venerdì 17 febbraio 2012

Da Forza Italia alla Sinistra Arcobaleno I soldi pubblici in mano ai partiti estinti


In fondo a un lungo corridoio di palazzo San Macuto, in un ufficietto al quinto piano di uno dei palazzi della Camera, sono custoditi tutti i numeri dei partiti. I soldi che arrivano dal finanziamento pubblico, i contributi privati, il rendiconto delle spese, i crediti, i debiti. Migliaia di pagine in cui, spulciando, si scopre che sono numerose le formazioni politiche defunte che, come la Margherita, hanno ricevuto denaro fino al 2011 grazie al tortuoso meccanismo della vecchia legge sui rimborsi elettorali (che continuava a finanziare le formazioni politiche per cinque anni, anche se la legislatura ne durava due). I più grossi sono Alleanza nazionale, Forza Italia, i Ds e la Margherita appunto. Ci sono però anche vecchie coalizioni. La Sinistra Arcobaleno, che ha avuto vita breve ma gode dei rimborsi per la partecipazione alle ultime politiche. E perfino l'Ulivo e l'Unione, che hanno incassato fondi fino al 2010 per le elezioni del 2006. A volte i soldi vengono ripartiti tra le forze nate dalle ceneri dei partiti morti. Altre, è più difficile capire che fine facciano. O perché restino lì, dentro formazioni "in sonno" che perseguono nell'accumulo senza fare attività politica. E senza decidere - com'è stato per la Margherita - a chi o cosa devono essere devoluti milioni di euro di denaro pubblico (continua)

Annalisa Cuzzocrea (La Repubblica - 09 febbraio 2012)

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