sabato 31 dicembre 2011

Fate togliere l'IMU stronzi

“Leghista ante litteram”


Agli inizi degli anni ottanta lavoravo a Ravenna e qui c’era un collega di mezz’età, dai capelli rossicci, che quando m’incontrava esternava sempre considerazioni contro i terroni, le più svariate, camuffandole talvolta a mò di battuta in presenza di altri colleghi indigeni. Dopo qualche tempo constatai che veramente si trattava di un bonario “leghista ante litteram”. Un’altra sua abitudine era quella di raccontarmi delle barzellette - sempre a sfondo razzista - e la cosa che lo lasciava esterrefatto era che, se la barzelletta era buona, io reagivo ridendo di cuore. Capitò che arrivò, finalmente per me, il sospirato trasferimento in Sicilia e mi accinsi ai saluti di commiato. Lui mi affrontò in modo serio dicendomi: “in tutto questo periodo tu mi hai preso per il c…, in fondo non sei un meridionale puro, sicuramente qualcuno dei tuoi antenati non era del sud d’Italia”; gli assicurai che si sbagliava, ma sapevo che in cuor suo restava fortemente convinto della sua ragione.

sc

mercoledì 14 dicembre 2011

Riflessi e Trasparenze

L’impossibilità di essere vecchi


Da parecchi decenni si registra, in Occidente, un fenomeno del tutto nuovo e sconosciuto alle società che ci hanno preceduto: i suicidi dei vecchi. Quelli, recenti, di personaggi illustri come Monicelli e Magri, che pur erano dei privilegiati rispetto ai loro coetanei, non fanno che evidenziare un trend ben noto agli studiosi. Le ragioni sono principalmente due: la perdita di ruolo e la solitudine (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 3 dicembre 2011)

Lieve apertura

Il bisogno di giustizia sociale


Monti l'aveva annunciato: questo governo sarà costretto a rinunciare a certe liturgie, molto gradite nel passato. Ma la rottura che si è consumata con i sindacati è qualcosa di più di un semplice strappo al metodo della concertazione. È una lesione del principio dell'equità. Il governo, dunque, ha ascoltato ma non ha raccolto le richieste formulate da Cgil, Cisl e Uil, e le proteste sollevate da tante parti della società italiana. Non era obbligatorio dal punto di vista politico: l'emergenza economico-finanziaria impone decisioni urgenti e, per quanto dolorose, non necessariamente condivise. Forse non era opportuno dal punto di vista istituzionale: mentre sulle modifiche alla manovra si sta trattando in Commissione alla Camera, non si possono fare concessioni al sindacato su altri tavoli. Ma era doveroso dal punto di vista della giustizia sociale (continua)

Massimo Giannini (La Repubblica - 12 dicembre 2011)

In alto

L’ossessione della crescita


Se ci si chiede chi sono i responsabili di questa crisi economica globale non si trova una risposta. Perché sono tutti e nessuno. Tutti perché, a parte alcune rare voci “clamans in deserto”, irrise, derise, bollate come apocalittiche dai seguaci dell’Illuminismo e professionisti dell’ottimismo (Umberto Eco: “Di una cosa però sono certo: la dose di futuro contenuta nel nostro presente è in aumento dovunque, nella società, nell’industria, nel costume e insomma in ciascuno di noi”, Repubblica, 28/12/1983), tutti abbiamo accettato un modello di sviluppo paranoico basato sulla crescita continua che anche un ragazzino che studia matematica a scuola avrebbe capito che, prima o poi, sarebbe andato incontro al collasso (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano – 8 dicembre 2011)

Cronoscalata Vermicino-Rocca di Papa

Finirà così?


Finirà che il
Pdl voterà i “sacrifici” del governo Monti, ma solo dopo aver proclamato ai quattro venti quanto segue: l’abbiamo fatto per senso di responsabilità verso il Paese, però sia ben chiaro che il governo Berlusconi non ha messo le mani nelle tasche degli italiani e proprio per questo l’hanno fatto fuori con un colpo di mano. Poi (con la supervisione del famoso venditore di patacche) la lunga campagna elettorale di Alfano & soci suonerà la grancassa contro la moneta unica: tutta colpa dell’euro, imposto da Prodi in combutta coi comunisti, se i prezzi di colpo raddoppiarono lasciandoci più poveri; meglio ritornare alla vecchia, cara lira. Dopodiché, senza più la zavorra mortale dell’ex Caimano e con i sondaggi di nuovo in salita, il Pdl cambierà di nuovo nome contando sulla proverbiale smemoratezza italica. Bel colpo.
Finirà che il Pd voterà tutto, anche le lacrime e sangue del governo Monti se necessario (continua)

Antonio Padellaro
(Il Fatto Quotidiano, 29 novembre 2011)


Barriere e Trasparenze

La tracciabilità del moralismo


Fra le “impressionanti” misure che il governo dei banchieri si accinge a prendere viene ventilata quella di togliere di mezzo il biglietto da 500 euro o, il che fa lo stesso, di mettere una tassa, operata dalle banche per conto dello Stato, sul deposito o sul prelievo di monete di questo taglio. In un pacchetto di sigarette ci stanno 20 mila euro, in una ventiquattr’ore 6 milioni. Si vuole quindi far la lotta agli evasori, ai corruttori, ai riciclatori che si servono di questi tagli. Gli obiettivi sono nobilissimi, le vere ragioni di questo provvedimento un po’ meno (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano - 26 novembre 2011)

Campidoglio 2011

QUATTRO COSE CHE IL CELLULARE POTREBBE FARE

Inserisci link

Ci sono alcune cose che possono essere fatte in caso di gravi emergenze. Il cellulare può effettivamente essere un salvavita o un utile strumento per la sopravvivenza. Controlla le cose che puoi fare (continua)