sabato 31 ottobre 2009

Fini si dissocia e difende Consulta e Quirinale


Berlusconi ha dichiarato guerra alla democrazia liberale. Questo, e nulla di meno, rappresenta l’insieme di ingiurie che ha vomitato, prima a caldo e poi a freddo, contro la Corte Costituzionale, cioè il supremo arbitro della legalità repubblicana (e contro il presidente Napolitano). Se Obama si permettesse contro la Corte Suprema anche un decimo delle volgarità berlusconiane, l’impeachment scatterebbe dopo cinque minuti, richiesto a gran voce da maggioranza e opposizione e dal coro indignato dei media. La democrazia liberale, infatti, a differenza di quella giacobina, si basa sul “governo limitato”, cioè su un esecutivo che non può mai esondare i limiti della Costituzione, quale che sia il consenso popolare di cui gode. E l’argine contro ogni tentazione dispotica è appunto la Corte Suprema, la Corte Costituzionale, la sua autonomia e superiorità rispetto al governo (continua)

L’attacco Finale di Paolo Flores d’Arcais (Il Fatto Quotidiano n°14 del 9 ottobre 2009)

domenica 18 ottobre 2009

Dinamica

Biografia


Gesindel, Hansel Gretel. Storico. Nato a Monaco il 7.3.1918 da poverissima famiglia. Autodidatta. Lavorò prima come aiuto-sguattero poi come cameriere nelle più note birrerie della sua città natale. Chiamato alle armi nel 1939, combatté in Russia guadagnandosi i gradi di sergente. Tornato in patria divenne pompiere e fotografo dilettante. Pubblicò (1946) un libro di versi “Radfahren” (Pedalare). Nel 1948 la sua attenzione venne attirata da una foto pubblicata su Life, dove si vedeva il generale Patton sconvolto dalla vista delle cataste di cadaveri in un campo di concentramento tedesco. Il suo occhio esercitato notò una incongruità d’ombre e subito nacque in lui il sospetto di un fotomontaggio (
continua)

Andrea Camilleri (Favole del tramonto - 2000 - Edizioni dell’Altana)

sabato 10 ottobre 2009

Immagini distorte



Ecco perché il lodo Alfano è stato dichiarato illegittimo - Articoli 3 e 138, cosa prevedono


MILANO - Il lodo Alfano è stato dichiarato illegittimo perchè viola l'articolo 3 e 138 della Costituzione. L'articolo 3 stabilisce che «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese». L'articolo 138 stabilisce che «le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a 'referendum' popolare quando entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali. La legge sottoposta a 'referendum' non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a 'referendum' se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti».

martedì 6 ottobre 2009

Il Che a La Paz

GESU’ ERA FIGLIO UNICO


C’è una perdita che non può essere compensata

Una destinazione che non può essere raggiunta
Una luce che non troverai in un altro viso
Un mare la cui vastità non può essere abbracciata

Gesù baciò le mani di sua madre
e sussurrò “Madre, ferma le tue lacrime
e ricorda che l’anima dell’universo
ha voluto un mondo ed esso è comparso" (continua)

Bruce Springsteen JESUS WAS A ONLY SON

La bimba e il cane

I DUE CANI

Un tale che aveva due cani ne addestrò uno alla caccia e allevò l’altro per guardia della casa. Quando poi il primo, andando a caccia, prendeva della selvaggina, ne gettava una parte anche all’altro. Allora il can da caccia, sdegnato, cominciò ad insultare il compagno, perché lui andava fuori, sobbarcandosi a continue fatiche, mentre l’altro godeva il frutto del suo lavoro, senza far nulla. Il cane domestico gli rispose: “Non con me devi prendertela, ma col nostro padrone, che mi ha insegnato, non a lavorare, bensì a sfruttare il lavoro altrui”.
Così non si possono biasimare i fanciulli pigri, quando li rende tali l’educazione dei loro genitori.
Esopo (Favole)

Arrivi e partenze

Cosa vuol dire libertà di stampa


MOLTI si chiederanno come sia possibile che in Italia si manifesti per la libertà di stampa. Da noi non è compromessa come in Cina, a Cuba, in Birmania o in Iran. Ma oggi manifestare o alzare la propria voce in nome della libertà di stampa, vuol dire altro. Libertà di poter fare il proprio lavoro senza essere attaccati sul piano personale, senza un clima di minaccia. E persino senza che ogni opinione venga ridotta a semplice presa di parte, come fossimo in una guerra dove è impossibile ragionare oltre una logica di schieramento. Oggi, chiunque decida di prendere una posizione sa che potrà avere contro non un'opinione opposta, ma una campagna che mira al discredito totale di chi la esprime. E persino coloro che hanno firmato un appello per la libertà di informazione devono mettere in conto che già soltanto questo gesto potrebbe avere ripercussioni. Qualsiasi voce critica sa di potersi aspettare ritorsioni. Libertà di stampa significa libertà di non avere la vita distrutta, di non dover dare le dimissioni, di non veder da un giorno all'altro troncato un percorso professionale per un atto di parola (continua)

