martedì 28 dicembre 2010

Terracina

E io mi sento, in qualche modo incomprensibile, sollevato.


Nelle pagine romane del quotidiano, il mercoledì o a volte anche prima, vedo l'annuncio di un film che aspettavo. C'è scritto "da venerdì". Chiudo il giornale sapendo che da venerdì comincerà un segmento di tempo dentro cui una sera, presto, andrò a vederlo. Non so ancora dove, quando. Ma ci andrò.

Poi arriva il venerdì, e passa. Il primo fine settimana non se ne parla. Altrimenti anche il sapore dell'attesa durerebbe poco; e poi il primo fine settimana ci vanno tutti.
Aspetto (continua)

Francesco Piccolo (Momenti di trascurabile felicità - 2010 - Einaudi)

Gaeta 2010

"Fil.M.ignotae"


"Mignotta" è una parola usata specialmente a Roma e di lì diffusa nel resto dell'Italia, ma si tratta di un termine di origine latina, un retaggio ecclesiastico: quando una donna voleva disfarsi della prole illegittima la andava a depositare sulla ruota del convento che si sarebbe preso cura dell'infante esposto alla pubblica carità affinchè qualcuno lo allevasse. Questa è l'origine di cognomi come Esposito, Degli Esposti e simili (continua)

Paolo Guzzanti (Mignottocrazia: La sera andavamo a ministre - 2010 - Aliberti Editore)

Cimitero del Verano

Le emozioni, i dubbi, la rabbia Facebook studia il suo popolo


I giovanissimi sono i più irrequieti, con l'età si tende a parlare degli altri e pensare alla famiglia. I pensieri positivi sono molto apprezzati, quelli negativi i più discussi e commentati. Ecco cosa emerge dall'analisi dei messaggi che gli utenti del social network pubblicano sulla loro bacheca (continua)

Cimitero del Verano

Incitatus


Nel 38 dopo Cristo l'imperatore Caligola fu aggredito dalle febbri maligne. Sembrava che dovesse morire, ma sopravvisse. Però gli partì la brocca, ovvero impazzì e a contromisura del Senato ostile, e per mostrare quanto disprezzo avesse per i lacci e lacciuncoli di quell'assemblea, nominò il suo cavallo Incitatus. Fu il primo caso di cooptazione in un organo costituzionale di un essere vivente scelto per le sue caratteristiche fisiche (essere un cavallo, in questo caso) piuttosto che per le sue qualità politiche. Incitatus tuttavia se la cavò discretamente benchè scagazzasse fra scranni e laticlavi.

Paolo Guzzanti (Mignottocrazia: La sera andavamo a ministre - 2010 - Aliberti Editore)

Avviso: Manufatto posto in sicurezza

Passaparola: "Le bande dei mona"


La sicurezza della Lega
- Sappiamo benissimo tutte le polemiche che sono state fatte sulla sicurezza, violenze di piazza, proposte più o meno repressive per arginare il ritorno agli anni di piombo etc., è una buona cosa che si sappia che questo governo ha, un paio di mesi fa, depenalizzato il reato di associazione militare con finalità politiche, la cosiddetta banda armata, direte: sono impazziti?
No, non sono impazziti, c’è un processo a Verona per questo reato contro una trentina di attivisti e dirigenti leghisti che coinvolgeva inizialmente i massimi vertici della Lega per avere fondato 14 anni fa le Camice verdi, un’organizzazione paramilitare, con finalità politiche, completamente illegale visto che non si possono creare bande armate a sostegno di questo o quel partito, milizie private a sostegno di questo o quel partito e quindi l’allora Procuratore Papalia avviò questo processo, processo che ne ha viste di tutti i colori per cercare di salvare i leghisti beccati con il sorcio in bocca in intercettazioni etc. a parlare di armi e di organizzazione militare, gli eventi di contrasto contro lo Stato che pretendeva addirittura di tutelare la propria unità contro la secessione vaneggiata da questi squilibrati (continua)

Marco Travaglio (Passaparola del 27 dicembre 2010)

Cimitero del Verano

“La magistratura? La più grande minaccia per l’Italia”. Così D’Alema in un cablo Wikileaks


D’Alema e Berlusconi la pensano allo stesso modo: la magistratura è pericolosa. I dispacci dell’ambasciata Usa, diffusi da Wikileaks, confermano l’esistenza di un inciucio tra centrodestra e centrosinistra, sospetto che insegue D’Alema dai tempi della Bicamerale del 1997. L’ex ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli, racconta che D’Alema, da ministro degli Esteri nel 2007 gli ha confessato che “la magistratura è la più grande minaccia per lo Stato italiano”. Il giudizio, contenuto in un cablogramma del 3 luglio 2008, è lo stesso che avrebbe potuto esprimere Berlusconi in persona. Che infatti definisce la magistratura “il più grande problema dell’Italia”, secondo quanto rivelato dal successore di Spogli, David Thorne, in un dispaccio dell’1 gennaio 2010 (continua)

