lunedì 23 febbraio 2009

Neve a Marineo

Favola vera

Eletto a furor di popolo Presidente di tutto (della Repubblica, del Senato, della Camera, del Consiglio) il Cavaliere riunì i suoi ministri e disse: «Da tempo avevo preparato la riforma della Costituzione. Prendete appunti. Il testo l’ho già inviato alla Gazzetta Ufficiale». Diligentemente, i ministri si munirono di carta e penna.
«Articolo 1», dettò il Presidente, «Iliata è una Repubblica fondata sui lavori del Cavaliere». I ministri annuirono.
«Articolo 2», proseguì il Presidente. «Il colore rosso, simbolo dell’odiato comunismo, è dichiarato anticostituzionale e pertanto viene abolito». «Come la mettiamo con le Ferrari?», domandò il ministro dell’Industria. «Non c’è problema. Diventano azzurre», ribattè il Cavaliere. «E con il Tricolore?», domandò a sua volta il ministro della Difesa. «Rimane tricolore, ma al rosso si sostituisce l’azzurro», fece seccamente il Cavaliere. E via di questo passo. Furono stabilite multe salatissime per chi, coinvolto in un qualsiasi incidente, mostrava pubblicamente il rosso del suo sangue, con i diserbanti si fecero sparire rose e fiori rossi, la carne rossa non venne più messa in vendita mentre il pesce azzurro fu portato alle stelle, l’unico vino in commercio rimase quello bianco. Sommersi da tutto quell’azzurro, gli Iliatani cominciarono ben presto a soffrire di nostalgia del rosso, una nostalgia che diventava di giorno in giorno sempre più acuta. Si ebbero i primi attentati rivendicati dai Grar (Gruppi rivoluzionari adoratori rosso). I contrabbandieri facevano affari d’oro non con le sigarette o i clandestini, ma con le scatole di sugo di pomodoro, assolutamente proibite in Iliata. Finché un mattino, dopo un violentissimo acquazzone, apparve in cielo un gigantesco arcobaleno che coprì l’intero paese. Il rosso di quell’arcobaleno non era solamente un colore, ma un altissimo grido di rivolta, deciso e terso.

Quell’arcobaleno segnò, sempre a furor di popolo, la fine del Cavaliere.

Andrea Camilleri


Neve a Marineo



La vacca, la capretta, la pecora e il leone

Non è mai sicura l'alleanza con il potente: questa favoletta dimostra la mia tesi.

La vacca e la capretta e la pecora rassegnata all'ingiustizia fecero società con il leone nei boschi. Dopo avere catturato un cervo bello grosso, a parti fatte, il leone parlò così: «Io mi prendo la prima perché mi chiamo leone; la seconda me la darete voi perché sono forte; poi, perché valgo di più, mi verrà la terza; se la vedrà brutta chi oserà toccare la quarta».
Così la prepotenza si portò via, lei sola, tutta la preda.

Fedro (Favole)




Vicari (PA)

L'Antico Testamento - Perché Dio ci ha creati?

È accertato che fu Dio a crearci.
Dio ci ha creati per spedirci con calma in Paradiso.
Dio ci ha creati perché ci voleva più bene di prima.
O Dio o un altro, qualcuno ci doveva creare...
Dio ci ha creato gratis.
Dio ha creato pure i negri, solo che loro non lo sanno.
Se Dio ci ha creati sono cazzi suoi.
Dio ha fatto bene a crearci, solo che ha esagerato un po'.
Al Pronto Soccorso uno non ci credeva che Dio ci ha creati.
Dio prima creò l'uomo e poi lo addomesticò
Dio ci creò antichissimi.
Dio ci ha creati con molta cautela.
Se ci ha creati Dio perché a mio fratello l'hanno messo in colleggio?
Dio ci ha creati per farci circolare.
Ma se Dio sapeva che la maggior parte andava all'Inferno, perché ci ha creati?
Quando voi avete spiegato perché Dio ci ha creati, io ero assente.

Marcello D'Orta (Dio Ci Ha Creato Gratis)

Ficurinnia



LA NUOVA DESTRA

Non ce l'abbiamo con i neri e gli africani,
solo non vogliamo che ci rubino il lavoro.
Non ce l'abbiamo con gli omosessuali,
solo non vogliamo che ci contaminino col loro morbo.
Questa è una Destra nuova che vuole battersi per il
rispetto della civiltà e della democrazia.
non ce l'abbiamo con gli zingari,
solo non vogliamo che mettano in pericolo
la nostra comunità.
Non ce l'abbiamo cogli extracomunitari
solo non vogliamo che occupino le nostre case.
Questa è una Destra nuova che vuole mettersi
dalla parte del cittadino e del lavoratore.
La pelle, la lingua, la razza non c'entra.
E se non capite questo siete degli ebrei!

