domenica 14 novembre 2010

Dopo il tramonto

L'ultima minaccia di Mackie Messer


La fine d'un regno ha sempre un antefatto e un post-fatto e bisogna collegare quei due momenti per capir bene quello che sta accadendo. Si tratta in questo caso di due articoli di giornale, quindi non eventi politici ma espressioni della pubblica opinione.

L'antefatto mi riguarda personalmente perché sono io l'autore di quell'articolo. Fu pubblicato sulla Repubblica del 13 gennaio 1990, quattro anni prima che Silvio Berlusconi diventasse primo ministro. Il titolo era questo: "Mackie Messer ha il coltello ma vedere non lo fa".
Il personaggio di cui si parlava era appunto Berlusconi che all'epoca era soltanto un imprenditore immobiliarista e un impresario televisivo con alle spalle il potere politico di Bettino Craxi. Il titolo era preso dall'"Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht: Mackie Messer è un lestofante protagonista dell'Opera, un lestofante di primo piano che usa un folto gruppo di mendicanti per coprire e portare a buon fine le sue ruberie (continua)

Eugenio Scalfari (La Repubblica - 14 novembre 2010)

Argine

Foto della ex nuda su Facebook, condannato a 4 mesi di carcere


Dovrà scontare quattro mesi di carcere per aver postato su Facebook una foto in cui la sua ex compariva senza veli. Per la prima volta una persona finisce in prigione per un reato commesso usando il più popolare social network del mondo. Joshua Simon Ashby, ventenne neozelandese, di professione pittore, è stato condannato venerdì scorso dal tribunale del distretto di Wellington, che lo ha riconosciuto colpevole non solo di aver pubblicato la foto incriminata, ma anche di essere responsabile di altri sei reati tra cui minacce di morte, aggressione e furto di vestiti (continua)

Francesco Tortora (Corriere della Sera - 13 novembre 2010)

Saline all'alba

"Se nei nato nella giungla, è in quell'ambiente che devi imparare a a muoverti. Sennò che fai, ti chiudi in casa e non esci più?"


A differenza di tutti gli altri big dei partiti - dai Lima ai Gunnella, ai Purpura, che negavano l'esistenza di qualsiasi relazione pericolosa - Vito Ciancimino era solito giustificare le sue discutibili frequentazioni con la mafia facendo ricorso a metafore. "Se nei nato nella giungla," diceva, "è in quell'ambiente che devi imparare a a muoverti. Sennò che fai, ti chiudi in casa e non esci più?" (continua)

Massimo Ciancimino - Francesco La Licata (Don Vito - Serie Bianca Feltrinelli)

Salinari

L’uomo e la macchina


Nei talebani io non difendo solo il diritto elementare di un popolo, o parte di esso, a resistere all’occupazione straniera, comunque motivata. In ciò che accade in Afghanistan io vedo, simbolicamente e concretamente, la
lotta dell’uomo contro la macchina. Da una parte gente che si batte con i propri corpi, il proprio coraggio, fisico e morale, con armi del secolo scorso, dall’altra i robot, i Dardo e i Predator, aerei senza equipaggio, i missili che colpiscono a distanza di 300 chilometri e, più in generale, un apparato tecnologico sofisticatissimo dove la parte del combattente è ridotta al minimo.
In ciò che accade in Afghanistan io vedo, simbolicamente e concretamente, la lotta dell’uomo contro il denaro (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano - 13 novembre 2010)

giovedì 11 novembre 2010

Parco Regionale dei Nebrodi



La donnina che contava gli starnuti


A Gavirate, una volta, c'era una donnina che passava le giornate a contare gli starnuti della gente, poi riferiva alle amiche i risultati dei suoi calcoli e tutte insieme ci facevano sopra grandi chiacchiere.
- Il farmacista ne ha fatti sette, - raccontava la donnina.
- Possibile!
- Giuro, mi cascasse il naso se non dico la verità, li ha fatti cinque minuti prima di mezzogiorno. Chiacchieravano, chiacchieravano e in conclusione dicevano che il farmacista metteva l'acqua nell'olio di ricino (continua)

Gianni Rodari (Favole al telefono - Einaudi Ragazzi)