Roberto Saviano (La Repubblica - 2 ottobre 2009)

Testimonial

De Magistris: "Io, sconfitto dalla mafia di stato"


Signor Presidente, scrivo questa lettera a Lei soprattutto nella Sua qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. E’ una lettera che non avrei mai voluto scrivere. E’ uno scritto che evidenzia quanto sia grave e serio lo stato di salute della democrazia nella nostra amata Italia.
E’ una lettera con la quale Le comunico, formalmente, le mie dimissioni dall’Ordine Giudiziario. Lei non può nemmeno lontanamente immaginare quanto dolorosa sia per me tale decisione. Sebbene l’Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro – come recita l’art. 1 della Costituzione – non sono molti quelli che possono fare il lavoro che hanno sognato; tanti il lavoro non lo hanno, molti sono precari, altri hanno dovuto piegare la schiena al potente di turno per ottenere un posto per vivere, altri vengono licenziati come scarti sociali, tanti altri ancora sono cassintegrati. Ebbene, io ho avuto la fortuna di fare il magistrato, il mestiere che avevo sognato fin dal momento in cui mi iscrissi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Federico II” di Napoli, luogo storico della cultura giuridica. La magistratura ce l’ho nel mio sangue, provengo da quattro generazioni di magistrati (continua)

Luigi de Magistris Roma, 28 settembre 2009 - Il Fatto Quotidiano

Evo Presidente 2006

Non bisognerebbe mai dimenticare che quando parliamo del fascismo parliamo di noi.


Siamo l’unico paese moderno in cui un sistema politico, il fascismo, dato per morto e sepolto il 25 aprile 1945, ha visto tornare al governo nel 1994 un partito neo o postfascista che ne ha ereditato direttamente idee, costume, forme. Qualcosa di molto diverso dai movimenti di estrema destra del resto d’Europa, degli Stati Uniti, dei paesi ex comunisti. Fascismo perenne comparso in Italia nel 1919 e continuato per settantasei lunghissimi anni, rimasto come brace sotto la cenere anche nei giorni della sconfitta e dell’esecrazione (continua)


Giorgio Bocca ("Il filo nero" - 1995 - Mondadori)


...... che palle ......

TUTTA COLPA DI POMPILIO NUMA


Gentile elettore, che con lungimiranza mi hai eletto presidente del consiglio, devo comunicarti che l'attuazione del programma sotto il ministero del controllo dell'attuazione del programma e grazie all'impegno della commissione interministeriale della verifica del controllo dell'attuazione del programma, è a buon punto. Purtroppo, per ragioni indipendenti dalla nostra volontà, non potremo abbassare subito le tasse. I precedenti governi comunisti mi avevano nascosto un buco di settantamila miliardi. Me ne sono accorto entrando a Palazzo Chigi, la voragine era abilmente nascosta sotto un tappeto e per poco non ci cadevo dentro (continua)


Stefano Benni ("I nuovi manuali di storia" - ed. 27 giugno 2001)


Pompelmi

RIDEREMO DI TUTTO QUESTO


E rideremo di tutto questo...

Della tua disperazione e delle tue lacrime noi rideremo.
Di come ora ti abbandoni sulla mia spalla e piangi,
dei tuoi "Qualcuno può aiutarmi?",
noi rideremo! Si! Rideremo insieme di tutto questo,
di come ora ti mordi le labbra e invochi la morte,
di come le tue mani tremano quando dici:
"Non ce la faccio ad andare avanti"...
Rideremo della tua fragilità e
dei tuoi nervi di carta, dei tuoi sogni infranti...
di una "gioventù sprecata"
e di una "vecchiaia" precoce
ma immatura.
Dei tuoi capelli strappati,
di questi occhi accecati dalle lacrime quando parli di lei,
fuggita via colla tua macchina,
incinta dell'uomo che ti ha svaligiato la casa.
Rideremo di tutto:
delle cambiali e del libro nero,
del licenziamento e dell'avviso di garanzia.
Credimi, amico mio, noi ce ne ricorderemo insieme...
ci ricorderemo di tutto e ne rideremo!
Ma non ora.
Perché questo è il momento di uscirne fuori
e andare ad affrontare il futuro.
Perché ora, finché non te ne vai...
io e lui non possiamo ridere.

Corrado Guzzanti (Il libro de Kipli)

Carni in vendita

L'importante è che il cavallo o la cavalla nominati senatori non prendano la parola per raccontare come sono andati i fatti.


