Il Fronte dell'Uomo Qualunque (UQ) fu un movimento e, successivamente, un partito politico italiano sorto attorno all'omonimo giornale (L'Uomo qualunque) fondato a Roma nel 1944 dal commediografo e giornalista Guglielmo Giannini. Il 27 dicembre 1944 viene fondato e diretto da Guglielmo Giannini un nuovo settimanale, battezzato L'Uomo qualunque. Il successo di questa pubblicazione si riscontra nelle tirature: dalle 25.000 del primo numero, si arriverà alle 850.000 del maggio del 1945. Lo scopo dell'ideatore era quello di dare voce alle opinioni dell'uomo della strada, contrario al regime dei partiti e ad ogni forma di statalizzazione. Fin dal primo numero la posizione del settimanale è chiara; contraria al fascismo, di cui condanna il centralismo decisionale, ma anche al comunismo e agli antifascisti di professione, accostati al primo fascismo per l'accento epurazionista dei primi anni del dopoguerra. Per queste posizioni ben definite il giornale viene considerato filo-fascista. Per questo motivo verrà chiesta a più voci la soppressione della testata. Il 5 febbraio 1945 Giannini viene denunciato dall'alto commissario dell'epurazione, Grieco, senza esito alcuno. Giannini, di matrice liberale e liberista, affermava: "Non esiste e non può esistere una politica di massa", come ebbe a scrivere nel
- Lotta al comunismo
- Lotta al capitalismo della grande industria
- Propugnazione del liberismo economico individuale
- Limitazione del prelievo fiscale
- Negazione della presenza dello Stato nella vita sociale del paese
Il 2 giugno 1946 si tengono le elezioni nazionali per la nascita dell' Assemblea Costituente. Il Fronte dell'Uomo qualunque ottiene 1.211.956 voti, pari al 5,3% delle preferenze, diventando il quinto partito nazionale, dopo la Democrazia Cristiana, il PSIUP, il Partito Comunista Italiano e l' Unione Democratica Nazionale . Vengono assegnati al partito di Giannini 30 deputati. A Parri succede alla guida del Governo Alcide De Gasperi che attacca duramente la formazione di Giannini, definendola filofascista. Oltre ai grandi partiti radicati nel territorio, anche la Confindustria guidata da Angelo Costa è ostile al Fronte dell'Uomo qualunque, per gli attacchi ricevuti da Giannini su presunti accordi tra la grande industria ed il sindacato, controllato dai comunisti. Nel 1947 il partito qualunquista ricopre un ruolo fondamentale per la nascita del terzo governo di De Gasperi. Giannini accetta l'accordo per potere estromettere sia i socialisti che i comunisti dal varo della nuova compagine governativa. Questo avvicinamento alla Democrazia Cristiana rappresenterà però la fine del successo popolare del Fronte dell'Uomo qualunque. I sostenitori delusi dal nuovo posizionamento dichiaratamente governativo abbandonano il partito. Quest'ultimo si scioglierà nel volgere di pochi anni, confluendo nelle sue componenti maggioritarie nel Partito Nazionale Monarchico e nel neonato Movimento Sociale Italiano. Il termine qualunquismo, poi rimasto nel lessico politico con evidente accezione negativa, definisce atteggiamenti di sfiducia nelle istituzioni democratiche, di diffidenza e ostilità nei confronti della politica e del sistema dei partiti, di insensibilità agli interessi generali, che si traducono in opinioni semplicistiche e sostanzialmente conservatrici sui problemi dello stato e del governo. In verità il movimento era tutt'altro che disinteressato ed insensibile alla vita politica del Paese, ma piuttosto sfiduciato dal sistema partitocratico e dallo scarso interesse che la politica mostrava verso i reali problemi della gente, dell'uomo qualunque appunto. Nella cultura francese esiste un termine analogo, poujadisme.
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