venerdì 15 novembre 2013

Pisa 2012


Ipocrisia


Padre Alex Zanotelli riassume la politica italiana usando una sola parola: ipocrisia. Ipocrisia, dice Zanotelli, quando la classe dirigente si interroga su tragedie annunciate come quella di Lampedusa (continua)

Alessandra Longo (Jack's Blog - 9 ottobre 2013)

 

Livorno 2012


AMNESIA E INDULTO (Marco Travaglio)


Basta, pietà, non se ne può più, ci vogliono prendere per sfinimento. Mentre quel buontempone di Letta Nipote si trastulla con la fine del ventennio, già si lavora per aprirne un altro. Il massimo rappresentante di una classe politica incapace e cialtrona che da vent’anni non fa altro che inventare reati inutili e riempire vieppiù le carceri per gabbare la gente, vellicarne i più bestiali istinti e nascondere la propria inettitudine, cade dal pero e viene a raccontarci (a noi!) che bisogna liberare un’altra volta decine di migliaia di criminali, come già nel 2006, perché non c’è più tempo da perdere e l’Europa sta per condannarci per il nostro sistema carcerario da terzo mondo (continua)

 
 

"La limosina pi poveri prigioni"


Il "delinquente naturale" ha fregato tutti quanti


Un gigante. «Delinquente naturale», come lo ha definito il Tribunale di Milano, ma un gigante. In un colpo solo, con quella sua secca dichiarazione di fiducia al governo, li ha messi nel sacco tutti. Il buon Enrico Letta che si è quasi commosso alle parole del Cavaliere non aveva capito che gli aveva teso una trappola mortale (continua)


 

Giorgio Caproni


UN QUADRILATERO DI NOME DC (Marco Damilano)


Dobbiamo trasformare l’aula del Senato in un’arena, in cui il toro da matare si chiama Silvio Berlusconi…». E chi lo aveva mai sentito un Enrico Letta così determinato e così feroce? Una cattiveria da vero Coniglio mannaro, come i capi democristiani della Prima Repubblica, in apparenza tenere mammolette ma pronte a estrarre gli artigli al momento della battaglia (continua)

 Marco Damilano (Jack's Blog - 6 ottobre 2013)
 

Libertas


LA SAPIENZA DEMOCRISTIANA (Filippo Ceccarelli)


Ucci ucci, si diceva un tempo, sento odor di democristianucci. Anche nella caduta di Berlusconi, evento cui tuttora si guarda con la più disponibile incredulità, pare di scorgere una mano invisibile, un po’ umida, ma ferma al momento giusto; qualcosa di gommoso e avvolgente, però ad un tratto soffocante. Un’energia gentile e lievemente soporifera fino a quando — zac — il colpo di Palazzo non è andato a segno. Oh, crudele sapienza democristiana, già tante volte applicata tra Palazzo Sturzo e il Gesù, oltre che in conventi, badie, cenobi e istituti religiosi divenuti teatri di maestosi complotti e perfidi avvelenamenti (continua)



Quando nidificare è ... dura


LE LARGHE SPESE (Marco Travaglio)


Berlusconi ha annunciato che vuole un governo balneare e che vuole cercare i voti uno per uno. È una compravendita penosa e vergognosa. L’unico atto da compiere è prendere atto che la maggioranza non c’è più e dimettersi”. Basta sostituire il nome di Berlusconi con quello di Enrico Letta, e questa dichiarazione potrebbe urlarla oggi il Cavaliere in faccia al nipote dello zio Gianni. Invece la urlò Letta jr. in faccia a Berlusconi esattamente tre anni fa, il 9 settembre 2010 (continua)



Alfredo Cappellini: "un veliero in secca"


IL CAVALIERE VICE DEL SUO VICE (Curzio Maltese)