IL PROBLEMA per una volta non era Santoro. E nemmeno Travaglio. Il problema era lei, Patrizia D'Addario. Una che il presidente del Consiglio può portare a letto, ma un presentatore non può invitare in tv per farla parlare. Berlusconi era "profondamente indignato", perché "la tv pubblica non deve dare spazio a certi personaggi". Al massimo, si può pensare di candidarli al Parlamento europeo, come lui aveva progettato di fare, prima di essere fermato da Veronica Lario. Sembra una canzone di Fabrizio De Andrè, questa storia della prostituta cercata di notte e ripudiata alla luce dei riflettori. Santoro non trova un politico di centrodestra disponibile a frequentare la stessa trasmissione inquinata da "quella là". Eppure nessuno di loro s'è mai sentito in imbarazzo a presentarsi nelle liste elettorali accanto a Patrizia e le altre (continua)

Curzio Maltese (La Repubblica - 2 ottobre 2009)

Pecore traghettate

Scudi fiscali dal mondo: ecco quello che non ci dicono

In questi giorni c’è un continuo via vai di politici, per lo più del centrodestra, che d’innanzi ad ogni telecamera e giornalista munito di microfono ripetono copiosamente come automi la frase più in voga della settimana in merito all’imminente approvazione dello scudo fiscale: «Lo fanno in tutto il mondo». Un’affermazione questa che potrebbe entrare facilmente nella lunga lista delle false verità che il cittadino italiano deve sorbirsi da anni, ma anche se realmente tutto il mondo facesse una cosa simile, la scusa del “così fan tutti” non è una prospettiva di governo. Come già spiegato precedentemente (1 e 2) la legge che si applicherà in Italia sarà ben diversa da quella degli altri paesi. Uno dei punti cardine è l’aliquota che il contribuente e di conseguenza ex evasore dovrà pagare allo stato.

Italia America Inghilterra Francia Germania
5% 49% 44% 15-20% 25%

In parole povere, per fare un esempio (continua)

Simone Pomi ("Diritto di critica" - 1 ottobre 2009)

Fotografia a un deserto di sale

Scudo fiscale, gli assenti in aula - Promemoria per le prossime elezioni politiche e la scelta dei "nominati"


Lo scudo fiscale è diventato legge con venti voti di scarto tra maggioranza e opposizioni. Tra queste ultime sono stati 29 gli assenti. Tolti i deputati in missione, nel gruppo Idv c'era un assente (pari al 3,8%), nel gruppo Pd 22 (10,6%) e nel gruppo Udc 6 (16,2%). Nel Pdl gli assenti erano 31 (11,5%) , nella Lega 4 (6,6%). Nel voto finale i sì sono stati 270, i no 250.
LA LISTA - Tra gli assenti (continua)

Corriere della Sera del 02 ottobre 2009


Uccello in mano

Un pupazzo di neve sulla spiaggia


Caro diario. Domani partiamo per le vacanze. Mio padre mi ha preso da parte e mi ha spiegato che ho già tredici anni, sono una ragazzina intelligente e dovrò fare vacanze intelligenti. Non dovrò portarmi dietro la bambola e l'orsacchiotto Paco, perché non devo dipendere da niente. Anche lui, ha detto, lascerà a casa due dei suoi cinque telefonini. Ci serve proprio un po' di svago e di vita sana. Abbiamo passato un bruttissimo inverno. La mia città ha tre volte il tasso di polveri e benzene consentito. Ma una volta al mese fanno la domenica ecologica, chiudono il centro e ci danno il permesso di girare tutti insieme in bicicletta, così possiamo respirare tutta la merda in una volta e il giorno dopo le macchine hanno un po' di aria pulita da inquinare nuovamente. Per via di questo inverno un po' impestato il mio fratellino Luigino ha avuto tredici virus con quarantadue di febbre (continua)


Stefano Benni (pubblicato nel 2000)

Donna col cappello

Tg3, via libera al cambio: La Berlinguer direttrice


La tempra della nuova direttrice del Tg3 è in­dubbiamente forte, tenace, deci­sa. Anche negli inviti. Nel di­cembre 2008 Berlusconi chiese ai suoi di non partecipare più al­le trasmissioni Rai, accusata (ie­ri come oggi) di essere anti-cen­trodestra. Ignazio La Russa ac­cettò invece un invito a Primo piano di Bianca Berlinguer. Il Cavaliere si arrabbiò e lo chia­mò la mattina presto. La Russa: «Non potevo dire di no a Bian­ca Berlinguer....». E Berlusconi: «E tu dici no al presidente del Consiglio!». Fu galanteria larus­siana o timore per le vivaci rea­zioni della signora di fronte a un no dell’ultimo momento? Vai a sapere (continua)

Paolo Conti (Corriere della Sera - 01 ottobre 2009)

Libertà e catene

SICILCASSA, MANETTE E FAVORI


PALERMO - Una grande banca siciliana si era messa al servizio di potenti imprenditori, faceva business per favorire gruppi al di sotto di ogni sospetto, c' erano clienti specialissimi che solo grazie a certe operazioni potevano sanare debiti miliardari. Quali clienti? Ad esempio un uomo d' affari catanese che era in ottimi rapporti con il boss Nitto Santapaola. Una brutta storia - ed è solo l' inizio - ha investito il vertice della Sicilcassa. E' uno scandalo intorno a palazzi comprati e venduti, uno scandalo che sembra proprio l' apertura di una colossale inchiesta giudiziaria su tutti gli "affari" del secondo istituto di credito dell' isola (continua)

ATTILIO BOLZONI - Repubblica — 06 ottobre 1994 pagina 49 sezione: ECONOMIA