Le foglie morte

L’ALTRA FACCIA DI ROMA


Le vicende raccontate in questo libro non riguardano la Chiesa cattolica in quanto espressione della fede, talvolta del sacrificio, dei suoi ministri e dei suoi fedeli. Qui sono raccolte alcune storie significative relative alla Santa Sede (il Vaticano), vale a dire a uno Stato autonomo, dotato di organi di governo, di un territorio (se pur simbolico), una bandiera, un inno, una moneta, un esercito (simbolico anch’esso) nonché sedi diplomatiche sparse nel mondo e ambasciatori (i nunzi apostolici) regolarmente accreditati. «Storie significative», in questo caso, ha una doppia valenza (continua)

Corrado Augias (I Segreti del Vaticano - 2010 - Arnoldo Mondadori Editore)

Chiesetta

Un tempo avevo sogni sulla Chiesa.


Un tempo avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la sua strada in povertà e umiltà, una Chiesa che non dipende dai poteri di questo mondo…. Una Chiesa che dà spazio alle persone capaci di pensare in modo più aperto. Una Chiesa che infonde coraggio, soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo una Chiesa giovane. Oggi non ho più di questi sogni. Dopo i settantacinque anni ho deciso di pregare per la Chiesa.


Carlo Maria Martini (Conversazioni Notturne a Gerusalemme)

Impigli

I ratti che scappano dalla nave


La mossa di Fini
- Il discorso di Fini di ieri è uscito dai tatticismi e ha annunciato due possibili soluzioni: o Berlusconi si dimette, va al Quirinale per farsi reincaricare per un nuovo governo, con una nuova maggioranza meno sbilanciata sulla Lega, per questo Fini vorrebbe imbarcare l’Udc, oppure se Berlusconi non vuole cambiare governo e naturalmente programma di governo, Fini ritira i suoi uomini, il Ministro Ronchi, i viceministri e sottosegretari Urso, Meni e Bonfiglio e da quel momento i finiani che sono 35 alla Camera, sono in grado di mandare sotto la maggioranza ogni volta che vogliono (continua)

Marco Travaglio
(Passaparola dell'8 novembre 2010)

Laghetto

I soldi per Provenzano allo Ior


Dopo aver subito una condanna in primo grado a cinque anni e otto mesi per l'accusa di aver riciclato i soldi del padre, oggi il figlio Massimo ha cambiato strategia. Si mostra collaborativo con le Procure di Palermo e di Caltanissetta, deciso a raccontare ogni segreto. Massimo era l'ombra del padre, il suo braccio destro. Accompagnava don Vito agli appuntamenti più importanti (continua)

Gian Luigi Nuzzi (Vaticano SPA - 2009 - Chiarelettere)

Zucca rossa

Divagazioni sul tema dell'essere


Io sono
Tu sei
Egli è
Noi siamo
Voi siete
Essi sono

Dunque "io" od "essi" rappresentano la medesima presenza, essendo unico il verbo che esprime il loro stare al mondo, e se prima di essere singolarità io sono pluralità di alterità, prima di essere pluralità di alterità essi sono la mia singolarità.
Adesso è chiaro perché ho sempre fame.

DPIF

Case di pietra

Quello che resta del secolo dei Lumi - Le verità che corteggiamo


"Che faccia bello o cattivo tempo è mia abitudine andare a passeggiare ogni pomeriggio verso le 5 nei giardini del Palais-Royal. Intrattengo me stesso con la politica, l'amore, il gusto, la filosofia e abbandono la mente al suo libertinaggio lasciandola padrona di seguire ogni pensiero che le si presenti, saggio o folle che sia. E la mente si comporta come quei giovani dissoluti che corrono dietro alle ragazze con l'aria sventata, il volto sorridente, l'occhio vivace e il nasino all'insù, corteggiandole tutte senza attaccarsi a nessuna di loro. Ecco: i miei pensieri sono le mie puttane" (continua)


Eugenio Scalfari (La Repubblica)

Fendinebbia

Il teatro della virilità (videolettera di Niki Vendola a Berlusconi)


