sabato 22 gennaio 2011

Prima voti! Poi rifletti!

Al Capone: "La caduta".


Alphonse Gabriel Capone
, meglio conosciuto come Al Capone (Brooklyn, 17 gennaio 1899Miami, 25 gennaio 1947), è stato un criminale statunitense, di origine italiana; è considerato un simbolo del gangsterismo americano e della crisi della legalità che gli Stati Uniti dovettero affrontare nel corso degli anni venti.
Nel 1930 Al Capone, che da poco era entrato nella lista dei maggiori ricercati dell'FBI, fu dichiarato "nemico pubblico numero 1" della città di Chicago.
Studiando il modo di neutralizzarlo, visto che non si riusciva ad attribuirgli crimini diretti per la sua esperta capacità di organizzarli (oltre che per la protezione omertosa, che gli forniva alibi impeccabili), si dibatté negli Stati Uniti circa l'opportunità di tassare i redditi provenienti da attività illecita. Ottenuto l'avallo legislativo, si assegnò al caso una squadra di agenti federali del Dipartimento del Tesoro, comandata da Eliot Ness e composta da un pool di super-esperti e incorruttibili funzionari che si erano guadagnati il nomignolo di "Intoccabili" (continua)

tratto da Wikipedia il 15 gennaio 2011

Le Vele di Meyer (Tor Tre Teste)



Ecco le prove che smentiscono l'autodifesa del Cavaliere sullo scandalo che lo ha investito


Si contano dieci menzogne nell'intervento televisivo di Silvio Berlusconi. Qui di seguito dimostriamo come le parole del premier siano variazioni falsarie. Costruiscono per l'opinione pubblica una fiction che appare in gran parte fasulla anche alla luce di quel che è già emerso dai documenti dell'inchiesta di Milano. Le bugie nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio devono negare come e perché sia riuscito ad esfiltrare dalla questura, sottraendola alla tutela dello Stato, una minorenne accusata di furto. Una minorenne con la quale il capo del governo ha intrattenuto, per lo meno per tre mesi, una relazione molto intensa, al punto che ci sono tra i due 67 contatti telefonici in 77 giorni. Impossibilitato a raccontare la verità su quella relazione, il premier è costretto a mentire ancora: parla di persecuzione giudiziaria; inventa una violazione della sua privacy; accusa la polizia di aver maltrattato le sue amiche: è un'autodifesa che non accetta di essere verificata. "Non mi devo vergognare", dice Berlusconi. Le sue dieci bugie lo dovrebbero convincere non solo a vergognarsi, ma anche ad assumersi la responsabilità di fare chiarezza davanti ai giudici e dinanzi al Paese. Ecco dunque le dieci bugie che, se necessario, integreremo nel corso del tempo (continua)

Giuseppe D'Avanzo (La Repubblica - 21 gennaio 2011)


San Pio da Pietralcina (Giardini di Roma)

Google, rivoluzione ai vertici per ritrovare l'anima start-up


È un ritorno al futuro. Il sisma che si è registrato ai vertici di Google 1, motore di ricerca numero 1 al mondo, suona più o meno così. E molto probabilmente nasce dalla voglia di perpetuare la leadership andando a recuperare lo spirito di quando si muovevano i primi passi nella Silicon Valley. Di certo ha colto di sorpresa molti osservatori dell'universo hi-tech. La rivista Techcrunch l'ha definito un vero e proprio "big bang", Il New York Times la spiegato con la necessità di ritrovare la "scintilla della start-up" (continua)

Daniele Vulpi (La Repubblica - 21 gennaio 2011)

Cimitero del Verano (Roma)

Craxi, in vendita i cimeli garibaldini la famiglia dovrà pagare i creditori


Un busto di terracotta di Giuseppe Garibaldi scolpito da Ximenes, comprato da un antiquario di via dei Coronari, ricevuto in regalo da un amico per la festa di compleanno. Un biglietto autografo dell'eroe dei due mondi, omaggio di Giovanni Spadolini, che lo aveva prelevato dalla sua collezione. E poi dipinti di soggetto risorgimentale, lettere, perfino soldatini in camicia rossa acquistati al mercatino di Bollate dal vecchio leader socialista, ancora potente, una domenica mattina di un secolo fa, quando, girando tra i robivecchi, veniva omaggiato come il padrone d'Italia (continua)

