giovedì 3 settembre 2009

Magistrati in politica: la Corte costituzionale conferma il divieto


La notizia è passata sotto il silenzio di tutti i media, da quelli tradizionali a quelli on-line, ma rischia di cambiare importanti equilibri per alcune carriere politiche: i giudici non possono avere tessere o partecipare attivamente alle attività di un partito. La conferma del divieto, contenuto nel decreto legislativo 109 del 2006, viene da una recente sentenza della Corte costituzionale, la n. 224 del 2009. La Suprema corte ne ha, infatti, rigettato il ricorso di legittimità costituzionale avanzato dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. La stessa sezione aveva esercitato un’azione disciplinare nei confronti di Luigi Bobbio, magistrato ed ex senatore di AN nel 2001, presidente provinciale del partito napoletano e oggi capo di gabinetto del Ministro della gioventù Giorgia Meloni in virtù dell’art. 3 co. 1 lettera h del suddetto decreto, per poi impugnarlo davanti alla Corte costituzionale. Un’evidente violazione, secondo i ricorrenti, di una serie di articoli della Costituzione, tra cui in particolare l’art. 49 (Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale) in combinato con il principio di uguaglianza di tutti i cittadini imposto dall’art. 3. Posizione non condivisa, questa, dalla Corte: nei motivi di diritto apposti alla sentenza, si parla di una posizione peculiare dei giudici che comporta l’imposizione di speciali doveri. Su tutti, il principio di terzietà, imparzialità e indipendenza dell’art. 111 della Carta costituzionale, ritenuto prevalente sulla libertà di associarsi in partiti. Del resto è la stessa Costituzione, all’art. 98, terzo comma, a permettere al legislatore di imporre imitazioni al diritto d’iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all’estero (continua)


Gianvito Rutigliano (Diritto di critica 24 agosto 2009)




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