sabato 15 novembre 2008

Motta d'Affermo (PA)

FANTOZZI SI OCCUPA DI RELAZIONI PUBBLICHE

Da molto tempo la società di Fantozzi versava in gravi condizioni. Ma ultimamente una fioca speranza: forse arrivava un investimento da una potentissima società tedesca. Le delicatissime trattative erano state portate avanti dallo stesso Direttore Generale. Era stata un'operazione lentissima durata quasi un anno, ma alla fine della quale, se le cose fossero andate a buon fine, sarebbero arrivati i soldi e con questi si salvava il pane a tutti i millecinquecento dipendenti. Tutti gli impiegati avevano seguito atterriti la manovra (continua)

Paolo Villaggio "Fantozzi"

Erice 2008

L'inno del corpo sciolto

E' questo l'inno del corpo sciolto, lo puo` cantare solo chi caca di molto. Se vi stupite la reazione e` strana perche` cacare soprattutto e` cosa umana. Noi ci svegliamo e dalla mattina il corpo sogna sulla latrina, le membra posano in mezzo all'orto e` questo l'inno l'inno si` del corpo sciolto. Ci han detto vili, brutti e schifosi ma son soltanto degli stitici gelosi ma il corpo e` lieto, lo sguardo e` puro, noi siamo quelli che han cacato di sicuro. Pulirsi il culo da gioie infinite, con foglie di zucca, di bietola o di vite; quindi cacate, perche` e` dimostrato, ci si pulisce il culo dopo aver cacato. Evviva i cessi, sian benedetti, evviva, i bagni, le toilettes e i gabinetti; evviva i campi da concimare, viva la merda e chi ha voglia di cacare. Se parlo co' un demente, un fetente, un ignorante, mi levo la giacca e la cacca gli fo' il bello nostro; e` che ci s'incazza parecchio, ci si calma solo dopo averne fatta un secchio, la vogliam reggere per una stagione e con la merda puoi far la rivoluzione. Pieni di merda andremo a lavorare, poi tutt'a un tratto si fa quello che ci pare e a chi ci dice fai questo e quello gli caghiamo addosso e lo copriam fino al cervello. Non sono stato mai cosi` giocondo, viva la merda che ricopre tutto il mondo, e` un mondo libero, un mondo squacchera, perche` spillacchera di qua e di la`, caconi, merdoni, stronzoni, puzzoni, la merda che mi scappa si sparga su di te.

Roberto Benigni

E vai .... che le sbronze talvolta aiutano .... a dimenticare

Sono di sinistra. Ma non esercito

Mi sono svegliato nel 2010 e ho avuto paura perché Berlusconi aveva comprato tutto. Perfino la Costituzione aveva fatto riscrivere. Da Mike Bongiorno. Il primo articolo diceva: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro? Avete venti secondi per rispondere. Via al cronometro”.

"Hanno scritto un libro sul Centrosinistra che si chiama: Vincere e altre dieci possibilità” “E quali sarebbero?” “Pareggiare, perdere, perdere, perdere, perdere, perdere...”

Walter Veltroni: “C’è qualcosa che vorrei dirvi prima di cominciare e parlare”.

Il grande vantaggio di una democrazia matura è che tutti possono apparire in televisione e prendere in giro i politici. Naturalmente anche i politici possono apparire in televisione e prendere in giro tutti. Questa sì che è la par condicio.


Gino & Michele "Anche le formiche nol loro piccolo fanno politica (e s'incazzano)"

Linee e ..........

IL RE DEI CLOWN

È noto che più cala nei sondaggi, più Berlusconi si incazza e sputa bile, senza nemmeno avere il coraggio delle sue rabbie, anzi travestendosi subito dopo da vittima e da odiato. Il suo look plasticato e ridente si è guastato in ghigni da horror. Se una volta si affidava a Yves Saint Laurent adesso per truccarlo ci vuole Rambaldi. Come ultima, democratica riforma, ha deciso di abusare ogni giorno della televisione (tanto è sua) per spiegare ai suoi elettori e ai comunisti, ovvero il becero volgo italico manipolato e oppresso dalla bugie, cosa sta facendo il governo. Ne consegue che nel nostro paese o tutti sono cretini e bugiardi, oppure c’è un solo debordante cretino e bugiardo che pensa che tutti siano cretini e bugiardi (continua)

