giovedì 9 settembre 2010

Castelli di sabbia

Ieri camminavo in spiaggia tra le persone. Qualcuna mi riconosceva e mi faceva una domanda che era poi sempre la stessa: "Cosa succederà dell'Italia? Come ne usciremo? Cosa si può fare?".Qualche volta iniziava un dialogo, una conversazione e si aggiungeva via via altra gente ad ascoltare. Mi sembrava di fare un comizio a Hyde Park a Londra, dove chiunque può salire su una cassetta di frutta e arringare i passanti. Ero sulle dune di sabbia invece che ai giardini pubblici. La diagnosi dei mali d'Italia era quasi sempre condivisa: l'occupazione dello Stato da parte dei partiti, il declino della scuola, della ricerca, la deindustrializzazione, la perdita di valori morali, il lento incagliarsi del baraccone in cui viviamo nelle secche dell'indifferenza. Alcuni gridavano: "Forza Grillo!", "Sei l'unica speranza rimasta, Grillo!". Più li ascoltavo, più mi preoccupavo (continua)

Beppe Grillo

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