All’ora di pranzo si compie la tragedia di un uomo ridicolo. Berlusconi poteva scegliersi una fine drammatica da Caimano, con paesaggi in fiamme alle spalle, oppure una farsesca. Ha scelto con coerenza la seconda. All’una e mezza, quando l’ombra del Cavaliere annuncia la fiducia e subito scoppia a piangere, sulle tribune del Senato la stampa di mezzo mondo esplode in una risata. Soltanto una collega svedese vagola in preda all’angoscia, come certi turisti abbattuti dall’afa e dalla sindrome di Stendhal: «Ma che succede? Qualcuno può spiegarmi?» (continua)



Prospettiva


IL GOVERNO DEGLI APPRENDISTI STREGONI (Antonio Padellaro)


Le larghe intese, la sciagurata operazione trasformistica benedetta dal Quirinale, esplodono in mille pezzi dopo appena cinque mesi di stentata esistenza con la scissione del Pdl, le furibonde accuse di Berlusconi contro Napolitano e Letta e una santabarbara di insulti, minacce e dossier pronta a esplodere (continua)



Muro pulito, popolo muto


NON SPINGETE (Marco Travaglio)


C’è una gran ressa nell’anticamera del fronte antiberlusconiano, rimasto per vent’anni semideserto. Pare che spingano per entrare anche alcuni gaglioffi che dopo una vita da rospi diventarono principi azzurri grazie al tocco magico del portafogli e delle tv del Cainano, che scattavano sull’attenti a ogni suo fischio, che gli han sempre votato e talora firmato decine di leggi vergogna (continua)



La Carnezzeria e Minimarket di Lo Dico Giovanni si è trasferita in Via delle Pergole 21-23-25


Banche in Crisi: Lettera aperta al prof. Coltorti o della crisi della banca del territorio

 
Gentile professore, Il suo articolo su Firstonline di qualche giorno fa sulla crisi della Banca delle Marche e', a mio avviso, apprezzabile per coraggio, lucidità di analisi e capacità propositiva.
E quindi non stupiscono né la risonanza che ha avuto su altri giornali ne' qualche disappunto per urtate suscettibilità istituzionali. Esso pone senza infingimenti la questione delle cause del dissesto, rinvenendole nel ruolo inadeguato della proprietà, nei difetti di governo del Consiglio di amministrazione, nel peso sproporzionato esercitato per anni dalla figura del Direttore generale, nella assunzione di rischi oltre ragionevoli criteri di prudenza, nella inadeguatezza di controlli interni ed esterni alla banca (continua)
 
(Banche & Vanghe - Pensieri e Parole sulla Banca del Territorio)
 
 

Chiesa del Carmine (Particolare)


Bergoglio, il Papa 'piacione'


E adesso ci tocca anche il Papa democratico, femminista, di sinistra e magari, chissà, antifascista. «Non sono mai stato di destra». Da quando esistono queste due categorie politiche, cioè dalla Rivoluzione francese, nessun Pontefice si era mai abbassato a tanto, a nominarle. E che significa «non sono mai stato di destra»? (continua)





giovedì 14 novembre 2013

Palazzo Cutò


LACRIME DI COCCODRILLO (Marco Travaglio)


Da qualche tempo a questa parte, appena prende la parola, il che gli accade ormai di continuo, in una logorrea esternatoria senza soste, anche due volte al giorno, prima e dopo i pasti, il presidente della Repubblica piange. È una piccola variante sul solito copione: il monito con lacrima. A questo punto mancano soltanto le scuse al popolo italiano, unico abilitato a disperarsi per lo schifo al quale è stato condannato da istituzioni e politici irresponsabili. Cioè responsabili dello schifo (continua)


 

Chiesa del Carmine (Particolare)


Due caimani e due bande di camerieri


Il Caimano. Debbo dire che Moretti aveva capito prima e meglio di tutti chi fosse il personaggio Silvio Berlusconi. E lo capì altrettanto bene Roberto Benigni scrivendo su di lui una ballata citata ieri sul nostro giornale da Gianluigi Pellegrino: "Io compro tutto dall'A alla Z / ma quanto costa questo c... di pianeta. / Lo compro io. Lo voglio adesso. / Poi compro Dio, sarebbe a dir compro me stesso" (continua)

