trasversali per parlamentari da arrestare. Erano pane quotidiano con il governo del Cavaliere. Non vorremmo che ne restassero tracce anche con il governo del Professore. C'è un primo indizio, che fa riflettere. Il voto con il quale l'assemblea di Palazzo Madama ha salvato dall'arresto Sergio De Gregorio, accusato della maxitruffa che ha coinvolto anche Lavitola. È un segnale inquietante (continua)

Massimo Giannini (La Repubblica - 08 giugno 2012)


mercoledì 6 giugno 2012

San Biagio Platani - Archi di Pasqua 2012

Formigoni incompatibile


Nel sistema di potere della seconda repubblica Roberto Formigoni ha recitato la parte del “terzo uomo”, per ricordare il personaggio del grande Orson Welles. Per vent’anni è stato più potente di qualsiasi ministro. È STATO il custode della cassaforte dei voti che ha consentito al centrodestra di governare l’Italia a partire dalla Lombardia e infine, ma non ultimo, il terminale di molti misteri. Ora che i misteri cominciano a rivelarsi e il sistema di potere crolla, Formigoni è rimasto l’unico della triade a non volerne prendere atto (continua)

Curzio Maltese (La Repubblica del 29/05/2012)

martedì 5 giugno 2012

Rifacciamoci la faccia

Il pagliaccio che ride ma dovrebbe piangere


Il pagliaccio che ride ma dovrebbe piangere. Stampare euro, Berlusconi smentisce “Grave scambiare battuta per proposta”. Ce ne sono tante di questioni delle quali oggi bisogna occuparsi: la recessione mondiale che ormai morde dovunque e non solo in Europa e in America ma anche nei Paesi emergenti come la Cina, l’India, il Brasile, il Sudafrica; la corruzione presente ovunque vi sia il potere ed ha raggiunto con drammatica intensità perfino i vertici della Chiesa di Cristo; l’incapacità europea di darsi un governo e una linea di politica economica. E poi ci sono le questioni italiane dove il dramma e a volte la tragedia si mescolano con il “burlesque” determinando una miscela esplosiva e comica. Il “ridi pagliaccio, la faccia infarina” con dietro la maschera dell’attore che piange lacrime di dolore e di sofferenza meriterebbe d’essere oggi assunto come simbolo delle sventure nazionali che contengono una dose di comicità tale da configurare un personaggio mostruoso in preda a passeggere ma intense emozioni prive di qualunque punto di riferimento razionale (continua)

Eugenio Scalfari (La Repubblica - 3 giugno 2012)

Tizzi, mi mancano le nostre cazzate

La principessa saudita in fuga non paga il conto da 6 milioni


La principessa saudita Maha Al-Sudaïri ha tentato di lasciare l'albergo senza pagare il conto, nella notte tra giovedì e venerdì, intorno alle 3. Il progetto era di abbandonare lo Shangri-La, nel quale risiedeva dal 23 dicembre, per il poco lontano Royal Monceau ma - che strano - il personale dell'hotel si è lasciato insospettire dai movimenti della donna e del suo seguito, circa 60 persone alloggiate nelle 41 suite e camere del settimo e ultimo piano. È arrivata la polizia, che ha fermato tutti con il loro carico di valigie, bauli e cappelliere: restano ancora sei milioni di euro da pagare, su un conto totale di 16 (continua)

Stefano Montefiori (Corriere della Sera - 3 giugno 2012)


Torino 2012

Gli Ostellini della morale


In un pensoso articolo pubblicato sul Corriere del 20/5 Piero Ostellino ci spiega, in termini filosofici, la storia italiana degli ultimi decenni. E' stato grazie all' “autonomia della politica dalla morale” (linea culturale che nel nostro Paese ha una lunga tradizione da Macchiavelli a Croce) se l'Italia ha potuto progredire e prosperare attraverso, “piaccia o non piaccia”, l'evasione fiscale, il lavoro nero, la corruzione, l'illegalità diffusa. Insomma la politica ha affermato il primato del 'principio di realtà', di ciò che effettivamente è, sul moralismo, così lo chiama Ostellino, del “dover essere” (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2012)