Caro Presidente Berlusconi,
il tempo delle barzellette è finito. Non perché noi di sinistra non sappiamo ridere, ma perché il tuo umorismo, il tuo avanspettacolo permanente, il tuo teatro della virilità, mettono tristezza, sembrano i titoli di coda di un film finito male, vengono percepiti come comportamenti insieme smodati e patetici. Le tue barzellette non possono far ridere un Paese che è stremato, impoverito, spaventato, precarizzato, abbandonato. Ed è imbarazzante il fatto che la contesa politica debba avere per oggetto ninfe, escort, festini a luci rosse, non perché noi stiamo violando il tuo diritto alla privacy ma perché tu da troppo tempo stai violando i limiti che la legge e il buon senso impongono a chi ricopre ruoli pubblici di primo piano (continua)

Nichi Vendola

Sala 88 - Acconciature maschili

Le colpe di Pier Paolo


Ho incontrato per la prima volta, nel settembre del 1974, Pier Paolo Pasolini, di cui ricorre in questi giorni, mi pare senza particolari celebrazioni, il 35° anno dalla tragica morte, una morte molto pasoliniana. Lo andai a trovare nella sua casa romana, all’Eur, per intervistarlo sul “Fiore delle Mille e una notte” uscito da poco. Non c’era intorno a lui alcun odore di zolfo. Normale, piccolo borghese, era il quartiere dove abitava, così come la sua casa, con i centrini sotto i vasi di fiori, i ninnoli, i comodini e tutto quanto. Una casa piccolo borghese (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano del 6 novembre 2010)

A Giovanni Crimi: Eroe e martire

«Sotto il fascismo ero più libero dei giovani oggi»


«Sotto il fascismo ero più libero di quanto voi siete adesso». A parlare è Andrea Camilleri protagonista di un incontro con i giovani nel corso del «Festival Internazionale del Film» di Roma. Lo scrittore invita i ragazzi che lo ascoltano a «farsi condizionare il meno possibile da una società che finge di darci il massimo della libertà» (continua)

Andrea Camilleri
(Corriere del Mezzogiorno - Redazione online)

Tracce



IL CONFORMISTA


Io sono un uomo nuovo
talmente nuovo che è da tempo che non sono neanche più fascista
sono sensibile e altruista
orientalista
ed in passato sono stato
un po' sessantottista
da un po' di tempo ambientalista
qualche anno fa nell'euforia mi son sentito
come un po' tutti socialista.
Io sono un uomo nuovo
per carità lo dico in senso letterale sono progressista
al tempo stesso liberista
antirazzista
e sono molto buono (continua)

Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Riflesso in una pozza

Una settimanella buona (ma neanche tanto) – 7 novembre


- Berlusconi, no al governo tecnico. Ci sarebbe troppa poca figa.
- Berlusconi: ”Venderò cara la pelle”. Per forza, con quello che ha speso di lifting.
- Berlusconi: “Quello che accade è una vendetta della malavita”. Gli hanno voltato le spalle anche i vecchi amici (continua)

Dario Vergassola - Mario Melloni (Il Fatto Quotidiano)

Limite

Le mutande di Berlusconi


So di parlare a titolo personale, ma dire che sono stufo non rende neppure l'idea. Non si può campare pensando sempre che gli altri sono peggio, che i giudici sono comunisti e che Fini è un traditore: anche se ci fosse del vero in tutto quanto. Non si può passar la vita a difendere il privato di Berlusconi se poi Berlusconi non fa niente per difendere dal suo privato noi, cittadini o giornalisti che perdiamo intere stagioni a discutere delle sue mutande (continua)

Filippo Facci (Tafanus "Libero - 2 novembre 2010")

Abbeveratoio

Novembre 201. Il Bunga Bunga e Mubarak. Vanghe.