 Eugenio Scalfari (La Repubblica - 29 settembre 2013


Segnali di fumo


L’Avvocatura Stato-mafia


Tenetevi forte perché questa è strepitosa: il presidente della Repubblica non solo non è indagabile, intercettabile, ascoltabile, nemmeno se uccide la moglie o parla con uno che ha ucciso la moglie; non solo non può essere nominato in Parlamento, come disposto dagli appositi Boldrini e Grasso; ma non può neppure testimoniare la verità in un processo, nemmeno se conosce elementi utili a far luce su un delitto (continua)



Baccalà


Il falò della servitù


Pare che circolino dei moduli prestampati per consentire ai parlamentari del Pdl di presentare le loro dimissioni senza star lì a perder tempo. Ma poiché la Costituzione dice che il parlamentare è senza vincolo di mandato, e questa assomiglia molto a una servitù di mandato, si precisa che chi vuole può anche scriversela di suo pugno la lettera, con le motivazioni che preferisce, purché la firmi. A questo il Porcellum ha ridotto il Parlamento, e non solo a destra per la verità: a un bivacco di subordinati (continua)

 Antonio Polito (Corriere della Sera - 27 settembre 2013) 

 

Homem Vetruviano


Banche di Spagna Banche d'Italia


Il 10 aprile scorso, il Governatore del Banco de España, Miguel Fernandez Ordoñez, a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato, ha rivendicato con forza l’azione svolta dalla banca centrale quale autorità di vigilanza nel disegnare una nuova realtà del sistema bancario spagnolo, soprattutto per quanto riguarda gli enti finanziari minori (continua)

Daniele Corsini - Davide De Crescenzi (Banche & Vanghe - Pensieri e Parole sulla Banca del Territorio)


Nulla si distrugge


Perché ci farebbe bene una guerra


A noi servirebbe una crisi molto più profonda di quella che stiamo attraversando. Una guerra, meglio ancora. Ma noi occidentali le guerre le facciamo agli altri, non le subiamo più. In Afghanistan ci sono più di tremila soldati italiani, ma la cosa non tocca la nostra vita quotidiana. Viviamo nelle retrovie. Piuttosto comodamente, tutto sommato. Eppure in giro è tutta una lagna (continua)

 
 

The son of noone


Da Twitter a Instagram: clausole di accettazione da azzeccagarbugli


Qualcuno ha mai letto le clausole prima di scaricare un’App per smartphone? O prima di iscriversi a un social media? O di entrare in un sito che chiede la registrazione? Sono una trentina di pagine fitte fitte, i famosi “Termini e condizioni” alle quali noi aderiamo semplicemente cliccando “Accetta”. Cullen Hoback, regista americano li ha letti per noi e ci ha fatto un inquietante documentario (continua)



Monumento al Gallo


Craxi e i comici silenzi-dissensi di Giuliano Amato

 
Questa 'stroncatura', a suo modo preveggente, di Giuliano Amato è stata scritta nel gennaio del 2007 sul mensile 'Giudizio Universale'.
La prima volta che vidi Giuliano Amato fu a un dibattito televisivo agli inizi degli anni Ottanta. Accesi la Tv proprio mentre diceva: «Io parlo uno splendido italiano». Poichè eravamo ancora molto lontani dall'era delle volgarità berlusconiane mi colpi' la prosopopea di questo professorino allora totalmente sconosciuto ai più e ai meno perchè, benchè ordinario dal 1975 di Diritto costituzionale comparato alla Sapienza, non aveva pubblicato nulla, com'è ormai usanza dei nostri docenti universitari, da Panebianco a Della Loggia (continua)
 
 
 

Mondello (PA)


Nessuno puo' cancellare il diritto alle idee. E' la democrazia, bellezza.