Not war but class war

La differenza tra i morti in Siria e in Afghanistan


Non credo a una sola parola delle notizie che da un anno ci giungono dalla Siria. Non credo nemmeno alla strage dei bambini perpetrata a Hula dai mezzi pesanti di Bashar Assad. Non che quella carneficina non vi sia stata, dubbio è che la responsabilità sia delle truppe del regime. Il capo dei caschi blu Robert Mood ha dichiarato che "le circostanze che hanno portato a queste tragiche morti sono ancora poco chiare" (continua)

Massimo Fini (Il Gazzettino, 1 giugno 2012)

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Riconoscere l'odore dell'età negli anziani è più piacevole


Bombardati come siamo da un flusso continuo di stimoli visivi e sonori, raramente ci concediamo il lusso di respirare a fondo e concentrarci sugli odori. Eppure l'olfatto, malgrado i nostri tentativi di ingannarlo, raramente può mentire. Anzi, spesso è lui a raccontarci qualcosa su chi abbiamo di fronte. A cominciare dall'età, un'informazione che a quanto pare siamo ancora capaci di cogliere a naso. Spinti dalla curiosità di sfidare l'affidabilità delle nostre narici, alcuni ricercatori del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia 1 hanno orchestrato un esperimento per mettere alla prova la capacità umana di indovinare l'età di una persona semplicemente dal suo odore (continua)

Giulia Belardelli (La Repubblica - 31 maggio 2012)

Torino 2012

Per chi suona la campana Beppe Grillo


La questione non è Grillo. È la richiesta esasperata di cambiamento che i cittadini rivolgono alla politica dopo anni di occasioni perdute che hanno divorato la fiducia nei partiti e nel Parlamento, portandola al livello più basso d'Europa. La crisi fa il resto, erodendo le basi stesse della democrazia, come accade quando la perdita del lavoro si rivela perdita della libertà materiale, senza la quale non c'è libertà civile. Ci si può stupire, a questo punto, se il voto diventa un ciclone in grado di cambiare il panorama politico italiano? In realtà siamo solo all'inizio. Non ci sono più strutture politiche e culturali in grado di reggere (si chiamavano partiti), lo Stato è indebolito, la democrazia infragilita. Mezzo Paese, addirittura, non crede più nel voto, come se scegliere chi ci governa non fosse importante. Come se il cambiamento fosse impossibile, o peggio, inutile (continua)

Ezio Mauro (La Repubblica - 23 maggio 2012)


Luci e nebbie

La lotta a Cosa nostra? Una questione di metodo


Una delle offese più sanguinose che si possono infliggere alla memoria di Giovanni Falcone è quella di immaginare, dopo la sua morte, che cosa avrebbe fatto o detto. Eppure questo estremo oltraggio è stato per vent’anni lo sport preferito di molti politici e commentatori, che hanno tentato di usare la sua salma come arma contundente per colpire i magistrati antimafia vivi. “Falcone non avrebbe fatto il processo Andreotti, indagato su Dell’Utri, né sulle trattative Stato-mafia”. Nessuno può sapere quel che avrebbe fatto Falcone, dinanzi ai nuovi sconvolgenti scenari che si sono aperti dopo la strage di Capaci, quando finalmente centinaia di collaboratori di giustizia si decisero a oltrepassare la soglia che, lui vivo, nessuno aveva mai osato valicare: quella dei rapporti fra mafia e classi dirigenti. Sappiamo però come operava Falcone: basta leggere gli atti delle sue indagini e dei suoi processi, per farsene un’idea (continua)

Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano - 20 maggio 2012)


Stemmi e ......

