sabato 6 giugno 2009

Dal Cairo a Milano, una distanza incolmabile. Obama combatte i pregiudizi, il capo del governo italiano li suscita

“Io vi prometto di combattere tutti i pregiudizi”, afferma solennemente il Presidente degli Stati Uniti d’America davanti ai giovani che nella sede dell’Università del Cairo lo acclamano. “Ho fatto una passeggiata nel centro di Milano ed ho visto che il 60 per cento delle persone che ho incontrato sono stranieri. Mi è sembrato di essere in Africa. Non è questo che vogliono gli italiani, ne sono sicuro”, afferma nelle stesse ore, senza solennità, ma con lucida determinazione, il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Obama rivela che il suo Paese è una delle più grandi nazioni musulmane e allunga la mano al mondo arabo, creando le condizioni per una pacifica convivenza di etnie, religioni e ideologie nel pianeta; il Presidente del Consiglio italiano scopre che la sua Milano è affollata di stranieri, tutti di pelle scura, tanto da fargli sembrare di trovarsi in una città africana, e si propone di adoperarsi perché le facce di coloro che passeggiano in piazza Duomo siano di colore bianco (continua)

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