Cinzia Sasso (La Repubblica - 19 gennaio 2011)

Cimitero del Verano (Roma)

Il volto spietato del potere


Il berlusconismo arriva al suo compimento. Ci dovevamo arrivare prima o poi e ora - ecco - ci siamo. Quel che si scorge è l'inizio di un lungo tormento. Sapevamo di vivere in un Paese dove al governo c'è un uomo solo - un grottesco Egoarca - che altrove sarebbe già stato allontanato per la sua evidente inadeguatezza politica e insufficienza etica. Sapevamo che quell'uomo solo, che stringe nelle sue mani il filo del potere economico, politico e mediatico, non può permettersi di allontanarsi dal governo perché è il governare, è il potere, sono i dispositivi di dominio che proteggono l'opacità della sua storia, l'irresponsabilità dei suoi comportamenti, il suo futuro. Buona parte dei disordini istituzionali che hanno accompagnato la vita pubblica degli ultimi quindici anni - lo sappiamo - è figlia di questa anomala e umiliante condizione in cui viviamo; una condizione che sollecita in tanti o la rassegnazione o una depressione cinica (continua)

Giuseppe D'Avanzo (La Repubblica - 20 gennaio 2011)

Cimitero del Verano (Roma)

Ecco che sbuca la fidanzata ufficiale di B.


L’annuncio ufficiale del fidanzamento di Silvio Berlusconi è arrivato: “Non lo avrei mai voluto dire ma, ora che sono divorziato, vi comunico che ho un rapporto stabile con una persona. E lei non avrebbe mai permesso che durante le mie cene accadessero certe cose…” (continua)

Beatrice Borromeo (Il Fatto Quotidiano - 16 gennaio 2011)

Gianduiotti & pizzo

L'affanno del sovrano e la fiaba del complotto


Claqueurs ripetono le solite mosse. Modificano il segno dei fatti accertati. Abitano lo stesso Palazzo lontano dal cuore del Paese. Appartengono alla stessa famiglia e sono feroci nella difesa dello status quo, ordinato intorno al Sovrano istupidito da una sexual compulsivity e dall'amore di sé, Nerone, Eliogabalo, maiestas indegna nel suo modo di essere, ridicola nelle sue fantasticherie, nei suoi gesti, nel suo corpo, grottesca nella sua sessualità (continua)

Giuseppe D'Avanzo (La Repubblica - 19 gennaio 2011)


Ippopotamo di vetro ........ riciclato

L'immagine imbarazzata di un Paese


La sinistra italiana non hai mai voluto spiegare Silvio Berlusconi: le è bastato condannarlo. La destra, nemmeno: era troppo occupata ad applaudirlo e a difenderlo. Le notizie recenti richiedono tuttavia uno sforzo d'onestà intellettuale da parte di tutti. Nel giorno in cui il Financial Times - il più influente quotidiano economico-finanziario d'Europa - parla di «una profonda vergogna per l'Italia» non possiamo far finta di niente (continua)

Beppe Severgnini (Corriere della Sera - 18 gennaio 2011)

Petali finti

Casanova Giacomo (1725-1798)


Quando il bagnino delle spiagge adriatiche si avvicina alla Frulein e l'invita a vedere l'eclissi dietro i capanni, la risposta arriva monotona e ineluttabile: Tu Casanova, tu bandito dell'amore. Quando il giovane scrittore Maksim Gor'kij va a trovare il vecchio Lev Tolstoj e il discorso cade sugli italiani, il giudizio del creatore di Anna Karenina è sprezzante: gentaglia che mette al mondo e manda in giro soprattutto tipacci come Cagliostro e Casanova (continua)

Enzo Biagi (I come italiani - 1993 - Rizzoli)

Faccia di ..... terracotta ..... magiara

Passaparola: "Ruby per sempre"