I tedeschi accusano: l’Italia entrò nell’euro con il trucco


Documenti di fonte governativa tedesca appena resi noti rivelano che molti in seno alla Cancelleria di Helmut Kohl nutrivano seri dubbi sulla moneta comune europea quando nel 1998 si prese la decisione di introdurla. Helmut Kohl disse che tutti avrebbero avvertito il “peso della storia, la decisione di introdurre la moneta unica”. Il 2 maggio 1998, a Bruxelles, Kohl e i suoi colleghi presero una decisione di enorme importanza. Undici Paesi – tra i quali la Germania, la Francia, il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo e l’Italia – sarebbero entrati a far parte della nuova moneta unica europea (continua)

© 2012, Der Spiegel – Distribuito da The New York Times Syndicate. Traduzione di Carlo Antonio Biscotto

Il silenzio è colpa

Delio, elogio del cazzotto "una tantum"


Perchè tutti (o quasi) noi maschi abbiamo tifato per Delio Rossi, l'allenatore della Fiorentina che, irriso e sbeffeggiato dal giocatore Adem Liajic, appena sostituito, gli si è gettato addosso colpendolo con tre o quattro cazzotti ben assestati? Perchè, in questo mondo femmineo, abbiamo visto, finalmente, una reazione virile. Ci voleva del coraggio a 52 anni suonati, al limite dell'infarto, per battersi con un ragazzo di vent'anni, un atleta nel pieno della sua forza, per di più serbo, e suonargliele. Con quell'atto Rossi ha perso, forse, la sua autorità di allenatore, ma ha riguadagnato la sua dignità di uomo (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2012)

O fai da te o vieni da noi

Perché il Movimento 5 Stelle non è anti-politica


Sbaglia chi definisce populista il Movimento 5 stelle fondato da Beppe Grillo. Certo, alcune sparate del comico genovese ricordano quelle di Umberto Bossi. I suoi toni e e le sue parole possono, legittimamente, non piacere.
Ma molti temi da lui proposti sono importanti, meritevoli di essere discussi o semplicemente condivisibili. E sopratutto dietro a Grillo esiste un popolo di militanti tra i quali non è poi così raro scorgere il meglio del Paese.
Chi ha partecipato agli incontri organizzati dai meetup sa che questi gruppi sono composti da cittadini informati solitamente ad alto tasso di scolarizzazione, impegnati nel sociale o in iniziative legate alle condizioni del territorio (continua)

Peter Gomez (Il Fatto Quotidiano - 16 aprile 2012)

Torino 2012

Usciamo dal gorgo


La parte migliore dell’Italia rischia di essere trascinata in un gorgo dove l’unica alternativa alla disperazione sembra la rassegnazione o addirittura la fuga dalla realtà.
Sempre più spesso, persone che mai avevano rinunciato alla passione civile, alla razionalità critica, all’impegno, annunciando agli amici l’intenzione di “dimettersi”dalla cittadinanza attiva: da anni non ascoltavano i Tg, perché megafoni “falsi e bugiardi” dell’establishment, ma ora non leggeranno più neppure quel quotidiano e mezzo che racconta il mondo vero, perché questo mondo vero è troppo disperante, alla ripugnanza del regime di Berlusconi è seguito un governo Napolitano-Monti-Passera che ne perpetua l’iniquità con uno stile meno sboccato e più accattivante (continua)

Paolo Flores d'Arcais (Il Fatto Quotidiano - 17 Aprile 2012)


Sbam Animal odia Ekkie

La Lega vista da una maestra elementare


Caro Beppe buongiorno, voglio esprimere umana comprensione per il famigerato rampollo di casa Bossi. Che poteva fare un ragazzo cresciuto con l’unico ideale del malsano egoismo e con la cultura del “difendi con i denti il tuo prezioso orticello”? Niente di diverso da quello che ha fatto. Nessuna sorpresa. Se si aggiunge “il santo subito” per l’altrettanto famigerato padre… (continua)


Beppe Servergnini (Italians - 11 aprile 2012)

Effetto specchio

Occhio alla truffa


Ci volevano le retate perché le alte cariche dello Stato scoprissero lo scandalo dei “rimborsi elettorali”. Ma ora che persino Napolitano, Fini e Schifani, parlamentari rispettivamente dal 1953, dal 1983 e dal 1996, se ne sono accorti, tutti danno per certo che la legge verrà
cambiata.