Sono stato alla festa nazionale di CasaPound che si è tenuta nei giorni scorsi a Revine Lago, per presentare il mio libro 'La guerra democratica', un po' datato ma, vedi Siria, ancora drammaticamente attuale. Per la verità avevo voglia di declinare l'invito dei ragazzi di CasaPound, non per motivi ideologici ma perchè farsi da Milano, anda e rianda, 700 chilometri era un po' faticoso. Ma sono stato costretto a cambiare idea quando ho saputo che l'Anpi e il Pd locali si erano rivolti al prefetto e addirittura al ministro degli Interni perchè vietassero la manifestazione:”E' grave che a un movimento di chiara ispirazione neofascista, portatore di messaggi razzisti e xenofobi, sia consentito di poter diffondere l'ideologia fascista in violazione della Costituzione” aveva scritto Simonetta Rubinato nell'interrogazione ad Alfano. Ci sono andato quindi per difendere un principio (continua)

 
 

Festino 2012


MA MI FACCIA IL PIACERE (Marco Travaglio)


Atteso e prevedibile come la caduta delle foglie in autunno, il supermonito di Napolitano ai magistrati per dare il contentino al Cainano pregiudicato e non farlo sentire troppo solo, è puntualmente arrivato. Secondo il Presidente Pompiere, bisogna “spegnere nell’interesse del Paese il conflitto tra politica e giustizia”. Che è un po’ come dire: siccome un chirurgo è stato condannato perché scannava i pazienti, bisogna spegnere il conflitto tra chirurgia e giustizia; siccome un ciclista è stato condannato per doping, bisogna spegnere il conflitto tra ciclismo e giustizia; siccome un tossico è stato condannato perché ha svaligiato un supermarket, bisogna spegnere il conflitto fra tossicodipendenza e giustizia; siccome un riccone è stato condannato perché non paga le tasse, bisogna spegnere il conflitto fra ricchezza e giustizia. Insomma, una solennissima assurdità (continua)
  
Marco Travaglio (JACK'S BLOG - Il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2013)

 

Capanne in autunno


La slealtà del Milan è un riflesso del mondo morale di Berlusconi


Torino-Milan, sabato. Il Toro a una manciata di secondi dalla fine sta vincendo 2-1. Uno dei giocatori granata, Larrondo, è a terra da qualche minuto, infortunato. I tecnici del Torino hanno già chiesto l'interruzione del gioco per soccorrere il giocatore (che poi uscirà in barella) e sostituirlo, ma l'arbitro ha fatto continuare perchè col Milan tutto all'attacco l'azione è viva. Non lo è più quando la palla finisce in fallo laterale. A questo punto una delle regole morali del calcio vorrebbe che i giocatori rossoneri si fermassero per permettere soccorso e sostituzione. Invece rimettono rapidamente la palla in gioco e dall'azione nascerà il rigore che porterà il Milan al pareggio (continua)



Architettura industriale


Giuliano Amato alla Consulta, orgasmo da Rotterdam


Un giorno o l’altro, magari da qualche casuale intercettazione o ritrovamento di elenchi o liste, scopriremo le doti nascoste di Giuliano Amato, l’uomo che non doveva pensionarsi mai, la salamandra che passava indenne tra le fiamme, il dinosauro sopravvissuto alle glaciazioni, il “sederinodoro” (come diceva Montanelli) che riusciva a occupare contemporaneamente mezza dozzina di cadreghe alla volta (continua)


 

Via dei Fori Imperiali


IL REVIVAL DEL POPULISMO - Il fenomeno Grillo e il lessico della democrazia


Non vorrei che il grillismo si arenasse in un confuso e inconcludente dibattito sulla antipolitica. Nel caso di Beppe Grillo, anti sta solo per dire «basta» con questi politici, con questi partiti e con questa politica. E, se così, il grillismo non ha sottintesi o implicazioni antidemocratiche.
Io non temo ritorni al fascismo né al comunismo (storico) perché entrambi questi regimi hanno perduto, in Occidente, il loro principio di legittimità. Oggi nemmeno Chávez, il più avanzato demagogo dell’America Latina, osa dire che «lo Stato sono io» (continua)

Giovanni Sartori (Corriere della Sera - 2 ottobre 2007)