Il messaggio di Berlusconi

1) al telefono la gente, soprattutto ragazze giovani che l’hanno conosciuto può dire, millantare, raccontare, vantarsi, esagerare, favoleggiare, lavorare di fantasia quello che si dice al telefono non ha nessun valore; è una vergogna che chi va a casa sua poi venga intercettato, è una concezione un po’ estensiva dell’immunità, lui pretenderebbe l’immunità telefonica non soltanto per sé, ma anche per tutti quelli che lo conoscono, una forma di immunità contagiosa che purtroppo è ancora sconosciuta ai nostri codici, naturalmente il governo provvederà presto;
2) Lele Mora è un grande, è un grande professionista (continua)
Marco Travaglio (Passaparola del 17 gennaio 2011)

Quattro stagioni

La sindrome della giovinezza


La gioventù manifesta segni di disagio sempre più vistosi. Proteste e ribellioni si alternano a ondate di violenza urbana. In Europa e oltre. Lo ha scritto Bernardo Valli nei giorni scorsi su queste pagine, per spiegare il crollo del regime in Tunisia. "Le rivolte giovanili -ha scritto Valli- sono potenti detonatori che possono imporre svolte politiche". Anche, se le tensioni espresse dai giovani non rivelano tematiche comuni, espresse da componenti specifiche. Disegnano, invece, una scena composita. Più che un movimento indicano, forse, una "sindrome". Un malessere che presenta sintomi diversi di origine diversa (continua)

Ilvo Diamanti (La Repubblica - 17 gennaio 2011)

Souvenir d'Africa

“La classe operaia deve tornare in Paradiso”


Anzitutto l´aritmetica. A Mirafiori ha votato il 94 per cento dei dipendenti, 5.136, tra i quali 441 impiegati, capireparto e capisquadra. Le tute blu, cioè gli operai veri e propri, erano dunque 4.660 in cifra tonda. I «sì» all´accordo sono stati il 54 per cento e i «no» il 46 per cento. Al netto del voto impiegatizio i «sì» hanno vinto per 9 voti, due dei quali contestati. Marchionne aveva dichiarato che per andare avanti doveva avere almeno il 51 per cento. Con il voto dei colletti bianchi lo ha avuto, ma senza quel voto no: ha avuto il 50 più nove voti (o sette), per arrivare al 51 gli mancano 41 voti. Questa è l´aritmetica, che ovviamente non dice tutto ma dice già abbastanza (continua)

Eugenio Scalfari (La Repubblica del 16 gennaio 2011)

Cimitero del Verano (Roma)

La fede comportava divinità da venerare più in celebrazioni pubbliche che nell'intimo della coscienza.


Da parte loro, i briganti trovavano nell'aperta complicità del clero una legittimazione nobilitante. La loro ingenua religiosità, fatta di credenze ataviche, mentalità e riti ereditati da secoli, accolse festosamente l'ambita protezione spirituale. Nelle tasche delle loro giacche non mancavano mai ritratti sacri e santini vari, prove sicure di una viscerale fede popolare. Come accade ai mafiosi di oggi - che passano con disinvoltura dal kalashnikov all'ostia consacrata, alternando omicidi e preghiere (continua)

Giordano Bruno Guerri (da "Il sangue del sud - Antistoria del risorgimento e del brigantaggio" - 2010 - Mondadori)

Cielo di Spigno Saturnia

In bancarotta e con l'incubo Tremonti fallisce il sogno dei "bravi camerati"


In queste ore Gianni Alemanno, dopo decine di estenuanti incontri, è rimasto solo a decidere sulla nuova giunta 1, dopo l'azzeramento delle deleghe 2. Chiuso nell'ufficio del Campidoglio, affacciato sulla più suggestiva vista di Roma, la maestà dei Fori Imperiali illuminati, che ricorda a ogni sindaco come la città eterna sopravvivrà anche a lui. Roma resisterà anche al sindaco marziano e alla banda di alieni andati al potere nella Capitale tre primavere fa, fra la sorpresa generale e soprattutto di loro stessi. Gli ex ragazzi del Fronte della Gioventù degli anni Ottanta, amici di scuola, di lotta, di carcere, quindi amici di sempre. Un manipolo, una banda di quartiere, una curva di ultras della politica, cui il potere ha dato alla testa fin dal primo giorno. Quando, non sapendo come altrimenti festeggiare, nella piazza del Campidoglio hanno fatto scattare in automatico il braccio teso, come piccoli dottori Stranamore, in un saluto romano finito sulle prime pagine di mezzo mondo (continua)