La qual cosa è considerata, di per sé, positiva. Ma non è affatto detto che sia così. Infatti Alfano, Bersani e Casini non contestano né il principio dei “rimborsi” nè il quantum, che nessuno vuole ridurre: vogliono soltanto creare un ente che ne controlli la gestione una volta incassati. La Corte dei Conti è lì apposta, ma lorsignori preferiscono un’”Authority indipendente”, ciò dipendente da loro come le altre. Insomma una legge-truffa che non cambia nulla se non la facciata. Invece bisogna cancellare sia il principio sia il quantum dei rimborsi, azzerando tutto e tornando allo spirito del referendum del 1993: nessun trasferimento automatico di denaro dallo Stato ai partiti. E, siccome l’attuale Parlamento non azzera un bel nulla, non resta che il referendum Di Pietro, per cancellare i rimborsi e creare un sistema tutto nuovo (continua)

Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano - 10 Aprile 2012)

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Torino 2012

IL DIRITTO ALLA STORIA


E' una Sentenza storica, destinata a far discutere ed a scatenare un'autentica rivoluzione nel mondo dell'informazione online quella segnalata da Giovanni Negri e Luca Tremolada su le pagine de Il Sole 24 ore.
I Giudici della Corte Suprema hanno, infatti, stabilito che l'editore online - o, comunque, il titolare del sito internet a contenuto informativo - è tenuto ad aggiornare - o almeno contestualizzare - tutte le notizie pubblicate che riguardino un determinato soggetto. Solo così, infatti, secondo i Magistrati la notizia risulterebbe "non violativa sia del diritto all'identità personale o morale del titolare, nella sua proiezione sociale del dato oggettivo di informazione e di trattamento, sia dello stesso diritto del cittadino utente a ricevere una completa e corretta informazione" (continua)

Guido Scorza (Cado in piedi - 8 Aprile 2012)

La colomba della pace

Chi vuole spegnere le web tv (e la rete)

Nell’Italia delle caste e delle rendite di posizione può anche succedere che una web tv cittadina venga invitata a farsi da parte, magari addirittura spenta. La sua unica responsabilità è che in questo canale di comunicazione cittadini di ogni ordine e grado condividono video, testimonianze, pareri sulla città.
Ha dell’incredibile l’esposto depositato alla Procura di Pordenone dall’ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia nei confronti di Francesco Vanin, amministratore delegato di Pnbox, web tv cittadina nata a Pordenone, piattaforma online che non è testata registrata (continua)

Giampaolo Colletti (Il Fatto Quotidiano - 4 aprile 2012)

Particolari e dettagli

Monti e l'Italia in offerta speciale


PECHINO - Mario Monti atterra a Pechino e in Italia si moltiplicano gli elenchi di ciò che il nostro Paese offre in saldo alla Cina. E' bastata una presunta battuta di Hu Jintao a Seul, "dirò di investire in Italia", perché esplodesse un'offerta infinita di imprese, infrastrutture e prodotti finanziari nostrani pronti a gettarsi nelle braccia del Dragone. A Pechino però nessuno conferma che l'invito del presidente cinese, in ogni caso una vaga formula di cortesia, sia mai stato effettivamente pronunciato. In attesa di chiarire il mistero, quando nelle prossime ore Monti incontrerà il premier Wen Jiabao e il suo vice Li Keqiang, affinché le relazioni economiche Italia-Cina si approfondiscano realmente, può essere utile uscire da annosi equivoci (continua)

GIAMPAOLO VISETTI
(La Repubblica - 30 marzo 2012)



Arrivi e partenze

Mario Monti scrive sulle polemiche dopo il suo intervento: i partiti dimostrano senso di responsabilità. Italiani maturi


"Caro Direttore, vedo solo ora che alcune considerazioni da me fatte in una conferenza tenuta l'altro ieri a Tokyo presso il giornale Nikkei hanno suscitato vive reazioni in Italia. Ne sono molto rammaricato, tanto più che quelle considerazioni, espresse nel corso di un lungo intervento in inglese, avevano l'obiettivo opposto a quello che, fuori dal contesto, è stato loro attribuito. Volevano infatti sottolineare che, pur in una fase difficile, le forze politiche italiane si dimostrano vitali e capaci di guardare all'interesse del Paese. La mia visita in Corea, Giappone e Cina ha lo scopo di spiegare ai governi e agli investitori asiatici ciò che l'Italia sta facendo per diventare più competitiva, anche nell'attrarre investimenti esteri (continua)

Corriere della Sera (30 marzo 2012)