Corrado Guzzanti (Il libro de Kipli)

venerdì 20 febbraio 2009

Diritto di vita

Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, i loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo; Considerato che il disconoscimento ed il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo; Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione; Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni; Considerato che i popoli e le Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un migliore tenore di vita in una maggiore libertà; Considerato che gli stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (continua)


10 dicembre 1948


Specchietti per ...........

I Vangeli dei due Apostoli

Tra i moltissimi apostoli che diffusero, con opere e azioni, il Verbo del Cavaliere, due, Marcello e Cesare, furono anche gli autori dei Vangeli che ancor oggi ci permettono di conoscerne e ammirarne la sovrannaturale grandezza. Tra i due sacri testi esistono, è vero, delle discrepanze che non inficiano però la sostanziale verità del racconto. I due concordano sull’episodio del dodicenne Cavaliere che, assalito da alcuni facinorosi senza Fede detti comunisti, li sgominò, novello Davide, lanciando loro dei sassi e tutti colpendoli alla fronte perché la sua mano era guidata dal Signore. Dissentono invece, ma solo per un dettaglio, sul fatto che il Cavaliere avesse camminato sulle acque, come Egli stesso confidò a un ristretto gruppo di apostoli. Mentre Marcello afferma che il Cavaliere disse: «Ho camminato sulle acque», Cesare racconta che la frase esatta fu: «Ho attraversato cattive acque» (continua)

Andrea Camilleri

Erice: Ristorante "La Pentolaccia"

"Lodo Bellillo"

Ci voleva Sabrina Ferilli per spiegare il fallimento del Pd. C’è chi lo attribuisce all’invincibilità di Berlusconi (che però ha perso due elezioni su cinque contro Prodi, non a caso prepensionato). Chi al presunto “antiberlusconismo” veltroniano (mai visto). Chi all’alleanza con Di Pietro (che continua a guadagnar voti proprio con l’antiberlusconismo). La verità è che il Pd è parso fin dall’inizio come qualcosa di stantio, discorsi astrusi, facce muffite, immagine tetra e sfigata (continua)

Marco Travaglio - http://www.unita.it/rubriche/Travaglio

mercoledì 18 febbraio 2009

Indirizzamenti, rettifiche ed altro

Il tribunale di Milano : «David Mills fu corrotto» Condannato a 4 anni e 6 mesi


I giudici: «Almeno 600mila dollari per testimoniare il falso in due processi a Berlusconi
.

MILANO - L’avvocato inglese David Mills è stato condannato a 4 anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari dai giudici del Tribunale di Milano.
LA SENTENZA - I giudici lo hanno riconosciuto colpevole ritenendo valido l’impianto dell’accusa secondo cui Mills fu corrotto «con almeno 600mila dollari» da Silvio Berlusconi per testimoniare il falso in due processi al fondatore della Fininvest. Il legale è stato inoltre interdetto per 5 anni dall'esercizio dei pubblici uffici e dovrà risarcire 250 mila euro alla presidenza del consiglio, costituita parte civile (continua)

Corriere della Sera del 17 febbraio 2009

giovedì 12 febbraio 2009

Roma: Luci e ombre

Banca d'Italia: Alla corte di Draghi 333 consulenti

È l'esercito di incarichi attivi al 31 gennaio 2009. Solo il mese scorso ne sono arrivati 17 . Ci sono ex ministri, ex deputati e principi del foro. Costano 4,6 mln. Spuntano ex ministri, ex parlamentari, figli celebri e un'autentica pattuglia di principi del foro. Tutti accomunati dall'inserimento in una lista che contiene la bellezza di 333 nomi. Si tratta dell'esercito dei consulenti della Banca d'Italia, che ha un controvalore di 4 milioni e 658 mila euro, naturalmente a carico delle casse di Palazzo Koch. L'elenco è aggiornato al 31 gennaio del 2009, quindi contiene anche i 17 incarichi sfornati da via Nazionale nel solo mese di gennaio. La media, tanto per fornire un altro dato, è di 14 mila euro a consulenza. Non tutte, però, sono uguali (continua)

Stefano Sansonetti (ItaliaOggi - Numero 028 pag. 4 del 3/2/2009)

