lunedì 1 giugno 2009

I giorni son sempre più brevi


I giorni son sempre più brevi

le piogge cominceranno.

La mia porta, spalancata, ti ha atteso.

Perché hai tardato tanto?

Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.

Il vino che avevo conservato nella brocca

l’ho bevuto a metà, da solo, aspettando.

Perché hai tardato tanto?

Ma ecco sui rami, maturi, profondi

dei frutti carichi di miele.

Stavano per cadere senz’essere colti

se tu avessi tardato ancora un poco.


Nazim Hikmet


1 commento:

la signora in rosso ha detto...

l'attesa...
aspettare con la tavola apparecchiata mi sembra più sopportabile... che aspettare una telefonata, nel silenzio della casa con i fuochi spenti in cucina.
giuliana