Luigi Franco (Il Fatto Quotidiano - 24 dicembre 2010)

venerdì 24 dicembre 2010

Gaeta 2010

L’insostenibile leggerezza del pixel


Gentile Michele Smargiassi,

siamo dei fotografi ai quali repubblica.it ha sottratto le foto prelevandole a nostra insaputa dalle proprie pagine Flickr. Ognuno di noi era in piazza durante i cortei del 14 dicembre per documentare un momento importante della vita pubblica di questo paese. Le fotografie sono state caricate sui nostri siti personali e anche su Flickr, forse la più importante vetrina di fotografia online a livello mondiale. Il giorno seguente non le dico lo stupore di trovarle nelle gallerie di repubblica.it! Ci piacerebbe poter discutere con lei e conoscere la sua opinione su alcuni temi legati a questa vicenda, quali l’informazione, l’eticità professionale e lo stato di salute del mestiere di fotografo oggi.
Qualche nostra considerazione. Sotto ognuna delle nostre foto era riportata la dicitura “© Tutti i diritti riservati“. A quanto pare questo non è bastato a impedire che le foto venissero prelevate senza il nostro consenso e ripubblicate sul primo sito di informazione italiana, seppur riportando nome e cognome sotto ogni foto (continua)

Michele Smargiassi (La Repubblica - 21 dicembre 2010)

Giaciglio

La guerra di Piero


Clamoroso al Cibali. Il molto commendevole professore Ostellino ha scoperto la Legge, con la L maiuscola. “Che va rispettata”. Il professore si riferisce ai disordini di Roma durante le dimostrazioni studentesche contro la legge Gelmini e, più in generale, per manifestare il profondissimo disagio di una generazione che sente di non avere un futuro. Il professore argomenta che ogni forma di indulgenza verso quei disordini è “irresponsabile” o, peggio, di “giustificazionismo morale e ideologico di quelle criminali violenze mal si conciliano con l’idea di democrazia liberale” e sono una versione aggiornata dei “compagni che sbagliano” e spalancano le porte al terrorismo (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano - 22 dicembre 2010)

Mephisto Horror Pub

La Bastiglia del Cavaliere


Sono bastate appena ventiquattrore, per capire quanto sia posticcio lo "straordinario trionfo" ottenuto l'altroieri da Silvio Berlusconi ai danni del suo nemico Gianfranco Fini. Appena ventiquattrore, per toccare con mano quanto sia fragile la Bastiglia forzaleghista nella quale il premier si trincera, fingendo di voler governare il Paese "fino alla fine della legislatura". Nel dolceamaro "day after" dell'ordalia del 14 dicembre, il presidente del Consiglio deve prendere atto che quella prova di forza (che pure c'è stata e che pure ha superato di strettissima misura) non solo non serve ad annientare l'opposizione disarticolata del centrosinistra, ma produce come reazione immediata la nascita di un'opposizione strutturata di centrodestra (continua)

Massimo Giannini (La Repubblica - 16 dicembre 2010)

Aldo Fabrizi (Verano)

Se l’istruzione è costosa, provate l’ignoranza


Spett.le redazione del Fatto Quotidiano,
vi scriviamo per esprimere la più indignata disapprovazione per la cosiddetta Riforma Gelmini dell’Università e dell’istruzione in Italia.
Vogliamo anche spiegare la scelta di lavorare nei Paesi Bassi, che è strettamente legata al nostro dissenso per la cosiddetta Riforma, e più in generale per la politica intrattenuta dai diversi Governi nel corso degli ultimi trent’anni.
Sia chiaro fin d’ora che l’immagine degli emigranti costretti a partire in cerca di fortuna senza bagaglio e con le scarpe di cartone non ha nulla a che fare con noi: ciascuno ha una diversa storia che l’ha portato nei Paesi Bassi, ma ciò che ci accomuna è che partire è stata una libera decisione. Abbiamo scelto di cogliere un’eccezionale opportunità di crescita personale e professionale, di metterci alla prova in un ambiente internazionale così diverso da quello dove siamo nati e cresciuti (continua)

Il Fatto Quotidiano - 22 dicembre 2010


Specchio

Il televisore mangia tutto: Computer, internet e console


UN TEMPO si diceva televisore, ed era finita lì. Si sapeva bene cosa faceva e a cosa serviva. Oggi no, televisore vuol dire tante altre cose, perché sullo schermo si vede molto altro. Le foto di famiglia, ad esempio, le pagine di un giornale, i siti Internet preferiti, le trasmissioni del satellite, i videogiochi, il digitale terrestre e i film on demand, la posta elettronica e i social network, la radio e la musica. Insomma, l'oggetto che troneggia nel salotto di casa è diventato più largo, più sottile e soprattutto ha cambiato natura (continua)

Ernesto Assante (La Repubblica - 14 dicembre 2010)

mercoledì 15 dicembre 2010

Xk la vita è un brivido ke vola via .... è ttt un equilibrio sopra la follia .... sopra la follia .....