Stefano Benni (Tratto da "Il Manifesto" di venerdì 29 marzo 2002)

Barca in secca

Tanti anelli

Quante vite in noi, con noi, quante storie vissute nel tempo. Chiudere gli occhi e solo immaginare i tanti esseri che ci hanno preceduto, che ci accompagnano verso un eterno orizzonte che comunque permane lontano. E vedi una folla che non ha confini e tanti anelli di catene umane che continuano a rendere immortali fugaci tracce.

da Storie (L'Autore Firenze Libri - Ed. 2000)


Grand Prix

Come Tremonti e Berlusconi hanno conquistato Piazzetta Cuccia e dintorni

Da quando Piazzetta Cuccia si chiama Piazzetta Cuccia per ricordare Enrico, il banchiere di origine siciliana che al vertice di Mediobanca guidò la finanza italiana per più di mezzo secolo, non c’è più il salotto buono. Ha perso lo charme e, soprattutto, i silenzi del Grande Arbitro dell’industria e della finanza italiane. Nel ’92 il mondo della finanza fu rivoltato come un guanto, il banking ebbe il sopravvento sull’industria, gli istituti di credito del sud scomparvero e l’aristocrazia industriale rimase improvvisamente senza soldi. Enrico Cuccia cercò di pilotare con alterne fortune la transizione, ma il passaggio di testimone dalla finanza laica a quella cattolica fu guidata dal governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e da Cesare Geronzi. Enrico Cuccia non perdette il suo carisma, ma il salotto buono perdette i suoi protagonisti più prestigiosi. Per frequentarlo un tempo occorreva avere bon ton, soldi e due cognomi. O essere riconosciuti per il titolo di studio, come l’Avvocato (continua)

di Salvatore Parlagreco (SiciliaInformazioni)

giovedì 13 novembre 2008

"Cassatine da passeggio"

Dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori alla legge finanziaria 2009

"Signor Presidente del Consiglio, anzi signor Presidente Videla, lei è proprio un capo di Governo modello Argentina. Lei ha umiliato e umilia ogni giorno il Parlamento con colpi di mano che violano ogni regola di democrazia parlamentare. Proprio pochi minuti fa, lei ha promosso e realizzato l'ultimo atto provocatore e promotore di una deriva antidemocratica, ovvero la nomina a presidente della Commissione di vigilanza RAI di una persona scelta dalla sua maggioranza. Lo dico a chi ci ascolta in diretta: questa maggioranza parlamentare ha avuto l'arroganza di scegliere anche chi deve rappresentare l'opposizione. Si tratta di un comportamento tipico, appunto, delle dittature argentine (continua)

http://www.antoniodipietro.com/

Tracce di sbronza

Petizione contro Legge “Ammazzablog”

E’ un uragano di protesta contro “l’ammazza-blog”. Eccolo: un gruppo su Facebook “Salva i Blog, contro il disegno di legge anti blog alla Camera” che in tre giorni raccoglie più di 1000 iscritti e lancia una petizione. Un articolo-denuncia del sito specializzato Punto Informatico che riassume la vicenda e cita l’urlo del blog di Di Pietro che parla di “disobbedienza civile” se questa legge dovesse passare e già promette assistenza legale per i disobbedienti. C’è perfino chi rispolvera il meritato sberleffo del Times di Londra che l’anno scorso parlò di “geriatria” all’attacco dei blog nel sistema politico italiano (continua)

"Scene Digitali" di Vittorio Zambardino (La Repubblica del 13 novembre 2008)



Riflessi n.2

Gli stipendi della mafia

"L'attività imprenditoriale delle mafie ha prodotto un'organizzazione interna tipicamente aziendale con tanto di manager, dirigenti, addetti e consulenti". Lo sottolinea l'undicesino Rapporto Sos Impresa presentato oggi dalla Confesercenti. "Oggi, i clan più potenti agiscono in un universo completamente diverso -si legge nel Rapporto- Prima di tutto, le attività criminali da casuali diventano permanenti, quotidiane. La gestione delle estorsioni, dell'usura, dell'imposizione di merce, dello spaccio di stupefacenti, necessita di un organico in pianta stabile, che ogni giorno curi (continua)
Fonte: adnkronos

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/34278/ecco-stipendi-della-mafia-mesate-vanno-mila-euro-1000-minorenni.htm



lunedì 10 novembre 2008

Meglio abbronzato che nano pelato!