Curzio Maltese (La Repubblica - 12 gennaio 2011)

venerdì 14 gennaio 2011

CARICO A COPPE * LISCIO A DENARI: Idee per come chiamare il nuovo partito

Caduto il privilegio, il premier va alla guerra


C'è una confortante novità e un paio di pessime notizie. La buona nuova è questa: la Consulta demolisce la legge sul "legittimo impedimento". Berlusconi se l'era affatturata per il presente e per il futuro; per i processi in corso a Milano e per le tegole che (non si mai e chi meglio di lui può saperlo) gli potrebbero piovere sul capo. Il premier ha pensato, e non è un mistero per nessuno: quei processi mi spaventano, posso obiettare che devo governare, posso dire che è il compito che mi ha assegnato il popolo sovrano e quindi che non ho tempo per i processi - ma nemmeno un pomeriggio, neanche due ore, nemmeno il sabato o la domenica: la mia agenda non ha buchi - e quelli i giudici che possono fare? (continua)

Giuseppe D'Avanzo (La Repubblica - 14 gennaio 2011)

lunedì 10 gennaio 2011

Cabel Holding

Passaparola, lunedì 10 gennaio, ore 14.00


La legge sul legittimo impedimento
- Intanto vediamo di cosa si dovrà occupare la Corte Costituzionale non nella giornata dell’11 gennaio, martedì come ci ha stato annunciato dopo il rinvio di dicembre, ma nella giornata di giovedì 13 gennaio, quando dovrebbe essere presa la decisione, mentre poi le motivazioni della sentenza che saranno stese dal relatore, Sabino Cassese, dovrebbero arrivare intorno al 25 gennaio, ma giovedì dovremmo sapere già cosa ha deciso la Corte con il dispositivo che annuncia sì o no al ricorso del Tribunale di Milano, le tre eccezioni di incostituzionalità avanzate dal Tribunale di Milano nei processi Mediaset, Mills e Media Trade (continua)

Marco Travaglio
(
Passaparola del 10 gennaio 2011)


domenica 9 gennaio 2011

Le Vele di Meyer (Roma - Tor Tre Teste)

Due mucche spiegano i vari metodi di governo


LEZIONE DI POLITICA ECONOMICA
(attualizzata secondo la nostra situazione politica)

SOCIALISMO:
Hai 2 mucche. Il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu dividi il latte con lui.
COMUNISMO:
Hai 2 mucche. Il governo te le prende e ti fornisce il latte secondo i tuoi bisogni.
FASCISMO:
Hai 2 mucche Il governo te le prende e ti vende il latte.
NAZISMO:
Hai 2 mucche. Il governo prende la vacca bianca ed uccide quella nera (continua)

Anonimo

San Pio di Pietralcina (Giardini di Roma)

In difesa del Brasile


Se io fossi nei panni delle autorità brasiliane non consegnerei Cesare Battisti all’Italia. Che garanzie di giustizia può dare un Paese il cui presidente del Consiglio dichiara quasi quotidianamente, anche in sedi estere, che “la magistratura è il cancro della democrazia italiana”, che “all’interno della magistratura esiste un’associazione a delinquere a fini eversivi”, che “i giudici sono antropologicamente dei pazzi”? Dice: ma Battisti è stato condannato molti anni fa, nel 1985, nel 1991, nel 1993, prima dell’era berlusconiana. Ma se la Magistratura è il “cancro della democrazia” non lo è diventata improvvisamente dall’avvento di monsieur Berlusconi, se la suo interno ci sono “associazioni a delinquere”, ci sono oggi come potevano esserci anche ieri (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano del 4 gennaio 2011)