Roma 2009: Lungotevere

Caponnetto: il pool antimafia di Palermo

Il termine "Pool" sta ad indicare "un gruppo di lavoro" composto da magistrati incaricati di seguire, nell'ambito di un Ufficio Giudiziario, un'unica, complessa inchiesta, mediante una suddivisione di compiti ed una collegialità di decisioni, comunque riferibili sempre alla responsabilità del Capo dell'Ufficio. Oggi, con il nuovo Codice di Procedura Penale, l'esistenza di questi gruppi di lavoro nelle più importanti Procure della Repubblica (in particolare, Milano, Firenze, Napoli, Reggio Calabria e Palermo) è un fenomeno diffuso e ricorrente, previsto e disciplinato dal Codice stesso. Così non era, invece, quando sorsero i primi "pool" presso alcuni Uffici istruzione (il nuovo codice, come è noto, ha abolito la figura del Giudice Istruttore), prima per le inchieste contro il terrorismo e poi per quelle relative ai delitti di mafia. Il Dr. Antonino Caponnetto ricorda qui appresso l'esperienza da lui vissuta dal novembre 1983 al marzo 1988 - nel costituire e coordinare il "pool antimafia" presso l'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo (continua)

http://digilander.libero.it/inmemoria/pool_antimafia.htm



Roma 2009: Piazza Esedra

L’ultima intervista televisiva di Paolo Borsellino

L’ultima intervista televisiva Paolo Borsellino la concesse a Lamberto Sposini, per il tg5, venti giorni prima di morire nella strage di via D’Amelio (19/7/1992) insieme con i cinque poliziotti della sua scorta. "Terra", settimanale di approfondimento del tg5, la ha riproposta il 24 marzo 2001. Ne ho trascritto le due risposte finali, particolarmente significative.

il giudice Paolo Borsellino

Dopo la morte di Falcone come è cambiata la vita di Borsellino?

(lungo sospiro) La mia vita è cambiata innanzitutto perché....dalla morte....di questo mio vecchio amico e compagno di lavoro è chiaro che io sono rimasto particolarmente scosso e sono ancora impegnato, ad un mese di distanza, a recuperare e...., vorrei dire, tutte le mie possibilità operative sulle quali il dolore ha inciso in modo enorme.

E' cambiata anche perché sia per la morte di Falcone, sia per taluni altri fatti, mi riferisco alle dichiarazioni ormai pubbliche di quel collaboratore che ha parlato e ha detto di essere stato incaricato di uccidermi e la notizia è arrivata alla stampa in concomitanza con la notizia della strage di Capaci.

Le mie condizioni...., sono state estremamente appesantite le misure di protezione nei miei confronti e nei confronti dei miei familiari (continua)


http://digilander.libero.it/inmemoria/borsellino_ultima_intervista.htm


Pietre e monumenti

Io, Falcone, vi spiego cos'è la mafia

In quest'articolo pubblicato da "L'Unità" il 31 maggio 1992, otto giorni dopo la strage di Capaci, il giudice Giovanni Falcone traccia con chiarezza un quadro dell'evoluzione di Cosa Nostra a partire dal dopoguerra e denuncia la sottovalutazione che, per molto tempo, ha caratterizzato l'approccio delle istituzioni al problema della mafia.


Nella relazione finale della Commissione d'inchiesta Franchetti-Sonnino del lontano 1875/76 si legge che «la mafia non è un'associazione che abbia forme stabili e organismi speciali... Non ha statuti, non ha compartecipazioni di lucro, non tiene riunioni, non ha capi riconosciuti, se non i più forti ed i più abili; ma è piuttosto lo sviluppo ed il perfezionamento della prepotenza diretta ad ogni scopo di male» (continua)

http://digilander.libero.it/inmemoria/la_mafia.htm

Roma 2009: Pantheon

E’ facebookmania fra trentenni soli e nostalgici. Sesso, amicizia e insoddisfazione: l'identikit di chi è sempre online

Basta un clic per ritrovare vecchi amici, ex compagni di scuola o antichi amori, condividere pezzi di vita, foto e video, e alla fine sentirsi meno soli. Quella per Facebook è una passione in crescita anche nel Belpaese: contagia secondo gli ultimi dati 1 milione 369 mila italiani (su 132 milioni di utenti nel mondo), con un incremento di 'visitatori' che, in appena un anno, ha segnato un +961% (con un +135% degli iscritti). "Ormai è Facebookmania fra gli italiani, una febbre che ultimamente ha contagiato in particolare la fascia tra i 30 e i 40 anni, e non a caso: questo mondo virtuale è infatti vissuto come un antidoto al senso di vuoto e alla solitudine, che in questa fase della vita, fitta di bilanci, contagia anche i cosiddetti vincenti" (continua)

Fonte: adnkronos (17 novembre 2008)