Proverbio siciliano recita:
"u immurutu pi la via u so immu un su talia!" (Il gobbo che cammina per la strada la sua gobba non se la guarda).

Foto tratta dal blog:
marcaval.blogspot.com

sabato 8 novembre 2008

Visita in Myanmar

Bombardati giornalmente da notizie, più o meno amplificate dai media, spesso ci si dimentica delle tragedie o di problematiche importanti o, peggio ancora, si rimane nell'indifferenza, come per la recente guerra fratricida in corso nel Congo della quale pochi danno conto.
L'amico Marco, di ritorno dal Myanmar (ex Birmania) scrive nel suo blog un articolo che condivido in pieno e che credo meriti attenzione:

"L'anno scorso durante un incontro con un sindalista birmano in esilio ebbi una lunga discussione sul boicottaggio del turismo in Myanmar, cosa su cui non mi trovavo assolutamente d'accordo in quanto la storia dimostra che solo l'apertura al turismo ha permesso l'emergere di un'opinione pubblica a conoscenza del problema del Tibet, però non potevo che dare maggior ascolto a chi lì ci vive. Certo il turismo rappresenta una voce del bilancio del famigerato regime che comanda il Myanmar con il pugno di ferro (repressione, torture, lavori forzati, traffici illeciti, corruzione altissima, ecc.ecc.) ma a mio parere non è certo una delle voci più importanti di un bilancio in cui trovano una posizione ben più importante gas naturali, rubini, legno pregiato, eroina, ecc.ecc. materiali di cui si servono anche ben note aziende italiane (continua).

Marco Cavallini (http://marcaval.blogspot.com/)

mercoledì 5 novembre 2008

Il discorso con cui Barack Obama ha celebrato la vittoria a Chicago

Ciao Chicago!
(APPLAUSO) Se ancora c'è qualcuno che dubita che l'America non sia un luogo nel quale nulla è impossibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è tuttora vivo in questa nostra epoca, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava (continua)

Traduzione di Anna Bissanti (La Repubblica - 5 novembre 2008)

Solidarietà, sostegno, protezione

La crisi delle Borse vista dal Burkina Faso

Qui a Banfora, nel Burkina Faso, siamo tutti molto preoccupati per la grave crisi che ha colpito i mercati finanziari del mondo. Seguiamo con trepidazione lo svolgersi degli eventi, trattenendo il fiato ad ogni dichiarazione preoccupata, ad ogni vertice a Parigi, Londra, Washington. Siamo rimasti senza parole, qui nel Burkina Faso, quando la crisi è iniziata. E il 14 settembre, quando è fallita una grande banca, una certa Lehman Brothers, mandando in fumo in un giorno circa 630 miliardi dollari, una cifra 12 volte superiore a quella che basterebbe a sfamare tutti coloro che soffrono di fame, ci siamo rimasti così male che abbiamo digiunato per 3 giorni (continua)

Carlo Cipiciani (Comicomix)

Ripristino dei collegamenti

L'America volta pagina

CHICAGO - "Ho sognato così tanto questo momento che quasi mi sembra irreale". Alicia piange e ride, non sa neanche lei cose le stia esattamente accadendo. Sono da poco passate le 22 a Chicago, e sul grande schermo di Grant Park, dopo la suspense di exit poll e proiezioni, cala per un attimo il silenzio. La Cnn annuncia: "Barack Obama President". Il popolo di Grant Park si stringe in un unico urlo. Le famiglie si abbracciano. Gli uomini alzano il pugno in segno di vittoria. Centinaia di bandiere americane sventolano verso il cielo. C'è Les, un pensionato di 68 anni, che non ha dubbi: "Obama mi ricorda Jfk. Ora l'America volta pagina" (continua).

(La Repubblica - 5 novembre 2008)