San Pio da Pietralcina (Giardini di Roma)

Il governo dello struzzo


Non sono un sindacalista, non ho mai lavorato a una catena di montaggio, nelle aziende in cui sono stato impiegato - eccezion fatta per l'ultima e limitatamente a una circostanza congiunturale - i sindacati non li ho mai visti. Eppure una cosa ho capito di tutta la vicenda legata all'accordo Fiat-Mirafiori: c'è l'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, riformato da referendum popolare quindici anni fa, che recita così: "Rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell’ambito: […]; delle associazioni sindacali che siano firmatarie di contratti collettivi di lavoro applicati nell’unità produttiva" (continua)


Pubblicato da nonunacosaseria mercoledì 5 gennaio 2011

Le Vele di Meyer (Roma - Tor Tre Teste)

RIPOSO DOMENICALE E SETTIMANALE


Mentre la limitazione della durata giornaliera del lavoro fu attuata, nella nostra legislazione, in epoca posteriore alla Convenzione internazionale relativa, l'obbligo del riposo settimanale nelle aziende industriali e commerciali era stato già da tempo imposto allorché intervenne la Convenzione di Ginevra del 1921, resa esecutiva con il R. decreto-legge 20 marzo 1924, n. 580. Infatti la disciplina giuridica del riposo settimanale risale in Italia alla legge 7 giugno 1907, n. 489, completata dai regolamenti approvati con R. decreto 7 novembre 1907, n. 807, e 8 agosto 1908, n. 509, e recentemente sostituita dalla legge 22 febbraio 1934 (continua)

tratto da "Politica Sociale del Fascismo" (La Libreria dello Stato - Anno XIV E.F.)

domenica 2 gennaio 2011

Orbetello 2010

Sarà tutto vero - Italia 2011, un blob assedia Montecitorio e si vendica di Berlusconi tra le disavventure di Assange, Bondi e Canalis


GENNAIO

Impossibile commentare il messaggio del Capo dello Stato: a causa del caos nel digitale terrestre, chi ha cercato le reti Rai alle 20.30 ha visto, a seconda delle regioni, un’asta di vasi cinesi, un cartone delle Winx o una partita dei Toronto Raptors. Nel suo augurio urbi et orbi il Papa affida l’Italia a Dio, ma Lui fa sapere che se deve salvare un paese cattolico nei guai preferisce l’Irlanda, più simpatica e meno cagacazzo. Napoli: i soldati inviati a liberare la città dai rifiuti chiedono il trasferimento in Afghanistan: “I talebani hanno tanti difetti, ma fanno la raccolta differenziata”. Wikileaks: gli hacker di Assange mandano in tilt il sito di Trenitalia. Finalmente si riesce ad acquistare on line un biglietto del treno. Politica: Berlusconi annuncia che il Pdl non cambierà nome (“E’ inutile, tanto la polizia ha in archivio le sue impronte digitali”), ma che la maggioranza si allargherà, basterà farla indossare un paio di giorni a Giuliano Ferrara (continua)

Lia Celi (Il Fatto Quotidiano del 31 12 2010)

Orbetello 2010

In Norvegia, una volta ho noleggiato un'auto.


In Norvegia, una volta ho noleggiato un'auto. E mi sono reso subito conto che lì il limite di velocità viene rispettato in modo pedissequo. Mi spiego: i norvegesi sono pochi. Quando percorri le strade, incontri un'altra auto ogni tanto. Ogni tanto vuol dire anche ogni quaranta minuti. Questa auto sta andando a cinquanta all'ora, se il limite è sessanta. Percorri molti altri chilometri, superi una curva, e vedi un'altra auto sola che (giustamente) procede pianissimo, rispetto al limite di velocità (continua)

Francesco Piccolo (Momenti di trascurabile felicità - 2010 - Einaudi)

Vinci 2010

L'anno vecchio se ne va e mai più ritornerà


Quand'ero bambino la mia nonna materna mi insegnò a recitare un'ingenua filastrocca di un autore anonimo.