Pattuglia acrobatica &


Corte Costituzionale, Amato uomo emblema del compromesso


Genova, 13-09-2013. Il segno del degrado ha raggiunto il punto di non ritorno con la nomina di Giuliano Amato a giudice costituzionale da parte dell’imperatore, Giorno II, re di Libia e negus di Abissinia. Per gradire, Amato è un politico «quadrilatero»: ha servito Craxi, latitante e ladro di Stato; ha una pensione di 30mila euro al mese, quanto un operaio e mezzo guadagnano in un anno; ha contribuito attivamente come presidente di due governi e ministro del tesoro ad affossare l’economia italiana e infine è l’uomo adatto per (continua)
 
 
 

Caramelle


Il sistema uccide tutti, non solo i poveri


In Svizzera, nel giro di poche settimane, si sono suicidati due top manager: Pierre Wauthier, 53 anni, direttore finanziario di Zurich, colosso delle assicurazioni, e Carsten Schloter, 49 anni, leader di Swisscom Telecomunicazioni. Wauthier era pressato, stressato dal suo capo perché raggiungesse obiettivi sempre più alti, finché, non potendone più, si è tolto la vita. Ancora più indicativo il caso di Schloter che aveva lasciato scritto: "Non puoi stare connesso con il lavoro ventiquattr'ore su ventiquattro, non puoi cancellare la famiglia, non puoi scordarti i figli, non puoi scordarti la vita" (continua)



Ombre autunnali


BARBARA SPINELLI: “IL PD SIA INDIPENDENTE DA NAPOLITANO”


Tra urla, appelli e minacce che accompagnano in questi giorni il dibattito sulla decadenza del senatore Silvio Berlusconi, pare che nessuno si sia posto una semplice, ma capitale, domanda: quanto costerebbe al Paese sacrificare un principio fondamentale come l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge? Lo abbiamo chiesto a Barbara Spinelli, scrittrice ed editorialista di Repubblica (continua)
 
Silvia Truzzi (JACK'S BLOG)
 
 

Tramonto romano


CAVILLO E CAVALIERE (Marco Travaglio)


Una volta era tutto più facile: le leggi gliele scrivevano su misura Craxi & C., poi passavano alla cassa. Dunque gli era davvero difficile violarle. Però ogni tanto capitava lo stesso, allora lui mandava Previti dal giudice con una busta o un bonifico estero su estero, e il processo finiva lì. Poi purtroppo Craxi & C. si fecero beccare, i giudici corrotti finirono dentro e quelli corruttibili iniziarono a scarseggiare. Non gli restava che scendere in campo per farsi le leggi da solo. “Se non entro in politica finisco in galera e fallisco per debiti”, confidò a Biagi e Montanelli. E fu di parola. In galera non ci finì grazie a una raffica di leggi à la carte. E per debiti fece fallire tutti gl’italiani tranne uno: lui (continua)

Marco Travaglio (JACK'S BLOG)
 
 

Una scala per coprire


Moralisti del cazzo #SonoUnMoralistaDelCazzo


Ieri, alla Camera, alla richiesta del M5S di espellere i delinquenti, si è levato alto il grido "Moralisti del cazzo!". I nominati del pdl e del pdmenoelle si sono indignati. E' un paradosso che invece di accompagnare alla porta Berlusconi, un delinquente condannato in via definitiva, i nominati dai capibastone del pdmenoelle e dal truffatore fiscale, volessero buttare fuori noi (continua)



lunedì 28 ottobre 2013

Noi siamo infinito ... ∞


IN RICORDO DI ENRICO BERLINGUER: “UN PARTITO SERIO NON TRADISCE LA LINEA”


Enrico Berlinguer da qualche mese è entrato nell’ufficio più importante di Botteghe Oscure: è il nuovo segretario del Partito comunista italiano, ha preso il posto di Luigi Longo che nel 1969 lo aveva voluto accanto a sé come vice. L’appuntamento è alle dodici. È stato battezzato “il sardo-muto”, perché è nato a Sassari e parla poco. È uscito dal liceo per entrare nel partito. Non ha concluso l’università, ma ha studiato profondamente i teorici del marxismo, e i classici della politica. La ribellione comincia quando è ancora ragazzo, ma nella sua nobile famiglia si contesta quasi per tradizione. Ha alle spalle un bisnonno repubblicano, un nonno che va con Garibaldi e un padre che è contro Mussolini (continua)