Qui ricomincio la storia

in decime di ottonari
Di uomini straordinari.
Acciocché la poca gloria
che lasciano alla memoria
ce li renda comprensibili
per quanto ci sia possibile.
(Come vi ho già raccontato,
tutti sono equipaggiati (continua)

David Riondino (Il Fatto Quotidiano - 3 novembre 2010)

La propria ombra

Porcate private, pubbliche menzogne


Lo so che ci sono cose più importanti, lo so che l'Italia non può restare appesa al bunga bunga, lo so che Berlusconi ne ha combinate di ben peggiori che ricevere in casa propria prostitute, minorenni, fare telefonate come quelle che risulta abbia fatto alla questura di Milano.
Però stiamo attenti. Perché c'è una tendenza a minimizzare questi fatti dicendo che c'è di peggio. C'è sempre di peggio, però i fatti di cui stiamo parlando sono l'attualità di questi giorni, stanno ancora una volta terremotando il potere in Italia e forse è il caso di prenderli per quello che sono, cercare di capire esattamente che cosa è successo ed esattamente che significato ha, quali particolari di questi fatti hanno una rilevanza pubblica e quali no, per evitare di sottostare ai soliti depistaggi politici e mediatici, che dirottano la nostra attenzione verso aspetti marginali che invece sembrano i più importanti in quanto più pruriginosi, distogliendola invece da quelli magari un po' più noiosi che però sono fondamentali perché riguardano non la vita privata del Presidente del Consiglio ma la vita pubblica, la vita politica, la vita istituzionale (continua)

Marco Travaglio (Passaparola del 1^ novembre 2010)

a destra e a sinistra

La somiglianza tra i partiti sul piano delle scelte concrete non significa che la materia del contendere sia esaurita


«Destra e sinistra: che noia! Ancora se ne parla?
Ancora non si è capito che, se questi concetti una volta avevano un senso, oggi non è più così? Che oggi i politici, al di là della retorica dei programmi, fanno più o meno le stesse cose? E che persino le retoriche si sono avvicinate tanto da essere difficilmente distinguibili? Cameron e Fini sono di destra? Blair e Schröder erano di sinistra?». Così sbotterebbero oggi molti di coloro che, ieri, sull’esistenza e sul contrasto di destra e sinistra hanno giocato la loro esperienza politica (continua)

Michele Salvati (Corriere della Sera - 25 ottobre 2010)

Un sasso nello stagno

Il documento che prova la trattativa Stato-mafia "fu ritrovato cinque anni fa dai carabinieri e rimesso a posto"


Il papello? Trovato cinque anni fa e rimesso a posto in cassaforte. Tutto “per ordini superiori”. Ma l’ufficiale dei carabinieri che se lo ritrovò tra le mani, nella peggiore tradizione dell’Arma, lo fotocopiò trattenendone la copia. Sono le clamorose rivelazioni di due militari, uno dei quali partecipò alla perquisizione a casa Ciancimino, acquisite agli atti del processo Mori e da ieri depositate e a disposizione delle parti. Protagonista è il capitano dei carabinieri Antonello Angeli che il 17 febbraio del 2005 diresse la perquisizione nella villa di Massimo Ciancimino, sul lungomare dell’Addaura, lasciandosi sfuggire il “papello” di Totò Riina (continua)

Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza (Il Fatto Quotidiano del 30 ottobre 2010)

X

Il segreto della longevità politica del premier e la pancia del Paese


Spiegare Silvio Berlusconi agli italiani è una perdita di tempo. Ciascuno di noi ha un'idea, raffinata in anni di indulgenza o idiosincrasia, e non la cambierà. Ogni italiano si ritiene depositario dell'interpretazione autentica: discuterla è inutile. Utile è invece provare a spiegare il personaggio ai posteri e, perché no?, agli stranieri. I primi non ci sono ancora, ma si chiederanno cos'è successo in Italia. I secondi non capiscono, e vorrebbero. Qualcosa del genere, infatti, potrebbe accadere anche a loro. Com'è possibile che Berlusconi - d'ora in poi, per brevità, B. - sia stato votato (1994), rivotato (2001), votato ancora (2008) e rischi di vincere anche le prossime elezioni? Qual è il segreto della sua longevità politica? Perché la maggioranza degli italiani lo ha appoggiato e/o sopportato per tanti anni? Non ne vede gli appetiti, i limiti e i metodi? Risposta: li vede eccome. Se B. ha dominato la vita pubblica italiana per quasi vent'anni, c'è un motivo. Anzi, ce ne sono dieci (continua)

Beppe Severgnini (Corriere della Sera - 27 ottobre 2010)