Fiducia a B: quanti errori, fra Fini e Di Pietro...

B. ha vinto, B. ha perso. Sono d'accordo TUTTI i politologi dotati di cervello (da Massimo Giannini, a Concita De Gregorio, a tanti altri). Con tre voti comprati (di quella qualità, poi...) non si governa. Qualcuno ha fatto il paragone, improprio, con Prodi. Dimenticando alcuni particolari molto importanti:

-a) Prodi aveva un senatore di maggioranza, non tre deputati. Sembra un elemento di maggior debolezza, ma era un elemento di maggior forza, perchè al Senato esisteva il "pronto soccorso", del tutto lecito, dei senatori a vita.

-b) Prodi non aveva comprato nessuno, quindi da nessuno poteva essere ricattato;

-c) Prodi era uno statista, capace di mettere insieme il concavo col convesso, mentre il Nostro è un emerito coglione, che riesce ad inimicarsi chiunque non sia lesto nell'arte del lecca-lecca e dell'obbedienza assoluta;

-d) Prodi non aveva, fra i suoi senatori, ben 12 persone che erano contemporaneamente presidenti di provincia o sindaci di grandi città, e parlamentari.

-e) Prodi aveva fatto dimettere da senatori TUTTI quelli che avevano incarichi di governo (ministri, sottosegretari);

-f) a destra ci sono ben 43 deputati che hanno doppi incarichi, ma non hanno il dono dell'ubiquità (30 membri del governo fra ministri e sottosegretari, 12 fra presidenti di provincia e sindaci, e persino il Presidente della Consob). Davvero riusciranno sempre, costoro, ad essere in aula a schiacciare pulsanti?

Non voglio fare il giochino dell'uva che è acerba, e questa cosa l'ho detta PRIMA, quando i numeri che correvano sui pallottolieri erano di probabile vittoria: sono più contento così, e spiego perchè (continua)

Tafanus (15 dicembre 2010)

LO STATO NON PAGA IL PAESE CHIUDE

Popolo Viola: il dissenso fine a se stesso


Si è tenuta ieri, al Teatro Vittoria di Roma, la prima “convention” del Popolo Viola, movimento spontaneo antiberlusconiano nato in Rete giusto un anno fa. Scopo dell’incontro, secondo gli organizzatori è «conoscersi e confrontarsi con i partiti che si oppongono a Berlusconi», oltre che tirare le somme di un anno di micro-iniziative locali, in gran parte veicolate tramite Facebook. Dopo il primo exploit, il Popolo Viola come movimento collettivo sembrava essersi inabissato nei meandri di internet, condannato all’irrilevanza. Ad aiutarne la resurrezione, in questi giorni, è arrivato Wikileaks, secondo cui Berlusconi si era dichiarato preoccupato per la mobilitazione del “No-B-day”, prospettando a un diplomatico USA la necessità di stabilire alcune restrizioni alla Rete (continua)

Davide Stasi (La Voce del Ribelle - 6 dicembre 2010)


martedì 14 dicembre 2010

Ottica Romano

Berlusconi ha vinto, Berlusconi ha perso (314 - 311)


1867,398 miliardi di euro è il
nuovo record del debito pubblico. In ottobre ci siamo divorati 23 miliardi, a settembre il debito era di 1844 miliardi. Nello stesso giorno del record che ci trascina verso l'abisso economico, il 14 dicembre 2010, alla Camera dei deputati Berlusconi ha vinto per 314 a 311.
Si è svolto nella sala di velluti rossi un confronto osceno di compari che sentono l'odore della rivoluzione nelle strade e cercano di salvarsi con un doppio carpiato come Fini, rinnegando 15 anni di inciuci come Bersani e Casini. Nell'aula ridotta a un palcoscenico di mestieranti con battute da avanspettacolo e applausi improvvisi che scacciavano la paura del futuro (continua)

Beppe Grillo (14 dicembre 2010)

Mesto ritorno

Lei si è messo a fare politica non per badare agli interessi dell’Italia ma per risolvere i suoi affari personali


Finalmente signor presidente del Consiglio oggi inizia la fine del suo impero di cartapesta. Qualunque sia il risultato numerico del voto di fiducia, qualunque sia il numero di voti comprati, è chiaro che non ha più quella maggioranza politica che le permette di governare. Le piaccia o non le piaccia è arrivato al capolinea della sua esperienza politica. Non le rimane che rassegnarsi al suo destino, consegnarsi alla magistratura e come un Noriega qualsiasi farsi giudicare. Pavido, pavido presidente del Consiglio che fugge. Scappi alle Bahamas, vada anche lei a nascondersi perché altrimenti sarà processato ed è questo che vogliono i cittadini che in questi anni non si sono fatti infinocchiare dalla sua propaganda fascista. Lei si è messo a fare politica non per badare agli interessi dell’Italia ma per risolvere i suoi affari personali, soprattutto quelli giudiziari, fuggiasco Berlusconi (continua)

