Credi che la tua favola
abbia un significato
e il tempo che trascorre
ti auguri non sia sprecato.
Forse la vera favola
è un sogno ad occhi aperti,
forse è pazzia di molti
il crederci viventi.
In verità il pensiero
è l'apice di una follia,
vivere inconsapevoli e
schiavi di un'utopia.
La verità, che esiste,
non è per la nostra mente,
siamo l'umana stirpe
stolta ed incosciente;
l'irrazionale limite
del nostro cervello umano
ci inebria nella mente
e nulla ci appare strano.
Da tempo hai perduto
quell'umiltà che avevi,
quando ti sottomettevi
a superiorità di cieli;
antiche congetture
fanno filosofie,
edifichi nel nulla
contorte alchimie.
Tanti lumini accesi
illuminano gli ambienti,
molte illusorie chiese
confondono le genti.
Sembri depositario
di verità assolute,
ma spesso arzigogoli
tue convenienze argute;
e nella tua politica
lungimirante e assente
dimentichi spesso l'essenza:
il bene della gente.
Poi nell'ottusa corsa
a sopraffarci tutti
rendiamo più frequenti
tanti momenti brutti.
Scoppiano le bombe,
aumentano i delitti,
immondi "grandi vecchi"
agiscono da guitti.
E tu, nei sublimi attimi,
nei giorni delle elezioni
ubriaco di ideali
voti per tue illusioni.
In verità legittimi
politicanti esperti,
firmi mandati in bianco
sognando futuri certi.
(da Storie - L'Autore Libri Firenze - ed. 2000)
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