Realtà deformate


«Dovete chiamarmi "onorevole"» E la Intrieri blocca la Prefettura


LAMEZIA TERME «Perché io so io, e voi non siete un...». Sempre attuali e illuminanti le parole del marchese del Grillo, alias Alberto Sordi, in un'Italia da sempre morbosamente affezionata a titoli e onorificenze. Mai dimenticarle, pena le rimostranze stizzite dei loro orgogliosi quanto altezzosi possessori. Ma forse solo nell'ancora feudale Calabria è possibile che l'attività amministrativa di un ente pubblico venga bloccata proprio a causa di una mancata “riverenza” a un personaggio istituzionale. A subire quella che ha giudicato come un'insopportabile “onta” è stato il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, l'ex deputata Marilina Intrieri. Che, particolarmente piccata per la mancata attribuzione del titolo di “onorevole”, ha deciso di bloccare un iter amministrativo  (continua)

Stella riflessa


La strana storia di Davide Cuperlo contro Golia Renzi


Il messaggio col quale entreranno nelle primarie lo sintetizza Andrea Orlando, ministro dell’ambiente ed ex giovane turco ormai cresciuto: «Saremo Davide contro Golia». Il tipico underdog, lo sfavorito che può sorprendere battendosi a mani nude contro lo strapotere di una macchina da guerra elettorale.
Solo che le parti nel melodramma del congresso Pd sono uscite da una sceneggiatura impazzita (continua)

Due ruote


QUIRIMEDIASET (Marco Travaglio)


La domanda è molto semplice e, nonostante la comicità della situazione generale, molto seria. Se è vera la notizia – pubblicata da alcuni quotidiani e non smentita per tutta la giornata di ieri – del “colloquio riservato” di Fedele Confalonieri con Giorgio Napolitano per impetrare la grazia o altri salvacondotti sfusi per l’amico Silvio, a che titolo il presidente della Repubblica ha ricevuto il presidente di Mediaset? Il 2 luglio scorso, quando Beppe Grillo, leader del M5S che aveva appena raccolto il 25% alle elezioni, chiese sul suo blog di incontrare il capo dello Stato, questi rispose piccato di non aver “ricevuto alcuna richiesta di incontro nei modi necessari per poterla prendere in considerazione” (continua)

Marco Travaglio ( giacomosalermo.com)


Il venditore di palloncini


La quercia del Tasso

Quell’antico tronco d'albero che si vede ancor oggi sul Gianicolo a Roma, secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro il quale è stato murato acciocché non cada o non possa farsene legna da ardere, si chiama la quercia del Tasso perché, avverte una lapide, Torquato Tasso andava a sedervisi sotto, quand'essa era frondosa.
Anche a quei tempi la chiamavano così.
Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.
Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era, ai tempi del grande e infelice poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi (continua)

Achille Campanile

Doppia lettura


Lezioni di etica dai Talebani


Per gli occidentali le elezioni sono il sacro perno della democrazia. Quando le vinciamo noi o i nostri amici. Se invece le vincono gli altri non valgono più. E' storia vecchia e quanto sta accadendo in Egitto ne è la riprova. Il precedente più noto è l'Algeria. Nel 1991 le prime elezioni 'libere', dopo trent'anni di una sanguinaria dittatura militare, furono vinte dal Fis (Fronte islamico di salvezza) con una schiacciante maggioranza del 47% (aveva già vinto le amministrative dell'anno prima col 54%). Ma si stimava che al ballottaggio avrebbe raggiunto i due terzi dei consensi con l'apporto dei partiti islamici minori. Allora i generali tagliagole, con l'appoggio dell'intero Occidente, annullarono le elezioni sostenendo che il Fis avrebbe instaurato una dittatura. In nome di una dittatura del tutto ipotetica si ribadiva quella precedente (continua)