Antonio Di Pietro (14 dicembre 201o)

Piazza Colonna

Passaparola: "Puttanparlamento"

La politica dilaga, il Paese si ribella - Più che quello che succede al Senato però sarebbe interessante vedere quello che succede in Italia, cioè nel mondo reale, nel mondo dei vivi e, da questo punto di vista, ci sono due bei segnali che indicano proprio come il berlusconismo sia finito come forza in grado di ottenere un consenso maggioritario nel Paese.
I segnali si sono verificati questa mattina fuori dal Parlamento e l’altro ieri fuori dalla villa di Arcore: in entrambi i luoghi simbolici dell’attuale potere delegazioni di agenti di Polizia e delle forze dell’ordine hanno manifestato contro il governo, fuori da Arcore ha manifestato la Polizia contro i tagli alla sicurezza da parte del governo che prometteva sicurezza e oggi il Ministro La Russa, il Ministro della Difesa, uno dei due Ministri cruciali per quanto riguarda le politiche di sicurezza, perché è quello che ha la responsabilità dei Carabinieri e delle forze armate, è stato fischiato dalle forze dell’ordine e dai rappresentanti delle forze dell’ordine sempre per i tagli che sono stati imposti alle forze dell’ordine (continua)

Marco Travaglio
(Passaparola del 13 dicembre 2010)



Fascinosa dama

Una settimanella buona (ma neanche tanto) 4 dicembre – 10 dicembre

- La Carfagna a giugno si sposa. Potrebbe essere l’ultima occasione per vedere Berlusconi in veste di testimone, anziché di imputato.
- Pollo morto fatto trovare davanti alla villa della famiglia Mastella. Si sono spartiti pure quello.
- Bocchino si dice disponibile a un Berlusconi bis. Da parte sua, anche il Premier non si è mai opposto a un secondo Bocchino.
- Ieri Berlusconi è andato a pranzo dal Cardinal Bertone. Poi il gallo ha cantato tre volte.

Dario Vergassola - Mario Melloni (Il Fatto Quotidiano del 12 dicembre 2010)

Le Tre Vele

Per due ore black-out del Popolo viola su Facebook. Dal social network dicono: è stato un errore


Due ore di buio. La pagina Facebook del Popolo Viola questo pomeriggio è sparita dal social network insieme agli account di alcuni degli amministratori. Dopo due ore, e un tam-tam immediato partito su Internet, la pagina è stata ripristinata e adesso è di nuovo online.
Il popolo viola è il movimento nato proprio su Facebook dove ha lanciato il No Berlusconi Day del cinque dicembre 2009 (continua)

Federico Mello (Il Fatto Quotidiano - 13 dicembre 2010)

Salita al Colle

Monicelli se ne va, Letta scava e Grasso infeltrisce


Misteri della vecchiezza,

dolore degli ospedali,
tristezza degli animali,
memoria della bellezza.
Immaginare l’altezza
e poi, come salutando
Partire per chi sa quando,
per le strade degli uccelli.
E saluto Monicelli,
che se ne è andato volando (continua)

David Riondino (Il Fatto quotidiano - 4 dicembre 2010)

Longa manus

Il pericolo di leggere


Scrivere, in questi anni, mi ha dato la possibilità di esistere. Articoli e reportage. Racconti e editoriali. Un lavoro che per me non è stato semplicemente un lavoro. Ha coinciso con la mia vita stessa. Se qualcuno ha sperato che vivere in una situazione difficilissima potesse indurmi a nascondere le mie parole, ha sbagliato. Non le ho nascoste, non le ho perdute. Ma questo ha coinciso anche con una lotta, una lotta quotidiana, un corpo a corpo silenzioso, come un combattimento ombra. Scrivere, non fare a meno delle mie parole, ha significato non pendermi. Non darmi per vinto. Non disperare.
Ho scritto in una decina di case diverse, nessuna abitata per più di qualche mese. Tutte piccole o piccolissime, tutte, ma proprio tutte, dannatamente buie. Le avrei volute più spaziose, più luminose, volevo almeno un balcone, un terrazzo: lo desideravo come un tempo avrei desiderato viaggi, orizzonti lontani (continua)

Roberto Saviano (La bellezza e l'inferno - scritti 2004/2009 - Mondadori)