Pericolo vacche

Il bunga bunga che segna la fine di un regno


Le recenti cronache dell'Italia berlusconiana che raccontano l'ennesimo scandalo ormai generalmente etichettato "bunga bunga" mi hanno lasciato al tempo stesso indifferente e stupefatto.
L'indifferenza deriva dal fatto che conosco da trent'anni Silvio Berlusconi e sono da tempo arrivato alla conclusione che il nostro presidente del Consiglio rappresenta per molti aspetti il prototipo dei vizi italiani, latenti nel carattere nazionale insieme alle virtù che certamente non mancano. Siamo laboriosi, pazienti, adattabili, ospitali.
Ma anche furbi, vittimisti, millantatori, anarcoidi, insofferenti di regole, commedianti. Egoismo e generosità si fronteggiano e così pure trasformismo e coerenza, disprezzo delle istituzioni e sentimenti di patriottismo (continua)

Eugenio Scalfari (La Repubblica - 31 ottobre 2010)

Indicazione



Ruby, il pm decise che doveva andare in comunità


Critiche da tutta l'opposizione e da Confindustria dopo la rivelazione delle telefonate del premier per far rilasciare la minorenne marocchina. Ma a preoccupare Berlusconi, più di tutto, è l'insofferenza allo scandalo dell'alleato leghista.
Doveva andare in una comunità. Così aveva deciso il pm dei minori di Milano Annamaria Fiorillo, che era di turno il 27 maggio scorso quando Ruby venne fermata e portata in Questura. Quella sera il pm Fiorillo, contattato più volte dalla Questura, dispose innanzitutto di compiere accertamenti su chi fosse la ragazza, sprovvista di qualsiasi documento di identità. Documento che, nonostante le ricerche nell’appartamento che la giovane aveva detto di aver condiviso con l’amica che l’ha poi denunciata, non venne trovato (continua)

Davide Vecchi e Fabio Amato (Il fatto Quotidiano - 30 ottobre 2010)

domenica 7 novembre 2010

Roteando

La vita di un segreto rivelato? Un giorno e 10 minuti Quando le donne non resistono alla tentazione di parlare


"L'uomo è più fedele all'altrui segreto che al proprio: la donna invece custodisce meglio il proprio segreto che quello degli altri". Così scriveva nel 1688 lo scrittore francese Jean de La Bruyère. Ma come è cambiata la situazione nel 2010? Secondo un sondaggio condotto dalla catena anglo-canadese di negozi della Esquire Coffee Houses, il tempo impiegato per tenere un segreto è di 34 ore, se a custodirlo è una donna (continua)

Roberta Ferrara
(Sicilia Informazioni - 25 ottobre 2010)

Legni

Omofobia, basta discriminazioni. La nostra proposta di legge


Questa mattina ho presentato un disegno di legge sul problema dell’omofobia. E’ una proposta che muove dalla necessità di porre un freno al pericoloso clima che sta investendo l’Italia. Esistono tante forme di intolleranza, ma tra queste l’omofobia e la transfobia sono tra le peggiori perché sono comportamenti che si preferisce ignorare, far finta che non esistano e sono troppo spesso tollerati (continua)

Antonio Di Pietro
- 27 ottobre 2010


La siepe

Berlusconi non è indagato, da verificare le parole della ragazza che compirà 18 anni a novembre. Diana Mora, figlia di Lele, ha provato ad adottarla


La ragazza si chiama Ruby, è tuttora minorenne ed è ospite di una comunità protetta. Compirà diciott’anni a novembre e solo allora, raggiunta la maggiore età, potrà decidere di lasciare la comunità.
Ruby è stata ascoltata nel corso dell’indagine sui locali e le discoteche della movida milanese, curata dal sostituto procuratore Antonio Sangermano. Ha raccontato una storia in alcuni punti confusa, non priva di smagliature e contraddizioni. Ha dichiarato di avere avuto alcuni incontri nella villa di Arcore con il presidente del Consiglio: feste, con altre ragazze e ospiti vip.
Dopo le anticipazioni su questa vicenda pubblicate ieri dal Fatto Quotidiano, il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha smentito l’esistenza a Milano di un’indagine sui rapporti tra una ragazza e Silvio Berlusconi (continua)

Gianni Barbacetto (Il Fatto Quotidiano del 27/10/2010)


Giuseppa.7.PA.1968

Epifanie

Comincio a trovare insopportabile il genere umano: al punto tale che quando mi trovo fuori casa, i volti delle persone mi diventano indifferenti, mentre gli oggetti e le loro relazioni nascoste mi appaiono invece in tutto il loro splendore.
Mi ispira più simpatia la carogna ormai putrefatta di un cane a bordo strada che un essere vivente alla guida della sua misera utilitaria che parla al cellulare viaggiando in compagnia della sua insulsa famiglia.

