sabato 19 settembre 2009

LA CHIESA E LA LEGGE SUL FINE VITA - Il testamento senza volontà


Paradossalmente, quando la Dc era al potere la Chiesa non comandava. De Gasperi e altri leader de­mocristiani agirono, rispet­to alle richieste del Vatica­no, secondo coscienza e seppero anche dire secca­mente No. Oggi la Chiesa comanda (parecchio) e Pro­di, pur cattolico fervente, la indispettì per aver osato dire che era «un cattolico adulto», e cioè capace di ra­gionare con la sua testa. E l’ulteriore paradosso è che oggi il più «aperto» ai vole­ri del Vaticano sia Berlusco­ni. Bossi tiene, e sulla im­migrazione clandestina non si piega. Invece Berlu­sconi, che non è certo un cattolico esemplare, è pron­to a cedere quasi su tutto (salvo che sulla sua perso­na). Il testamento biologi­co approvato tempo fa dal Senato e fortemente voluto dalla Chiesa, è stato appro­vato dalla sua maggioran­za. Ed è arrivato ieri alla Commissione competente della Camera per l’approva­zione definitiva. Si prevede che sarà ritoccato. Anche così resterà un testamento che viola la volontà del te­statore. Perché questo è l’intento della Santa Sede. La Chiesa, e per essa il suo Pontefice, può sbaglia­re? Certo che può sbaglia­re (continua)


Giovanni Sartori (Corriere della Sera - 16 settembre 2009)


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