Burattini

Il governo galleggiante dei consensi comprati


CI SONO alcuni fatti che tengono banco in questa giornata che precede di 72 ore la conta del 14 dicembre (se conta ci sarà). Li enumero: il calcio-mercato e l'intervento della Procura di Roma che ha aperto un'inchiesta per reato di scambio di voti; la piazza di San Giovanni dove il Pd ha chiamato a raccolta i suoi militanti; la lettera diramata dalle cosiddette colombe del Pdl e dei finiani affinché "in extremis" si trovi un accordo tra i due partiti che eviti lo scontro sulla fiducia. Ma infine e soprattutto che cosa accadrà dal giorno dopo in poi, quando, superata in qualche modo quella scadenza, bisognerà affrontare il tema della strategia per quanto riguarda la coesione sociale, la tenuta finanziaria del debito e la crescita economica.
I protagonisti sono numerosi. Fin troppo numerosi e portatori di variabili che rendono difficile la quadra, per esprimersi nel lessico di Umberto Bossi (continua)

Eugenio Scalfari (La Repubblica - 12 dicembre 2010)

Lumaconi in arte

Verso il 14 dicembre

Grida, tamburi. Le masse
marciano verso il fatale
quattordici. Mille pale
battono sulle grancasse
tra fremiti di vaiasse.
E Lui, che le sta guidando,
matura un dubbio tremendo,
E marciando si domanda:
“Ma sono io che comando
O loro che stan spingendo?”

David Riondino (Il Fatto Quotidiano)

L'Osteria de' Memmo

Scandalo in Parlamento


Solo nel tragicomico fumetto di Berluscopoli la doverosa e persino tardiva apertura di un'inchiesta sullo scandalo del mercato dei voti può diventare "un'ingerenza gravissima della magistratura" sull'autonomia delle Camere. Solo nella grottesca manipolazione semantica dei fatti, quotidianamente praticata dai "volonterosi carnefici" del Cavaliere, il patto scellerato tra un parlamentare dell'Idv e tre "colleghi" del Pdl (che gli offrono di passare nelle file della maggioranza in cambio dell'estinzione del suo mutuo per la casa) può diventare esercizio di "una libera dialettica parlamentare".
A tanto ci ha ridotto, il collasso dell'etica pubblica di questi anni. Siamo ai "saldi di fine legislatura". Gli operosi apparatciki del presidente del Consiglio, per consentirgli di raggiungere la fatidica "quota 316" nella conta sulla fiducia (continua)

Massimo Giannini (La Repubblica - 11 dicembre 2010)


Architetture ardite

Il nuovo Benito, modello dell’Utri


Sanno bene gli storici quanto sia ingannevole il paragone delle vicende del passato con i fatti del presente. Non fosse altro per quel paradossale effetto di legittimazione carismatica che il riverbero della storia di ieri trasmette ai protagonisti di oggi. Anche in negativo.
Così la persistenza della figura di Mussolini nella narrazione nazionale, non solo certifica la vitalità della vulgata anti-antifascista, quasi settant’anni dopo Piazzale Loreto, ma costringe di continuo a fare i conti con quei tratti del carattere politico nazionale che il fascismo, “autobiografia della nazione”, tanto durante il regime che nel tragico finale di Salò, ha sedimentato nella storia d’Italia. Il gioco continuo delle somiglianze, nel fare la prima mappatura delle storie su cui abbiamo costruito il racconto dell’Ultima lettera di Benito, suonava come un allarme, un caveat per evitare gli effetti collaterali del vissuto politico quotidiano sull’interpretazione storica di un passato ormai lontano (continua)

Pasquale Chessa (Dal Fatto Quotidiano dell’8 dicembre 2010)


Il fascino del burattinaio

NanoWikileaks


Una nuova diplomazia mondiale
- D’ora in avanti quali che siano le conseguenze di questa ondata interminabile che durerà per mesi, pubblicazione di rapporti più o meno riservati delle diplomazie occidentali, sicuramente chiunque faccia politica nei vari stati e nei rapporti internazionali, dovrà sapere e saprà che ciò che dice in pubblico, potrà essere smentito immediatamente da ciò che magari ha detto in privato lo stesso giorno o il giorno prima perché nelle diplomazie c’è sempre la possibilità di una talpa che in un nanosecondo invia qualche file a questo sito e a altri che magari sorgeranno per emulazione (continua)

Marco Travaglio (Passaparola del 29 Novembre 2010)

Incoffessabili paure

Le risposte di Ayala


Più di due mesi fa, su questo stesso blog, pubblicai un post dal titolo “Le domande che non avrei voluto fare“. L’occasione era scaturita da una serie di notizie diramate dai mezzi di informazione: una dichiarazione di Giuseppe Ayala riguardante le scorte dei magistrati e in particolare dei magistrati di Palermo, che secondo Ayala andavano rivisitate a causa della diminuita pericolosità di Cosa Nostra, che “da oltre 18 anni non uccide più“. Nella sua replica, il presidente della giunta Anm di Palermo, Nino di Matteo, manifestava le sue perplessità relativamente a questa dichiarazione che riteneva, giustamente, “fuori luogo e fuori tempo“. La contro-replica di Ayala che, con la supponenza che gli è consueta, definiva Di Matteo – uno dei magistrati più impegnati nelle nuove inchieste della Procura di Palermo sulla “trattativa” che probabilmente fu la causa scatenante della strage di Via D’Amelio, e pertanto uno dei magistrati più a rischio – “un collega che ha cominciato a muovere i primi passi da magistrato soltanto nel 1993“, quando cioè Ayala aveva già abbandonato, ma solo temporeamente, la toga per dedicarsi ad una più agiata vita da parlamentare. Tranne poi a rispolverare la toga stessa scuotendone la polvere accumulata in ben quattro legislature, due alla Camera e due al Senato, approdando dal Partito Repubblicano Italiano ad Alleanza Democratica e infine ai Democratici di Sinistra (continua)