Ancora oggi la ricordo perfettamente ed è con questa che voglio augurare un buon 2011 a tutti:

"L'anno vecchio se ne va e mai più ritornerà, (continua)

Pubblicato da Rino Porrovecchio su FB


La Fontana riflessa

Meno illusioni per dare speranza


Esistono in Italia due illusionismi. Essi sono riconducibili, sia detto senza alcuna ironia, alla dottrina di Karl Marx e alla personalità di Silvio Berlusconi.

Marx ha alimentato a lungo un sogno sul futuro: la classe operaia un giorno avrebbe vinto il capitalismo e avrebbe governato come classe egemone in un sistema più equo. Fallito quel sogno, in quasi tutti i Paesi le rappresentanze della classe operaia e delle nuove fasce deboli hanno modificato le loro azioni e rivendicazioni, ispirandole all' esigenza di tutelare al meglio e pragmaticamente tali interessi nel contesto di economie di mercato che devono affermarsi nella competizione internazionale (continua)

Mario Monti (Corriere della Sera - 2 gennaio 2011)

Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene.

Perché io sto con la Fiom


Punto primo:
l’economia è troppo importante perché venga abbandonata nelle mani degli economisti (e dei top manager). I sedicenti “esperti” della materia, quelli che conoscono (?) le ricette giuste (one best way, direbbe il duo Taylor-Ford) e poi – a posteriori – ti spiegano perché le cose sono andate in maniera diametralmente opposta a come avevano previsto; i presunti “titani d’impresa”, quelli che hanno in tasca (?) la soluzione “oggettiva” e poi ti accorgi che le loro scelte obbedivano semplicemente a criteri adattivi ed opportunistici (continua)


Pierfranco Pellizzetti (Il Fatto Quotidiano - 31 dicembre 2010)

Gaeta 2010

Le bugie sono libere, le verità sono proibite


Madre Teresa di Calcutta, prima di morire, aveva deciso di ammazzare il Papa“, oppure Silvio Berlusconi ha deciso di vuotare il sacco e di confessare tutto”, questi alcuni dei titoli che si potranno leggere nei prossimi giorni se il metodo Belpietro dovesse generare imitazioni. In cosa consiste tale metodo? Si prende una voce del tipo “Fini progetta un finto attentato contro sé medesimo, oppure “Qualcuno dice che Fini va in casino” e su questi ” fatti” si costruiscono titolo e pezzi. Di fronte alle smentite basterà replicare: “Correvano voci e ci sembrava giusto riportarle”, in caso di contestazione un virile: ” Me ne frego” (continua)

Beppe Giulietti (Il Fatto Quotidiano - 31 dicembre 2010)

Gaeta 2010

L’indirizzo di casa diventa virtuale. Arriva la casella ecologica, senza carta e postini


Abolire la posta tradizionale per salvare le foreste. Se il nostro indirizzo di casa fosse sostituito da un omologo virtuale, il mittente risparmierebbe carta, soldi e francobolli senza rischiare che il messaggio arrivi in ritardo o, peggio ancora, non giunga a destinazione. E anche in caso di calamità naturale, quando vie e abitazioni sono difficili da raggiungere, la posta non andrebbe smarrita. Marco Pellegrini, 45 anni e professionista ict (Information and Communication Technology) ha creato EcoPost.org, la piattaforma che consente agli iscritti di fare a meno di postini e buste (continua)

Eleonora Bianchini (Il Fatto Quotidiano - 31 dicembre 2010)

Terracina 2010

Sono morti o non residenti ma hanno il pass per disabili


Undicimila morti muniti di pass. Quasi la metà dei tagliandi "H" per portatori di handicap erano intestati a persone decedute o emigrate in altri comuni. "Morti viventi" che hanno continuato a usufruire dei vantaggi legati al tagliando giallo e che, quasi sempre, beneficiavano anche di un posto riservato sotto casa.
La polizia municipale - che ha avviato le indagini (continua)

Sara Scarafia (La Repubblica: Palermo - 29 dicembre 2010)