mercoledì 21 maggio 2014

L’uomo, un animale troppo libero e molto precario


“L’uomo è un animale non ancora stabilizzato”. Così scrive Nietzsche in Umano troppo umano. E la ragione è molto semplice. L’uomo è privo di istinti che sono risposte “rigide” agli stimoli, per cui, giusto per fare un esempio, l’erbivoro, che reagisce di fronte a un covone di fieno, non reagisce di fronte a un pezzo di carne. 
Anche il famosissimo “istinto sessuale”, come ci ricorda Freud, è così poco “istintivo” che di fronte a una sollecitazione sessuale, l’uomo, a differenza dell’animale, può concedersi a tutte le perversioni, e al limite consegnarsi a una meta non sessuale, come può essere una composizione poetica, musicale o un’opera d’arte (continua)

 Umberto Galimberti (“La Repubblica”, 5 maggio 2006) 

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