Salvatore Borsellino (Il Fatto Quotidiano - 7 dicembre 2010)

La giostra

Giovanilismo e rottamazione


Se Berlusconi non ride
(perlomeno sino al 15 dicembre) la sinistra di Bersani e dintorni può solo piangere. Quando il Pd era il Pc—da Togliatti a Berlinguer — il cursus honorum, la carriera, era rigidamente disciplinata: prima una esperienza nelle amministrazioni locali, poi, per i più bravi, il parlamento nazionale. Il tutto era deciso dalla segreteria del partito e, in ultima istanza, dal suo segretario. Allora nessuno osava dire, e nemmeno pensare, che i Pajetta e i Terracini di quel tempo fossero da «rottamare», da pensionare perché vecchi. E se Togliatti non fosse deceduto anzitempo, nessuno lo avrebbe contestato nemmeno a 90 anni. Eppure quel Pc, nel complesso «anzianotto», arrivò a conseguire un terzo del voto degli italiani e quasi a sorpassare la Dc (continua)

Giovanni Sartori (Corriere della Sera - 11 dicembre 2010)

Rivalità secolari

Passaparola: "Provenzano for President"


Ora scoprono la trattativa
- Recentemente, come avrete notato, non solo alcuni giornali che di solito se ne infischiavano allegramente di questa trattativa, cioè i giornali berlusconiani, ma anche il TG1 ci si stanno appassionando molto: ci si stanno appassionando molto, perché?
Perché credono di avere trovato un’arma propagandistica da usare per negare i rapporti tra Berlusconi, Dell’Utri e la mafia. Quale è questo appiglio? E’ il fatto che l’ex Ministro della giustizia Conso ha rilevato che nel 1993 aveva annullato, o meglio non rinnovato decine di provvedimenti di 41 bis, cioè di carcere duro e isolato per i boss mafiosi, nella speranza che la mafia si desse una calmata nella stagione delle stragi e quindi tutti questi signori a esultare “ evviva, avete visto? La trattativa non l’hanno fatta Berlusconi e Dell’Utri, l’ha fatta il governo Ciampi”, di cui era Ministro della giustizia Conso, quindi la sinistra. Intanto il governo Ciampi era un governo tecnico sostenuto dal pentapartito, cioè dalla Democrazia Cristiana, dal Partito Socialista, dai liberali, dai socialdemocratici e, se non erro, anche dai repubblicani. Per cui non si capisce di quale sinistra si vada cianciando: il PDS, che doveva farne parte, si ritrasse il primo giorno, il giorno stesso in cui nacque il governo Ciampi, perché il Parlamento aveva respinto con i voti determinanti della maggioranza, che sosteneva il governo Ciampi, l’autorizzazione a procedere contro Craxi su alcune richieste della Procura di Milano (continua)

Marco Travaglio (Passaparola del 6 dicembre 2010)

Finte mummie

Terza età sempre più presente sul web per informarsi e avviare nuove relazioni


Informatizzati e felici. I senior che hanno un approccio felice con Internet rappresentano l'11% degli utenti del web e, secondo i più recenti dati GfK Eurisko (09/2010), sono più di 2.500.000 gli over 55 che negli ultimi tre mesi si sono collegati alla rete. "Navigano in modo molto intelligente - spiega Vitalba Paesano, direttrice del sito www. grey-panthers. it - e si collegano soprattutto per informarsi. Non sempre comprano via internet ma amano comunque consultare la rete per informarsi sui prodotti da acquistare. E poi acquistano biglietti aerei e del treno per viaggiare, prenotano vacanze. Insomma, fanno un uso moderno della rete" (continua)

Sara Ficocelli (La Repubblica - 24 novembre 2010)

Riflessi e trasparenze

Ad Annozero l'intervista all'ex boss di Altofonte. Francesco Di Carlo svela i legami con la cupola.


