martedì 5 giugno 2012

Il pagliaccio che ride ma dovrebbe piangere


Il pagliaccio che ride ma dovrebbe piangere. Stampare euro, Berlusconi smentisce “Grave scambiare battuta per proposta”. Ce ne sono tante di questioni delle quali oggi bisogna occuparsi: la recessione mondiale che ormai morde dovunque e non solo in Europa e in America ma anche nei Paesi emergenti come la Cina, l’India, il Brasile, il Sudafrica; la corruzione presente ovunque vi sia il potere ed ha raggiunto con drammatica intensità perfino i vertici della Chiesa di Cristo; l’incapacità europea di darsi un governo e una linea di politica economica. E poi ci sono le questioni italiane dove il dramma e a volte la tragedia si mescolano con il “burlesque” determinando una miscela esplosiva e comica. Il “ridi pagliaccio, la faccia infarina” con dietro la maschera dell’attore che piange lacrime di dolore e di sofferenza meriterebbe d’essere oggi assunto come simbolo delle sventure nazionali che contengono una dose di comicità tale da configurare un personaggio mostruoso in preda a passeggere ma intense emozioni prive di qualunque punto di riferimento razionale (continua)

Eugenio Scalfari (La Repubblica - 3 giugno 2012)

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