martedì 5 giugno 2012

Occhio alla truffa


Ci volevano le retate perché le alte cariche dello Stato scoprissero lo scandalo dei “rimborsi elettorali”. Ma ora che persino Napolitano, Fini e Schifani, parlamentari rispettivamente dal 1953, dal 1983 e dal 1996, se ne sono accorti, tutti danno per certo che la legge verrà
cambiata.

La qual cosa è considerata, di per sé, positiva. Ma non è affatto detto che sia così. Infatti Alfano, Bersani e Casini non contestano né il principio dei “rimborsi” nè il quantum, che nessuno vuole ridurre: vogliono soltanto creare un ente che ne controlli la gestione una volta incassati. La Corte dei Conti è lì apposta, ma lorsignori preferiscono un’”Authority indipendente”, ciò dipendente da loro come le altre. Insomma una legge-truffa che non cambia nulla se non la facciata. Invece bisogna cancellare sia il principio sia il quantum dei rimborsi, azzerando tutto e tornando allo spirito del referendum del 1993: nessun trasferimento automatico di denaro dallo Stato ai partiti. E, siccome l’attuale Parlamento non azzera un bel nulla, non resta che il referendum Di Pietro, per cancellare i rimborsi e creare un sistema tutto nuovo (continua)

Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano - 10 Aprile 2012)

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