La gioventù manifesta segni di disagio sempre più vistosi. Proteste e ribellioni si alternano a ondate di violenza urbana. In Europa e oltre. Lo ha scritto Bernardo Valli nei giorni scorsi su queste pagine, per spiegare il crollo del regime in Tunisia. "Le rivolte giovanili -ha scritto Valli- sono potenti detonatori che possono imporre svolte politiche". Anche, se le tensioni espresse dai giovani non rivelano tematiche comuni, espresse da componenti specifiche. Disegnano, invece, una scena composita. Più che un movimento indicano, forse, una "sindrome". Un malessere che presenta sintomi diversi di origine diversa (continua)
Ilvo Diamanti (La Repubblica - 17 gennaio 2011)
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