L'Aquila 2013


IL DEPOSITARIO E IL GIURAMENTO


Un tale aveva ricevuto un deposito da un amico e contava di non restituirglielo. E poiché l’amico lo invitava a prestar giuramento, a buon conto, partì per la campagna.  Giunto alle porte della città, vide uno zoppo che stava per uscirne, e gli chiese chi fosse e dove fosse diretto. Quello rispose che era il Giuramento e che andava a punire gli spergiuri. Allora egli gli domandò quanto tempo stava, di solito, prima di tornare in una città (continua)

Esopo (Favole) 


L'Aquila 2013


Marcello D'Orta (IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Sessanta temi di bambini napoletani - 1990)


Il personaggio storico che preferisco è Caligola, perché era pazzo.
Caligola mi è troppo simpatico per le sue pazzie! Lui nominò senatore il suo cavallo, lui si mangiò il figlio per fare come Saturno, lui schierò l'esercito in riva al mare e poi disse che era tutto uno scherzo, perché il nemico se l'era inventato, lui volle essere adorato come un dio
(continua)

Marcello D'Orta (IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Sessanta temi di bambini napoletani - 1990)


Architettura


La Scienza ci farà sapere la data della nostra fine. E moriremo di paura.


Dai e ridai ci sono finalmente arrivati. L'ambizione della scienza moderna e della medicina tecnologica è di farci sapere, con largo anticipo, la data della nostra morte. Adesso, a quanto pare, ci siamo. Gli autorevoli scienziati dell'Università di Lancaster hanno messo a punto uno studio sulle cellule endoteliali, "il serbatoio di tutte le potenziali cellule staminali" come scrive Edoardo Boncinelli (continua)


Il Faro


BERLUSCONI: La guerra non c'è (di Stefano Benni)


Cittadini italiani. Qui è Silvio W. Berlusconi che vi parla. Anche se la propaganda comunista e vaticana cerca di convincervi del contrario, i miei avvocati mi hanno rassicurato che:
a) l'Italia non è belligerante
b) non solo non è belligerante, ma non è neanche in guerra
c) non c'è in realtà nessuna guerra
Non abbiamo mai concesso né basi né spazio aereo agli americani. Era già tutto loro (continua)

Stefano Benni


Santissima Trinità


LA RAGNATELA - DALLE TRAME NERE AL GOVERNO BERLUSCONI


I Servizi Segreti Usa, già nel 1942 durante il fascismo, allacciano rapporti con la mafia siciliana e determinati settori politici, e quindi instaurano durature alleanze con questi soggetti. Lo scopo è quello di controllare la vita politica italiana, in modo da piegarla con qualsiasi mezzo, anche terroristico e sanguinario, agli interessi degli Stati Uniti e dei gruppi politico-economici di loro riferimento.
Cosa abbia comportato questo disegno lo sicomincia a comprendere solo da qualche anno, grazie alle indagini di magistrati coraggiosi, che tra mille insidie ed ostacoli sono riusciti a fare intravedere, se non tutta la verità, almeno una parte di essa (continua)

Traccia storica e considerazioni di Renata Franceschini, Soccorso Popolare - Padova

 

Arcobaleno all'Olivella


Non c’è grazia che tenga, B. è incandidabile


Berlusconi è sostenuto da tre categorie di persone: credenti, clienti, stipendiati. I primi non si chiedono che specie di uomo sia (intelligente, colto, onesto; o il contrario di tutto questo); lo amano come si crede in Dio, per fede. I secondi sanno che si tratta di uomo spregiudicato, aggressivo e ricco; ma hanno messo la loro vita nelle sue mani precludendosi ogni altra strada; la loro appartenenza a B. è un fatto di sopravvivenza. Gli ultimi sono professionisti al servizio di un cliente; percepiscono un compenso commisurato alla loro abilità nel sostenerne la causa; non ha senso aspettarsi che ne riconoscano l’inconsistenza. Sicché discutere ogni giorno sull’ultimo coniglio cavato dal cappello degli scout lanciati alla ricerca di una via di fuga non ha nessun senso: puoi dimostrare senza ombra di dubbio che è solo un coniglio e non una ragionevole interpretazione legislativa, mai se ne convinceranno o, se convinti, lo ammetteranno (continua)

