domenica 22 novembre 2009

La dissoluzione del regime


Guido Buffarini Guidi, che per anni è stato il vero ministro degli Interni, esce, la sera del 25 luglio, quando si ignora la sorte di Mussolini, in questa amara profezia: «La rivoluzione fascista finisce nella più stretta legalità, nessuno farà un gesto per salvarla». I gesti sono pochi, il più disperato è quello di Morgagni, il direttore della «Stefani», l'agenzia ufficiale d'informazioni. Si uccide dopo aver scritto a Mussolini: «L'esasperante dolore di italiano e di fascista mi ha vinto [...]. Da più di trenta anni tu, Duce, hai avuto tutta la mia fedeltà. La mia vita era tua. Ti domando perdono se sparisco». Un fascista si uccide, altri resistono con le armi agli arresti, casi isolati che la censura di Badoglio nasconde accuratamente; ma la guardia armata del regime, la Milizia volontaria sicurezza nazionale, passa agli ordini del generale badogliano Armellini e il fascismo come regime si dissolve (continua)

Giorgio Bocca (La repubblica di Mussolini -
Arnoldo Mondadori Editore - 1994)



1 commento:

Antonio Lo Nardo ha detto...

La storia si ripete, ma, come diceva Marx, in forma di farsa:
http://antoniolonardo.blogspot.com/2009/09/la-caduta.html