martedì 22 settembre 2009

L'idiota


"Signori e signore, e tutti voi che ci guardate alla radio e ci ascoltate viavideo, benvenuti."

George W. Bush, Discorso alla Casa Bianca,gennaio 2004


Nei primi giorni del novembre 2003, in un'atmosfera ostile o indifferente, il quarantatreesimo presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, sbarcò a Londra per una solenne visita di stato completa di pernottamento con signora a Buckingham Palace, proclama ai popoli della Terra, pranzo di gala con l'intera famiglia Windsor e cortei di cocchi dorati come i Bush avevano visto soltanto nei cartoni animati di Cenerentola. Quella visita era stata pensata e voluta dagli esperti di marketing alla Casa Bianca per segnare l'apoteosi imperiale del liberatore del mondo, nella certezza che, nove mesi dopo l'attacco e l'invasione dell'Iraq il 19 marzo 2003, a Bagdad volassero ormai soltanto fiori e baci, anziché ancora granate e raffiche di kalashnikov. Ventiquattr'ore prima del suo arrivo, la stampa britannica, ancora in larga misura ostile alla guerra nonostante la fedeltà di Tony Blair, pubblicò l'ennesimo sondaggio su di lui, su "W", "Dùbya", "Georgie", "Junior" (ma soltanto da bambino), "Bushie" (ma soltanto per la moglie), "Lip" il chiacchierone (ma soltanto in college) come è conosciuto sotto i suoi vari nomignoli. Sfortunatamente per gli impresari di quell'evento di pubbliche relazioni planetarie, il calendario dello spot non aveva coinciso con il calendario della realtà e la visita cadde in un brutto momento (continua)

Vittorio Zucconi (“George - Vita e miracoli di un uomo fortunato” - "Serie Bianca" - 2004)

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