Mascherone


Nietzsche e il tema della maschera


Una particolare forma di maschera: il classico
Sostanzialmente il problema della maschera è il problema del rapporto tra essere e apparenza. Da qui, possiamo vedere il rapporto che lega Nietzsche a Schopenhauer (basti pensare al velo di Maja, la liberazione dall’apparenza tramite l’ascesi, il mondo come pura illusione). Il tema della maschera in Nietzsche è legato anche alla sua esperienza diretta come filologo dove l’assunzione dell’antichità classica come modello, lo studio dell’arte e della letteratura greca, vengono usati per poter fare una critica e per poter dare un giudizio sul presente che inevitabilmente appare come decadenza e degenerazione (continua)

(da "La crisi delle certezze")


Riflessi sul rosso


Da "agibilità politica" a "tribunale speciale" Il nuovo dizionario della destra


L'uso astuto e disonesto della lingua è il primo atto di ogni guerra. Dunque Berlusconi, che ha commesso il delitto, chiama "pacificazione" l'abolizione del castigo che è la guerra del delitto al diritto, l'esatto contrario della pace. E il voto del Parlamento, che è la massima espressione civile della democrazia, per Cicchitto è un "tribunale speciale" che, secondo Quagliarello, si trasforma esso stesso in "plotone di esecuzione". Attenzione, però, questa non è una guerra di parole ma sono parole di guerra (continua)

Francesco Merlo (La Repubblica, 22 agosto 2013


mercoledì 18 settembre 2013

Pierrot 365


"Il discorso di Berlusconi"


Craxi spiegò in Parlamento che se rubava lui, rubavano tutti. Nessuno si alzò in piedi per contestarlo. Silenzio assenso? C'è ora una larga attesa, figlia delle larghe intese, sul discorso che un pregiudicato, amico fraterno, non a caso, di Bottino, farà alle Camere riunite. Di per sé è già un evento che Berlusconi si faccia vedere in aula dato il suo assenteismo cronico emulato solo dal suo avvocato parlamentare, il noto Ghedini (continua)



Panoramica


Andate e "pacificatevi" con tutti i deliquenti


La nuova parola d'ordine adesso è 'pacificazione nazionale'. Ogni dieci anni i cittadini italiani sono perentoriamente invitati a 'pacificarsi'. Con chi? Con i delinquenti. Negli '80 con i terroristi assassini. E, di fatto, questo avvenne grazie a quelle leggi sui 'pentiti' che la cosiddetta classe dirigente fu costretta a varare per non aver saputo, o voluto, affrontare sul campo, 'manu militari', il fenomeno terrorista, essendone anzi stata connivente in alcune sue componenti, politiche e intellettuali, specialmente socialiste (continua)



Sant'Ignazio all'Olivella (PA)


Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore da Craxi a Mills


Secondo Angelo Panebianco, editorialista del Corriere (e non solo lui), la condanna definitiva di B. per frode fiscale non dipende dal fatto che B. è un frodatore fiscale, ma dallo “squilibrio di potenza fra magistrati e politica”. Perché in Italia la politica sarebbe “un potere debole e diviso” che non riesce a riformare il “potere molto più forte e unito” della magistratura. Solo separando le carriere, abolendo l’azione penale obbligatoria, trasformando il pm in “avvocato dell’accusa”, spogliando il Csm, cambiando la scuola e il reclutamento delle toghe e rimpolpando i poteri del governo nella Costituzione si eviteranno sentenze come quella del 1° agosto. Forse Panebianco non sa che in tutte le democrazie del mondo, anche quelle che hanno da sempre nel loro ordinamento le riforme da lui auspicate, capita di continuo che uomini politici vengano condannati se frodano il fisco, con l’aggiunta che vengono pure arrestati e, un attimo prima, cacciati dalla vita politica (continua)