Gorillik (DPIF)

Reti

“Internet fa regredire la mente” Così si tornerà ad essere uomini delle caverne


Un tizio più o meno conosciuto che di cognome faceva Einstein, una volta disse che non sapeva se sarebbe mai stata combattuta la terza guerra mondiale ma era certo che, nella quarta, ci si sarebbe dati battaglia con le clave. Le clave, quelle che usavano i nostri antenati, quelle con cui si dilettavano i famosi personaggi dei Flintstones nelle caverne in cui abitavano, le stesse che, in un tempo non troppo lontano, potremmo tornare ad usare (continua)

Dario La Rosa
(Sicilia Informazioni - 7 ottobre 2010)

Mele marce

Corruzione, l’Italia scende nell’indice di Transparency International


In Italia la corruzione dilaga. Il nostro Paese perde quattro posti rispetto al 2009, dodici rispetto al 2008, e scivola al 67esimo posto nell’indice sulla percezione della corruzione dell’ong Transparency International, il Corruption Perceptions Index (Cpi). Due episodi in particolare, a cui è stato dato molto risalto dai media, hanno peggiorato la situazione: la gestione del post-terremoto all’Aquila e l’emergenza rifiuti in Campania. Solo una settimana fa il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino affermava che continuano a esserci “episodi di corruzione e dissipazione delle risorse pubbliche”, che danneggiano il prestigio e l’affidabilità delle istituzioni.
Nella rilevazione del Corruption Perception Index 2010 l’Italia ha ottenuto (continua)

Il Fatto Quotidiano - 26 ottobre 2010

Nikon o Canon ...... eterna diatriba ......

“Terrona del cazzo”


“Terrona del cazzo”.
La terrona sarebbe la sottoscritta, ma questo è un dettaglio secondario.
Il tipo di insulto, che non sentivo a Milano da un decennio, mi sembra però sintomatico del clima generale di questo Paese, dove si arriva ad organizzare i pullman per andare ad Avetrana e vedere da vicino dove è stata uccisa la povera Sarah Scazzi, per citare l’ultimo atto di inciviltà. Oppure si nega la mensa ai bambini di famiglie indigenti ad Adro, nel bresciano, ma si cerca di imporre loro una scuola tappezzata di simboli leghisti (continua)

Antonella Mascali (Il Fatto Quotidiano - 26 ottobre 2010)


Punti di ormeggio

Molti Lodi, zero onore


Silvio Berlusconi
ha dato mandato a uno dei suoi mille avvocati, Fabio Lepri, di agire in sede civile contro i responsabili della trasmissione ‘Report’ di Milena Gabanelli da cui si ritiene diffamato perché vi si racconta che l’acquisto di ville e terreni ad Antigua, Stato che dal punto di vista fiscale batte bandiera corsara, sarebbe avvenuto attraverso società “off-shore” e nella vicenda sarebbe implicata anche la filiale italiana della svizzera Arner sotto inchiesta per riciclaggio. Vari esponenti dell’opposizione hanno parlato di “censura” o “forma di censura”. Non è così (continua)

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano del 24 ottobre 2010)

Ponte di comando

La mente come un computer "Faremo backup del cervello"


RAY Kurzweil porta un cognome che si può leggere sulle tastiere durante i concerti rock, sul Wall Street Journal, accanto alla definizione "genio sempre al lavoro", o su Forbes come "insuperabile macchina da pensiero". Tra questi e altri innumerevoli riconoscimenti, si delinea il profilo di Kurzweil, inventore di tante tecnologie, dal riconoscimento vocale all'Ocr, la lettura ottica dei caratteri stampati, passando per la sintesi del suono e della voce umana (continua)