Per anni i magistrati si sono interrogati su un quesito semplice: cosa c’entrano i fratelli Graviano, autori delle stragi del 1992-1993, con Dell’Utri e Berlusconi? Il pentito Gaspare Spatuzza aveva parlato delle confidenze ricevute dal boss sui contatti con i due fondatori di Forza Italia nel 1994. Ora un’intervista del pentito Francesco Di Carlo ad Annozero offre una chiave di lettura: la famiglia Graviano potrebbe avere investito nelle prime imprese milanesi del Cavaliere per il tramite di Marcello Dell’Utri e quel legame potrebbe essere stato riattivato al momento della discesa in campo nel 1993-94.
Di Carlo ha ripetuto a Sandro Ruotolo il racconto dell’incontro tra il boss della mafia palermitana Stefano Bontate (ucciso nel 1981 dai corleonesi) e Silvio Berlusconi. Quel racconto, che rappresenta l’architrave delle motivazioni della sentenza di condanna in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa per Dell’Utri, nonostante sia stato ritenuto credibile da una decina di magistrati di Palermo, tra pm e giudici di primo e secondo grado, è passato inosservato ai direttori dei tg di Raiset. Proprio in seguito a quell’incontro del 1974 negli uffici milanesi di Berlusconi – secondo i giudici – i boss di Palermo inviarono Vittorio Mangano a villa San Martino a proteggere Berlusconi che così comincia a pagare il pizzo a Cosa Nostra fino almeno al 1992 (continua)

Marco Lillo (Il Fatto Quotidiano - 26 novembre 2010)

Spirito Romano - Movimento di Popolo

Er compagno scompagno


Un Gatto, che faceva er socialista

solo a lo scopo d'arivà in un posto,

se stava lavoranno1 un pollo arosto

ne la cucina d'un capitalista.

Quanno da un finestrino su per aria

s'affacciò un antro Gatto: - Amico mio,

pensa - je disse - che ce so' pur'io

ch'appartengo a la classe proletaria!(continua)

Trilussa


Stage gratuito: Attori-Doppiatori-Registi

Le sconfitte dei candidati democratici travolti dall'effetto Vendola.


Effetto-Vendola”, scrivono tutti i giornali, a partire dal Corriere della Sera. E l’effetto Vendola ci deve sicuramente essere, se è vero che ancora una volta il leader di Sinistra e libertà è riuscito a partecipare a una vittoria considerata impossibile, quella di Giuliano Pisapia (“Effetto Pisapia”) alle primarie di Milano. Ma questo ennesimo tracollo ripropone anche un altro problema: quello del Pd come un Re Mida al contrario, che tutto quello che tocca trasforma in metallo povero e trascina alla sconfitta. Dopo la disfatta del suo ultimo candidato, il professor Stefano Boeri, battuto di ben cinque punti nel capoluogo meneghino, il Partito democratico si interroga sullo strano paradosso che lo vuole spesso promotore delle primarie, ma quasi sempre incapace di vincerle.
E dire che i segnali – a Milano come a Bari ieri, a Bologna come a Torino domani – ci sono sempre (continua)

Luca Telese (Il Fatto Quotidiano del 16 novembre 2010)

Galleria Alberto Sordi

Aveva ragione Grillo


Il saccheggio dei V-Day
- La cosa interessante che nessuno ha ancora notato è che nel momento in cui Berlusconi dovesse lasciare Palazzo Chigi nel momento in cui verrà sostituito da qualcun altro e quindi non sarà più in carica neanche per il disbrigo per gli affari correnti, perderà lo scudo dell’immunità, detto anche legittimo impedimento.
E se ciò avverrà prima del 14 dicembre quando è previsto il voto della Corte Costituzionale sulla legittimità o meno del legittimo impedimento, quel voto si rivelerà inutile perché la Corte Costituzionale giudicherà legittimo il legittimo impedimento, questo non coprirà più né i premier, né i Ministri perché nel frattempo non ci sono più, se invece dovesse dichiarare illegittimo il legittimo impedimento, il risultato sarebbe lo stesso perché comunque quelli che ne erano coperti, non lo sarebbero più perché hanno perso la carica, quindi se arriva un nuovo Presidente del Consiglio con un nuovo Governo, Berlusconi e i suoi attuali Ministri, quelli che sono imputati, naturalmente, tornerebbero davanti ai rispettivi tribunali e questa è una cosa importante, speriamo che la Corte Costituzionale, dichiari incostituzionale la legge sul legittimo impedimento, altrimenti se la dichiarasse legittima, altri governi potrebbero approfittarne per farsi legge a proprio uso e consumo, forti di quella sentenza (continua)
Marco Travaglio
(Passaparola del 15 novembre 2010)



Santuario del Divino Amore (Roma)

Con Luigi, senza se e senza ma


Oggi vi parlo di Luigi De Magistris, voglio fare una scelta di campo senza se e senza ma: sto dalla sua parte e da quella di Sonia Alfano. Lo dico con chiarezza a coloro che ci attaccano al di fuori del partito e a quelli che ci contrastano all’interno dell’Italia dei valori, senza capire che proprio in questo momento serve unità e compattezza. Dobbiamo fare come i tre moschettieri: “uno per tutti, tutti per uno”. Luigi è accusato per quello che ha fatto nella sua attività da magistrato, per spirito di vendetta e proprio noi, suoi compagni di partito, dobbiamo fare squadra e non possiamo andargli contro, magari per toglierci qualche sassolino dalla scarpa (continua)

Antonio Di Pietro - 12 novembre 2010

Eterna preghiera

Un uomo solo


Una mattina dell'estate scorsa, alle ore 4, non potevo dormire e decisi di fare la consueta passeggiata quotidiana a quell'ora, attorno a Piazza di Spagna.

