sabato 15 novembre 2008

L'inno del corpo sciolto

E' questo l'inno del corpo sciolto, lo puo` cantare solo chi caca di molto. Se vi stupite la reazione e` strana perche` cacare soprattutto e` cosa umana. Noi ci svegliamo e dalla mattina il corpo sogna sulla latrina, le membra posano in mezzo all'orto e` questo l'inno l'inno si` del corpo sciolto. Ci han detto vili, brutti e schifosi ma son soltanto degli stitici gelosi ma il corpo e` lieto, lo sguardo e` puro, noi siamo quelli che han cacato di sicuro. Pulirsi il culo da gioie infinite, con foglie di zucca, di bietola o di vite; quindi cacate, perche` e` dimostrato, ci si pulisce il culo dopo aver cacato. Evviva i cessi, sian benedetti, evviva, i bagni, le toilettes e i gabinetti; evviva i campi da concimare, viva la merda e chi ha voglia di cacare. Se parlo co' un demente, un fetente, un ignorante, mi levo la giacca e la cacca gli fo' il bello nostro; e` che ci s'incazza parecchio, ci si calma solo dopo averne fatta un secchio, la vogliam reggere per una stagione e con la merda puoi far la rivoluzione. Pieni di merda andremo a lavorare, poi tutt'a un tratto si fa quello che ci pare e a chi ci dice fai questo e quello gli caghiamo addosso e lo copriam fino al cervello. Non sono stato mai cosi` giocondo, viva la merda che ricopre tutto il mondo, e` un mondo libero, un mondo squacchera, perche` spillacchera di qua e di la`, caconi, merdoni, stronzoni, puzzoni, la merda che mi scappa si sparga su di te.

Roberto Benigni

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