Tiziano Toniutti (La Repubblica - 21 ottobre 2010)

Evanescenti schiume

Doppio brodo Alfano


La legge Alfano sullo scudo a Berlusconi
- Ancora una volta usano le parole sbagliate per chiamare le cose, è una riforma dei giudici, che viene spacciata per una riforma della giustizia per far credere alla gente che ciò venga incontro alle nostre esigenze di cittadini, mentre in realtà viene incontro alle esigenze della politica di mettere sotto controllo la magistratura (continua)

Marco Travaglio (Passaparola del 25 ottobre 2010)

Salinando

Il blocco del Parlamento? Un altro “pezzo di Stato repubblicano che cade”


La Camera si ferma per mancanza di leggi da approvare. E così, tra ponte di Ognissanti e calendario vuoto, i parlamentari si godranno una ventina di giorni di ferie. Casta? Forse, ma non è dei privilegi dei parlamentari che ci si deve lamentare, questa volta. La verità – dice il deputato Furio Colombo – è che questo stallo si poteva prevedere da tempo. Almeno dalla pausa estiva, quando è apparso chiaro a tutti che il governo era “paralizzato dalle proprie stesse fratture interne”. I costi di questa paralisi, però sono altri, sono “pezzi dello stato repubblicano che si perdono” (continua)

Fabio Amato (Il Fatto Quotidiano - 25 ottobre 2010)

Sale

Nasce l'anagrafe dei gatti: con il microchip


Pari opportunità anche nel mondo animale. Sul modello di quella canina, nasce l'anagrafe felina, banca dati informatizzata che registra i codici per l'identificazione dei gatti dotati di microchip. Da ora in poi chi ha iscritto il proprio micio nel listone elettronico potrà sperare di ritrovarlo attraverso il piccolo sensore elettronico sottopelo. Bastano pochi minuti per rendere rintracciabile il gatto (continua)

Margherita De Bac (Corriere della Sera - 25 ottobre 2010)

Sikelia: "Dove il vino si fonde con l'arte"

L’onore dei soldi


Vito Ciancimino e Marcello Dell’Utri nel 1986 chiesero insieme 20 miliardi di vecchie lire in prestito per le aziende di Silvio Berlusconi alla Banca Popolare di Palermo”. A raccontare l’incontro che proverebbe i rapporti tra il gruppo Berlusconi e don Vito, sempre negati dal Cavaliere, non è Massimo Ciancimino o un pentito qualsiasi ma un manager di banca in pensione, che ha passato metà della sua vita nel cuore del potere siciliano e che ora ha deciso di aprire l’album dei ricordi. Si chiama Giovanni Scilabra, oggi ha 72 anni e allora era direttore generale della Banca Popolare di Palermo del conte Arturo Cassina, il re degli appalti stradali, amico e sodale di Ciancimino. L’ex manager è abbastanza deciso nel collocare l’incontro nel 1986. Don Vito era stato arrestato da Giovanni Falcone per mafia nel 1985 e aveva l’obbligo di risiedere a Roma. Ma il figlio Massimo ha raccontato che, grazie alle sue coperture, circolava indisturbato a Palermo. “Nel 1985 era stata inaugurata la nuova sede della Banca Popolare di Palermo di fianco al Teatro Massimo”, cerca di riannodare i ricordi l’ex manager, “ricordo che l’incontro avvenne in quella sede”. In pensione dal 1999, Scilabra ha più tempo da dedicare alla lettura. L’ex manager ha seguito con attenzione le rivelazioni del Fatto sugli affari e gli incontri milanesi tra il Cavaliere e Ciancimino. E, quando l’avvocato-onorevole Niccolò Ghedini ha dichiarato: “Nessun rapporto né diretto né indiretto né tantomeno economico vi è mai stato fra Berlusconi e Vito Ciancimino. All’’epoca Berlusconi non sapeva chi fosse il sindaco di Palermo”, Scilabra ci ha aperto la sua bella casa palermitana per dire quello che ha visto con i suoi occhi (continua)

Marco Lillo (Il Fatto Quotidiano del 23 ottobre 2010)