Ritorno a casa da Via Condotti, quando due ragazzi (venticinquenni, ho saputo dopo) mi vengono lentamente incontro e, con aria spavalda, uno rivolto a me, che sostengo in maniera decisa il loro sguardo dice: "Noi ci conosciamo, ma dove ci siamo incontrati?"
Rispondo "di botto": "Certamente a Rebibbia!" (si tratta del carcere romano dove sono stato "ospite" per circa sei mesi).
I ragazzi si guardano attoniti tra loro e ll'unisono esclamano: "Impossibile! Noi siamo stati solo a "Regina Coeli" (per chi non lo sapesse altro carcere romano).
Il ghiaccio, come si usa dire, si era rotto e i ragazzi mi "circondano", manifestando grande cortesia ed attenzione.
Uno di loro (sempre lo stesso, il "capo" presumo), osserva: "Ma Lei, data la sua personalità (con capisco da che cosa abbiano derivato la "personalità", tranne il fatto che ero vestito con giacca e cravatta e camicia, come al solito) e la sua età, non può essere stato "dentro" che per associazione mafiosa".
Colpito da tanta perspicacia rispondo: "E' proprio così" (continua)

Massimo Ciancimino - Francesco La Licata (Don Vito - Serie Bianca Feltrinelli)

Il cuore in bocca

Passaparola: "Lo Stato non si processa"


Berlusconi incontrava i boss di Cosa Nostra
- Le conosciamo, sono state depositate venerdì, sono 641 pagine, mi pare di ricordare, se i miei calcoli non sono sbagliati che il nome di Silvio Berlusconi è citato 460 volte, in media quasi una volta ogni pagina.
Ma Berlusconi in questo processo non era imputato, il Procuratore Ingroia nella requisitoria in primo grado l’aveva definito vittima consapevole della mafia, la mafia gli faceva estorsioni, minacce per ottenere qualcosa, Dell’Utri faceva il doppio gioco, stava contemporaneamente con la mafia e con Berlusconi, quindi da una parte stava con chi gli faceva le minacce e le estorsioni, dall’altra parte stava con quello che le riceveva e si interponeva ogni volta a mediare per risolvere i problemi, ovviamente cosa facendo? Facendo sì che Berlusconi venisse incontro alle esigenze di Cosa Nostra (continua)

Marco Travaglio (Passaparola del 22 novembre 2010)

Piazza Navona 2010

Breve lista dei valori di questo blog


Noi non siamo nè di destra (vabbè, un po' lo siamo, ma per inerzia), nè di centro, nè di sinistra, ma abbiamo anche noi i nostri valori, e per essi siamo pronti a dare la vita. Li condividiamo con il nostro pubblico.

1 - Avere l'asse del water caldo la mattina.
2 - Mangiare un Kinder Maxi dopo cena.
3 - Scaccolarsi in auto al semaforo senza curarsi dei lavavetri.
4 - Guidare in autostrada con lo stereo a tutto volume.
5 - Guadagnare il massimo facendo il minimo.
6 - Trovare la pappa pronta.
7 - Pensare ai fatti nostri.
8 - Criticare i fatti altrui.
9 - Andare a letto quando siamo stanchi.
10 - Mangiare senza ingrassare.

Gorillik

Pasquino "restaurato"

Corrado Guzzanti a Vieni via con me - Un elenco di ottime battute

Corrado Guzzanti era molto atteso, questa sera, a Vieni via con me: sul contenuto del suo intervento si è mantenuto uno stretto riserbo fino al momento della messa in onda. Per tutti coloro che speravano in una delle grandi interpretazioni guzzantiane, forse una piccola delusione: niente Don Pizzarro, niente Quelo, niente imitazioni. Corrado è solo se stesso, e si produce in un elenco di battute scritte da lui medesimo (si fa scappare giusto una micro-imitazione di Tremonti sul “vediamo chi è rimasto vivo”) che non faranno bene a questo programma ma faranno bene a noi (sic). Alla fine del blocco da 8 minuti, a chi ama Guzzanti resta il desiderio di vederlo ancora, di risentirlo. Resta la speranza che sia solo un inizio, e invece no. Il ritorno di Guzzanti in un prime time RAI è questo. Ecco l’elenco di tutte le 33 battute 33: molte decisamente buone, alcune superlative, tutte, globalmente, raffinatissime (continua)

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