venerdì 17 febbraio 2012

Il processo Mills? Finito


Spiaggiato sui fondali del Palazzo di giustizia come una mesta nave Concordia giudiziaria, anche ieri il processo Berlusconi-Mills si inclina di quell'impercettibile ulteriore manciata di centimetri procedurali che lo fa inabissare nella prescrizione ormai certa anche prima della sentenza di primo grado.
Magari la spina verrà formalmente staccata solo dopo il 25 febbraio, quando i giudici hanno fissato la prima udienza utile all'esito della decisione che il 18 febbraio la Corte d'appello prenderà sulla loro ricusazione chiesta dall'ex premier. Ma, di fatto, l'elettroencefalogramma del processo - che computi realistici (non quelli ottimistici del pm sulla primavera né quelli striminziti della difesa sull'8 gennaio scorso) indicano prescritto tra oggi e il 18 febbraio - è piatto da ieri sera: da quando l'udienza si esaurisce con il pm che rimanda la fine della requisitoria a mercoledì, e i difensori che meditano quel giorno di dismettere il mandato difensivo prima delle arringhe. E così costringere il Tribunale a nominare all'ex premier un avvocato d'ufficio che, nulla sapendo, ovviamente chiederà termini a difesa: «Valuteremo con il nostro assistito se abbia senso la permanenza dei difensori in questo processo», anticipano i parlamentari Ghedini e Longo, mentre nove loro colleghi del Pdl dettano comunicati di fuoco contro i «giudici non imparziali» (continua)

Luigi Ferrarella (Corriere della Sera - 12 febbraio 2012)

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